è vero, qui mi riservo la libertà di dire tante cose a sproposito (ovviamente non ho la benché minima intenzione di recare offesa a nessuno), è un modo per evadere da un mondo dove ogni parola scritta deve essere eccessivamente ponderata.
zel, la mia passione per quell'essere strano che non sapeva dove stava il confine tra musica e filosofia è, invece, ancora viva. ho avuto la fortuna di lavorare con heinz klaus metzger, uno degli allievi prediletti di th. w. adorno e questo forse mi ha "segnato", a peggiorare la cosa c'è un vecchio piano, sul quale ha suonato anche adorno (quando inaugurò la vecchia sede dell'istituto), che mi ritrovo davanti praticamente ogni giorno e un articolo che da troppi anni leggo e rileggo, "su alcune relazioni tra musica e pittura", forse spinto dalla paura di dimenticare idee che ho fatto mie, come se fossero le mie radici.
sapevi che adorno offrì a mann la consulenza musicologica per il doctor faustus? c'è una sua "analisi" (ovviamente romanzata e di facile lettura) della sonata op. 111 di beethoven, bella come la sonata stessa.
non credo che le mie scelte abbiano bisogno di una difesa, forse è solo che dipingo con colori vivaci quello che osservo. prendetemi sempre con il beneficio del dubbio... come schönberg, vi chiedo la "sospensione del giudizio".
quanto ai vecchi bicilindrici inglesi, sarei felice se mi riuscisse di possedere anche solo una norton commando, una fastback, verde. magari prima o poi ci riesco.
p.s. hanno appena trasmesso il concerto per violino di alban berg, che fu il maestro di adorno, come vedi il pensiero radicale mi insegue, non lo faccio apposta!
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