Dai Paolo...
paragonare come guida un GS ad un Caponord è una eresia.
Il Gs va benissimo per le curvette a 80 all'ora in montagna, è molto "friendly" in questo frangente, ed è per questo che tutti la adorano, perchè chiunque che appena sappia mettere e togliere le marce si diverte, e si crede "gran pilotone".
Ma la Guida è un'altra cosa. E il GS è un catrame al confronto di una Caponord. Certo, bisogna saper andare a più di 80/90 all'ora, su un misto di montagna, per cogliere le differenze... oppure, basta andare su una autostrada sinuosa, e mettersi a disegnare le traiettorie sui 200 all'ora... e qui il confronto è impietoso...
Te ne racconto velocemente una, che poi vado a preparare la cena, che la mia Signora torna a casa dal lavoro tra poco, e mi par giusto che trovi la cena fumante in tavola...
Allora, la prima serie delle RSV (1998-2000) aveva un sensibile "gap" di potenza tra un esemplare e l'altro (tolleranze assemblaggio motori, in seguito risolte con procedure riviste), che si traduceva in punte di velocità ben lontane dal dichiarato, per i motor usciti un po' "fiacchi"... per cui molti utenti si lamentavano... all'epoca la Assistenza post-vendita sul "territorio" era appena "abbozzata" (leggi: pochissimi Conce/Mecca sapevano non dico metterci le mani, ma nemmeno capire cosa poteva esserci o meno di "non a posto": fino al giorno prima vendevano scooter e 125 2T...), e il 1000 era percioò seguito direttamente dalla Casa: le moto "dubbie", o che non soddisfacevano il cliente, venivano portate direttamente a Noale, nel Centro Customer 1000 (precisamente situato a Santa Maria di Sala) e seguito da un paio di Persone coi "controca@@i"...).
Un giorno della primavera del '99 ero al Centro per un paio di cosette su cui riflettere con quegli uomini dello Sviluppo RSV (con i primi dati raccolti dalle mie RSV che correvano in pista, Caio e Fabrizio arrivarono in pista dopo di me, a metà stagione...), e arriva una RSV di cui il proprietario (incazzatissimo, con minacce di adire alle vie legali), affermava di non riuscire a superare i 245 sul dritto, che lo sverniciavano pure le Yamaha Thundercat 600...
Bene, mettiamo quella RSV sul banco prova, e leggiamo la potenza: rilevati cv in linea con la serie "alta" di produzione. Nel cruscottino, selezioniamo con i tastini la Top Speed (la RSV è stata credo la prima moto che conservava in memoria la velocità più alta raggiunta), ed in effetti segnava sui 250... mancavano quindi almeno 15 km/h, come minimo...
Siamo lì che pensiamo a cosa fare/poteva essere, e in quello arriva Caio, in scooter da Noale (7 km da lì).
"Par mi sta moto non la gà gninte che non và..." dice ascoltandoci...
sale in sella, e in giubbino e jeans parte per un giretto di "prova"...
dopo 10 minuti torna, e senza nemmeno togliersi il casco dice con una smorfia di fastidio (del tipo "ma che cazzo perdo tempo con voi pisquani...") "questa moto è a posto". Prende una cosa dall'officina, risale in sella allo scooter, e torna in Aprilia.
Io e gli altri ci guardiamo basiti... qualcuno pensa "il solito Caio... e ora che facciamo?"...
Il capo dipartimento alza un sopracciglio, allunga la mano, gira la chiave, il cruscottino si accende, con i tastini del cruscottino seleziona la "Top Speed", e leggiamo: 272 km/h !!


Ora, io conosco bene quelle strade di quella zona: la SP è larga due auto (la noalese, Padova - Treviso), e ci sono un paio di "stradoni dritti" nella zona industriale circostante, ma poca roba, e non rettilinei lunghi... è stato via 10 minuti di orologio, non poteva assolutamente essere andato ad imboccare la Autostrada e tornare... Può averla fatta (quella velocità pazzesca) solo in su una strada (mi rifiuto categoricamente di pensare l'abbia fatta sulla Noalese, non è incosciente Caio fino a quel punto...), un tratto di Zona industriale con due rettifili collegati da una curva a 120°, con un "fondo" che non vi dico (tipico da Zona industriale...).
A parte la velocità massima raggiunta (mi venne la pelle d'oca sulla nuca, quando la lessi), non riesco a capire come cazzo abbia fatto quella curva, per mantenersi ad una velocità tale da cogliere poi tutti i giri nel rettifilo seguente, non certo lungo fino all'orizzonte...
Ecco, io Caio l'ho visto guidare in pista, ma ancora oggi non me lo spiego... è al di là di qualsiasi cosa io possa accettare come possibile.
No fear.
Un qualsiasi essere umano, per quanto bravo, pilota, e tutto il resto, "chiude"; Caio, nel suo lavoro, no.
Forse questo lo spiega.
P.S. Tag, era quello infatti che intendevo, e l'ho specificato perchè oggi sento spesso dire "scrivere per terra", riferendosi alle "virgole" che si lascia sull'asfalto...