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Originariamente inviata da Smart
che sia interessante d'accordo (soprattutto se i soldi non sono i tuoi...) ma che sia una scienza esatta mi sembra veramente un azzardo anche solo pensarlo! se cmq hai sottomano la formula del successo....
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Forse non mi sono spiegato...
Non è una questione di formula del successo.
Ribadisco che la finanza - che può considerarsi forse una branca dell'economia - è a tutti gli effetti una scienza esatta, proprio come l'economia stessa.
Ma non scherziamo, per favore...
Però, bisogna evitare i
malintesi sui termini, sennò si fa confusione.
Una scienza è esatta quando considera condizioni
incapsulate o
delimitate della realtà che possano essere descritte da ferree
regole matematiche.
La fisica, ad esempio, è una tipica scienza esatta.
La psicanaliasi non lo è e nemmeno l'etologia, la sociologia, la zoologia o la biologia evoluzionistica.
In queste discipline non sempre si hanno formule matematiche per descrivere la dinamica dei sistemi.
Ok?
Ora, il fatto che la fisica sia una scienza esatta non significa ch'essa possa
prevedere il futuro del mondo.
Perché? Perché le condizioni ch'essa descrive non si presentano mai tali e quali nella dimensione del reale, ossia perché queste condizioni - come ad esempio il concetto di sistema isolato - sono
astrazioni che servono come
ipotesi di lavoro. Se non fosse così non se ne verrebbe fuori.
Per la finanza è esattamente la stessa cosa: si considerano condizioni astratte
in cui si suppone di avere tutte le informazioni del caso. Ebbene, in quelle condizioni le formule finanziarie sono valide con assoluto rigore matematico, come in fisica. La realtà finanziaria è però più complessa, proprio come avviene per la realtà fisica. Nella realtà finanziaria ci sono variabili che non si possono considerare, dati che non si conoscono e - come dicevo - i mercati non sono quasi mai trasparenti.
Qualcuno può dire: eh, beh, ma tutta l'emotività insita nelle attività borsistiche dove la mettiamo?
Certo, la
psicologia umana è imprevedibile (nemmeno poi tanto, a ben vedere, se giudicata in termini di "parco buoi") e influenza i parametri finanziari. Ma la psicologia umana è una
variabile di tipo if-then. Cioè, stabilisce il "se", l'input, non il dato conclusivo. Così, almeno, va considerata in ambito finanziario.
Infatti, il "se" è un'opzione che un manager tipo un direttore finanziario (che abbia studiato bene la finanza, mica un pirla) deve considerare giorno dopo giorno.
Il "se" corrisponde alla sua scelta, scelta per cui è responsabile (almeno nelle aziende serie).
Chiaro stu fattu?
Ora - si potrebbe obiettare - se l'umano non è una variabile significativa nella finanza, quale cappero è il fattore cruciale che gioca un ruolo in questa disciplina? Risposta: il
TEMPO.
In altre parole, la finanza è una specie di economia, laddove è il tempo che modifica i valori e i rendimenti.
Facciamo un esempio spiccio. Avere 100 euro oggi o averne 259 fra 10 anni con un'inflazione del 10% è esattamente la stessa cosa. Ecco, questa è una legge finanziaria di validità assoluta, di totale rigore matematico, da scienza esatta, insomma.
Comunque, trovate tutto sui libri...
Mica è farina del mio sacco.