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Da Walwal il Forum originario dove si parla di argomenti che riguardano il mondo Motociclistico e di argomenti correlati , la politica e gli OT sono banditi. Il Bar è intitolato al nostro caro amico Walter.


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Vecchio 09-11-2006, 13:41   #1
oedem
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Poi dici che chi si lamenta ha una media bassa.....
Ti dico solo che non è detto che se uno ha una media alta non possa/debba lamentarsi........
concordo in pieno, perché per esperienza so benissimo che il voto di un esame non corrisponde sempre a quanto si vale.
mi è capitato sia di meritare di + che di meno; inoltre c'è il fattore emozionale che varia da persona a persona e conta molto ed infine l'umore del professore.
chiunque è stato studente universitario è a conoscenza di ciò

una persona che abbia 30 di media sarà indubbiamente bravissimo, ma per esperienza conosco gente con medie di 26 che è nettamente + brava.

Inolter anche chi ha voti alti si lamenta, che ti credi!

Io spero per i tuoi studenti che tu sia un bravo professore, anche se andare a considerare le persone per la loro media non è un metro di giudizio valido.

p.s.: se posso darti un consiglio, da studente, non guardare mai il libretto con i voti dell'esaminando prima della fine dell'esame; potrebbe influenzare
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Ultima modifica di oedem; 09-11-2006 a 13:43
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Vecchio 09-11-2006, 15:54   #2
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concordo in pieno, perché per esperienza so benissimo che il voto di un esame non corrisponde sempre a quanto si vale.
mi è capitato sia di meritare di + che di meno; inoltre c'è il fattore emozionale che varia da persona a persona e conta molto ed infine l'umore del professore.
chiunque è stato studente universitario è a conoscenza di ciò

una persona che abbia 30 di media sarà indubbiamente bravissimo, ma per esperienza conosco gente con medie di 26 che è nettamente + brava.

Inolter anche chi ha voti alti si lamenta, che ti credi!

Io spero per i tuoi studenti che tu sia un bravo professore, anche se andare a considerare le persone per la loro media non è un metro di giudizio valido.

p.s.: se posso darti un consiglio, da studente, non guardare mai il libretto con i voti dell'esaminando prima della fine dell'esame; potrebbe influenzare
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Vecchio 09-11-2006, 19:04   #3
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Provo a tradurre lo sfogo di superbacs:

- Anche per gli studenti, come per i professore, vale una legge di distribuzione statistica di "qualità". Qualcuno è veramente in gamba ed è un piacere insegnargli, altri sono solo braccia rubate all'agricoltura e cercare di fargli entrare dei concetti nella testa è come spremere una rapa. Così come gli studenti vorrebbero avere solo professori bravi, i professori vorrebbero avere solo studenti bravi.

Il problema si sposta ora sul cercare di capire perchè lo studente non è bravo.

- se non ci arriva, deve abbandonare l'università. Va ripetutamente bocciato, senza pietà, per il suo bene e per il bene di tutti noi: sarà un professionista scarso e impreparato che farà dei danni invece che crescere professionalmente (e la società con loro). Inoltre, probabilmente si sentirà sempre fuori luogo e non riceverà quelle gratificazioni dal lavoro che invece potrebbe avere facendo un lavoro diverso.

- se non si sta impegnado, bisogna forzarlo ad impegnarsi. Mi è capitato di bocciare studenti che all'orale si capiva che avevano non due ma tre dita di cervello ma non l'avevano usato per prepararsi. Sono andati via ink@zzati abbestia, parlando male del docente, dicendo che l'università è tutta uno schifo? Poco male, è una cosa che difficilmente si capisce sul momento. Lo si capisce un po' di più l'appello successivo, quando si supoera l'esame con un bel voto solo dopo essersi fatti il mazzo. La soddisfazione è palpabile. Il ruolo del docente è anche quello di forzare l'allievo a tirare fuori il massimo da se stesso. Per abituarlo a dare il massimo anche nel mondo del lavoro.

C'è poi la questione degli stranieri. Giusto in questo semestre ho un'aula di una trentina di giovani quasi alla laurea, di cui la metà vengono da paesi come la Cina o l'India. I due più brillanti sono di colore, ed è un piacere insegnargli: terminano i concetti al volo prima ancora che gli iltaliani abbiano capito dove voglio andare a parare.

Prevedo tempi duri: i nostri giovani sono cresciuti nella bambagia, sul 4x4 e sanno già che prenderanno in mano l'azienduccola si papà. Vedono l'università come un passaggio obbligato per il "pezzo di carta". Gli stranieri sono cresciuti con la fame, e magari su un gommone per venire in Europa. Potete immaginare la differenza di motivazione? Vedono l'università come un'opportunità di crescita personale e la vogliono sfruttare al massimo. E la differenza si vede.

Volete un consigio?
Studiate.
Ma non solo: cercate di essere sempre "svegli" e di tirarvi fuori il massimo. Altrimenti le aziende italiane non ci metteranno molto ad assumere stranieri vispi invece che italiani "mosci". E questo, ovviamente, sarebbe un peccato.

