Quando sono in strada, mi ritengo responsabile per me stesso e per la mia incolumità, anche se qualcuno mi coinvolge tagliandomi la strada, mancandomi la precedenza o compiendo manovre pericolose, perché la pellaccia è la mia.
A torto o a ragione, se qualcuno mi sbatte a terra, chi ci rimette sono sempre io, dunque devo fare di tutto per restare "a bordo" e tornare a casa integro nel fisico e nella psiche, perché alla guida della mia moto ci sono io.
Dunque me ne fotto delle statistiche, delle patenti e delle intenzioni del Legislatore, che è lo stesso che impone la costruzione delle rotonde e dimentica la sostituzione dei guard-rail, aumenta le sanzioni e non fa nulla per agevolare corsi di guida in pista.
L'inasprimento delle sanzioni è una emerita presa per i fondelli, l'innalzamento dell'età per condurre motocicli di una certa potenza è un'altra persa in giro, l'ignorare i guard-rail e tutti gli ostacoli ed i pericoli lungo la strada sono atti ed omissioni criminali nei confronti dei motociclisti.
Tutto il resto è aria fritta, o, meglio, come diceva unmio amico, è "aria di Manhattan"...
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INCUDINE1200RS '99
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