phill, rasu' ne sa, ovviamente penso che volesse restare sul paragone 1000 cc 2 cilindri verso 4.
Pero' esiste un fronte che penso potrebbe essere piu' interessante da sviscerare un pochino, anche se forse bisognerebbe tirar fuori qualche formula .
RIcordo bene le stratosferiche honda da corsa del 61, 50 cc bicilindrico 8 valvole bialbero da 15 cv a 22.000 giri.
Oppure il 125 ottenuto con le stesse termiche da 5 cilindri, 30 cv a 18000 giri.
Sappiamo che piu' la cilindrata unitaria e' piccola e piu' sale la potenza specifica, per cui abbiamo i motori 2 t da aviomodelli da 1 cc e 1 cv, quindi con 1000 cv/litro.
E fanno 30000 giri.
Ora, e' evidente che se voglio girare altissimo devo diminuire le masse in movimento, e quindi frazionare e' la via maestra.
Mi chiedo pero' alcune cose, di cui la prima e' ovvia:
1) un motore ottimizzato per girare a regimi tanto estremi per forza di cose appena esce dal regime ottimale e' fermo. Quindi inutilizzabile senza un cambio a mille marce
2) ingombro e peso a un certo momento vanificano l'aumento di potenza che per forza di cose e' asintotico. E anche in teoria a un bel momento l'aumento degli attriti interni dovuti alla moltiplicazione degli organi credo porrebbe un tetto all'aumento di potenza ottenuto spingendo oltre il frazionamento.
Sono considerazioni a sentimento, ma probabilmente esistono formule precise che consentono di capire dove si va a parare
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