Quanto ai comportamenti deontologicamente scorreti dei docenti (del tipo "dà voti alti alle ragazze") vi assicuro che se vi presentate all'esame con la maglietta di QdE, due punti in più ci scappano...

Se poi siete una ragazza con la maglietta di QdE il trenta e lode è assicurato
 
Vecchio 09-11-2006, 19:26   #4
oedem
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Provo a tradurre lo sfogo di superbacs:

- Anche per gli studenti, come per i professore, vale una legge di distribuzione statistica di "qualità". Qualcuno è veramente in gamba ed è un piacere insegnargli, altri sono solo braccia rubate all'agricoltura e cercare di fargli entrare dei concetti nella testa è come spremere una rapa. Così come gli studenti vorrebbero avere solo professori bravi, i professori vorrebbero avere solo studenti bravi.

Il problema si sposta ora sul cercare di capire perchè lo studente non è bravo.

- se non ci arriva, deve abbandonare l'università. Va ripetutamente bocciato, senza pietà, per il suo bene e per il bene di tutti noi: sarà un professionista scarso e impreparato che farà dei danni invece che crescere professionalmente (e la società con loro). Inoltre, probabilmente si sentirà sempre fuori luogo e non riceverà quelle gratificazioni dal lavoro che invece potrebbe avere facendo un lavoro diverso.

- se non si sta impegnado, bisogna forzarlo ad impegnarsi. Mi è capitato di bocciare studenti che all'orale si capiva che avevano non due ma tre dita di cervello ma non l'avevano usato per prepararsi. Sono andati via ink@zzati abbestia, parlando male del docente, dicendo che l'università è tutta uno schifo? Poco male, è una cosa che difficilmente si capisce sul momento. Lo si capisce un po' di più l'appello successivo, quando si supoera l'esame con un bel voto solo dopo essersi fatti il mazzo. La soddisfazione è palpabile. Il ruolo del docente è anche quello di forzare l'allievo a tirare fuori il massimo da se stesso. Per abituarlo a dare il massimo anche nel mondo del lavoro.

C'è poi la questione degli stranieri. Giusto in questo semestre ho un'aula di una trentina di giovani quasi alla laurea, di cui la metà vengono da paesi come la Cina o l'India. I due più brillanti sono di colore, ed è un piacere insegnargli: terminano i concetti al volo prima ancora che gli iltaliani abbiano capito dove voglio andare a parare.

Prevedo tempi duri: i nostri giovani sono cresciuti nella bambagia, sul 4x4 e sanno già che prenderanno in mano l'azienduccola si papà. Vedono l'università come un passaggio obbligato per il "pezzo di carta". Gli stranieri sono cresciuti con la fame, e magari su un gommone per venire in Europa. Potete immaginare la differenza di motivazione? Vedono l'università come un'opportunità di crescita personale e la vogliono sfruttare al massimo. E la differenza si vede.

Volete un consigio?
Studiate.
Ma non solo: cercate di essere sempre "svegli" e di tirarvi fuori il massimo. Altrimenti le aziende italiane non ci metteranno molto ad assumere stranieri vispi invece che italiani "mosci". E questo, ovviamente, sarebbe un peccato.

Quanto ai comportamenti deontologicamente scorreti dei docenti (del tipo "dà voti alti alle ragazze") vi assicuro che se vi presentate all'esame con la maglietta di QdE, due punti in più ci scappano...

Se poi siete una ragazza con la maglietta di QdE il trenta e lode è assicurato
se superbacs voleva intendere questo, vabbé, allora ho confuso.

concordo in pieno sul tuo ragionamento
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Vecchio 09-11-2006, 19:28   #5
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Non lo so forse con l'età sto' peggiorando ma ho investito in una laurea e sulla massima flessibilità di impiego e apertura mentale ..me la sono preso in saccoccia

Fino a che ho lavorato negli States è stato possibile guadagnare bei soldi, cambiare lavoro anche una volta l'anno, conoscere realtà tecnicamente avanzate e crescere professionalmente...tornato in Italia creandomi chissà quali aspettative, mi hanno parcheggiato.

Ho visto ingegneri andare avanti, molto avanti, semplicemente per conoscenze mentre altri molto in gamba lasciati nella penombra...

Nella vita ci vuole un gran ****. Se si conosce qualcuno è meglio

Scusate lo sfogo
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Vecchio 09-11-2006, 19:34   #6
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Per la preparazione che - credo - tu abbia (acquisito negli USA), molto dipende (parlo della qualità del lavoro) da dove poi ti metti a lavorare in Italia.....


Se ti fai un cuore tanto e cerchi IL posto in ****nia, provincia di bebbalonia, probabilmente non sarai valorizzato x ciò che sei....


...credo.....
 
Vecchio 09-11-2006, 19:38   #7
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Fortuna che esiste il GS...... 1200 naturalmente
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