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Originariamente inviata da zergio
Se sono collegati via radio sanno perfettamente la moto che devono fermare.
Tant'è che la suddetta moto era già ferma.
Ora con la moto già fermata che bisogno c'era di fermare l'altro per un banale controllo document?
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Mi pare di capire che non siete al corrente di quello che da un paio di anni sta avvenendo sui passi appenninici tosco-emiliani...
Rispondo a questo messaggio, tanto per cominciare.
Le infrazioni devono essere contestate dall'agente che le rileva. Quindi quando scatta il momento X, l'auto si mette ad andare piano, e la pattuglia dopo qualche km ferma TUTTE le moto, indistintamente, tanto sanno che tra quelle fermate ci saranno TANTE moto che hanno sorpassato quella vettura. Andava così piano che era un intralcio, e si è portati a sorpassarla anche perché una vettura che va così piano, di solito crea preoccupazione.
Sulla vettura riprendono le moto che la sorpassano, e poi ad un certo punto si ferma e torna indietro. Fa questa manfrina più volte, tanto nel frattempo le moto ferme aumentano, c'è chi è stato fermo oltre un'ora in attesa di "accertamenti".
Poi, finita la "pesca", l'auto arriva al posto di blocco, e guardando le riprese fanno la lista di chi ha sorpassato e chi no, e l'agente che era in auto fa le contravvenzioni. Se uno volesse vedere le riprese, gli chiederanno di firmare una manleva che attesta che la persona è al corrente che quelle riprese sono state fatte solo per uso interno, e non sono usate come prove.
L'anno scorso per non avere fatto fare le contravvenzioni agli agenti che avevano visto il fatto e per avere usato le riprese come prove, hanno avuto una marea di contravvenzioni annullate dai ricorsi. Nel frattempo, hanno imparato come non fare sbagli.
In più occasioni hanno detto che il loro obiettivo è togliere tutti i motociclisti da quelle strade, questo per loro è la campagna Defend Life.
Come vi dicevo,
è qualcosa che è in atto da oltre due anni, e l'anno scorso il CIM ha scritto una lettera in cui si faceva presente che se i racconti corrispondevano a verità, i metodi non erano dei più corretti.
Risultato? Una segnalazione alla procura della Repubblica di Arezzo per il Presidente del CIM (quindi al sottoscritto), per diffamazione.
La serie di ricorsi accolti per il fatto che i metodi non erano dei più corretti (come avevo scritto nella lettera) ha smorzato la cosa... almeno spero.
Ma nel frattempo, la Forestale ha corretto i suoi errori, e ora i ricorsi sono più difficili da fare.
La strategia NON E' NAZIONALE, è qualcosa di locale, gestita dal NOS di Arezzo.