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Originariamente inviata da EnricoSL900
Chi dei tre è quello più pericoloso? 
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Dipende.
Se il pericolo fosse una funzione matematica, direi che sarebbe esprimibile secondo la seguente formula:
P = f (x, y, z)
ove:
P = pericolo (sempre >0 )
x = limiti della strada e delle condizioni di traffico
y = limiti del veicolo
z = limiti del conducente
e la funzione f sarebbe certamente una relazione di proporzionalità diretta.
Il "pericolo", quindi, è purtroppo un elemento ineludibile nella circolazione stradale, ma che tanto più aumenta quanto più aumenta il valore delle variabili indipendenti, anche di una sola di esse.
Possiamo allora definire "pericoloso" chiunque, nella conduzione del proprio mezzo, agisce senza tener conto di
tutte e tre le variabili x y e z. Il Valentino Rossi (quello vero, che in pista può dar lezioni di guida a chiunque) su strada rappresenterebbe comunque un pericolo non trascurabile se decidesse di andare solo al 50% (butto una cifra a caso) delle sue straordinarie capacità (variabile z), se quel 50% fosse comunque eccessivo rispetto alle altre due variabili x e y.
Poi è chiaro che se Valentino Rossi decide di fare una penna di 1 km su un tratto di autostrada deserta, il SUO tasso di pericolosità (anche se non nullo) sarebbe certamente inferiore al MIO tasso di pericolosità, non dico quando faccio una penna (che non so fare agevolmente) ma persino quando vado a velocità codice, con tutte e due le ruote ben piantate a terra e con entrambe le mani ben piantate sul manubrio.
Ma se Valentino Rossi si mette in testa di andare a strisciare i gomiti sul Cento Croci, il suo tasso di pericolosità diventerà comunque e automaticamente eccessivo, perché esistono eccellenti ragioni per cui i gomiti si strisciano in pista e non in strada.
E questo è il motivo per cui Valentino Rossi (che nella classificazione di Zel non fa parte dei "semplicemente capaci" ma dei "veramente bravi") non andrà MAI a strisciare i gomiti sul Cento Croci.