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Originariamente inviata da il barba
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un principiante dovrebbe imparare a guidare una moto senza alcun servomeccanismo così capisce a cosa servono tutti i freni... le sospensioni... e cosa capita al limite.
si prende una pista dritta e piatta in terra battuta... e si impara a frenare facendo scodare anche la moto se necessario... non serve andare a 200kmh... bastano anche 50.... si impara a frenare col posteriore... con l'anteriore...
si cade... ci si rialza.... basta usare un mono leggero anche da OFF.
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il 90% delle persone che girano per strada... non sanno frenare o non sanno cosa succede quando si frena al limite... più che altro sperano che non accada mai o che ci pensi l'ABS!!!
i servomeccanismi possono anche dare sicurezza... ma bisogna sapere cosa succede... SENZA... per saperli gestire al massimo.
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Sono d'accordo.
Il fatto è che la maggior parte di noi, per evidenti motivi di sicurezza, non ha la possibilità di portare la moto al limite. Ma è proprio in condizioni limitrofe che l'esperienza dà un notevole "imprinting" al cervello. Arrivando al limite, si capiscono meglio la dinamica del motociclo, le proprie reazioni, i margini ancora sfruttabili. Insomma, si capisce meglio tutto quanto sta prima di quel limite e quanto sia facile raggiungerlo.
Io ho sempre pensato che girare in pista sia molto utile per guidare meglio e con prudenza sulle strade di tutti i giorni. Lo stesso vale per la guida in off (dove io sono una fava). In quelle condizioni i trasferimenti di carico, le perdite di aderenza, la motricità, l'equilibrio subiscono sbalzi molto bruschi anche a basse andature. S'impara moltissimo senza rischiare troppo.
Naturalmente, ci sono persone più portare e persone meno portate, su asfalto e fuori. Ci sono insomma una predisposizione e una sensibilità individuali, ma su queste non si può influire, mentre si può cambiare la propria condotta con l'esperienza, imparando dagli errori. Il punto sta nel non andare a cercare errori dove è pericoloso incontrarli (strade con traffico e ostacoli).
In mancanza di prove in condizioni speciali (pista o offroad) e, eventualmente, anche in mancanza di esperienza di guida negli anni, discutere a tavolino - come si è fatto qui - non è affatto sbagliato. L'importante è giudicare con razionalità i consigli e non prenderli mai per oro colato, esattamente come non bisogna considerare una frenata combinata o un ABS dei dispositivi salvatutto universali (non lo sono affatto).
Personalmente, al di là di ogni disquisizione tecnica sulla frenata, penso che per ognuno valgano alcune semplici regole. Mi permetto di riportarle,
senza con ciò voler insegnare nulla a nessuno.
1) Adottare uno stile di guida più fluido e dolce possibile per evitare frenate scomposte al centro della curva; spesso nella gara alla "rincorsa dell'eleganza" (se così posso esprimersi) si capiscono un mucchio di cose, certamente più che esasperando la guida in ben altre gare;
2) Frenare sempre - tassativamente - anche col motore (in rapida scalata se necessario); questo, tra l'altro, abitua a prevenire le situazioni di panico, cioè a portarsi con la testa più in là nei secondi di guida;
3) Tenere sempre un margine di sicurezza per una situazione diversa da quella che ci si aspetterebbe; margine di sicurezza significa cose tipo: frenata più intensa del previsto, spazio per scartare, allungo per evitare ghiaietta, apertura gas per raddrizzare una moto che chiude troppo, ecc.
4) Non guardare troppo davanti alla ruota, ma puntare lo sguardo più avanti, 10-20 m più in là;
5) Tenere la distanza di sicurezza, ricordando che gli spazi di arresto quadruplicano ad ogni raddoppio della velocità.
6) Non farsi condizionare mai da nessuno e ricordarsi che una moto che ci tallona c'induce spesso a cannare la frenata prima o poi, specie se siamo emotivi (e pieni di ormoni).