con o senza precarico il k sempre quello e'. NElla sospensione trdizionale il precarico non rende piu' dura la sospensione come il 90% della gente crede. Il pracarico non fa altro che alzare la moto. finche' c'e' un po' di sag ovviamente. NEl momento in cui precarichi tanto da annullare il sag allora si che la molla fatica a partire perche' effettivamente spinge anche a riposo.
In pratica se una molla risponde al concetto F = kX ovvero che a seconda del k a un certo peso corrisponde un certo spostamento, questa e' una retta che parte dalla origine degli assi con una certa inclinazione. Se tu aumenti il precarico, fino a che hai un po' di sag (che spero si sappia cos'e') tale retta e' invariata. La moto e' solo piu' alta. Se continui ad aumentare il precarico fino ad annullare il sag, e poi insisti, allora tale retta si sposta parallela a se stessa sull'asse delel ordinate, per cui invece che forza zero e spostamento zero, ti trovi che a spostamento zero magari lei spinge gia' con 20 kg. Appunto parte piu' in alto. Allora il comportamento sara' davvero che parte a fronte di buche o colpi piu' forti, insomma e' insensibile alle piccole asperita'.
QUindi, probabilmente la spiegazione e' non sbagliata ma viziata da una assimilazione del k di una molla di acciaio, che e' un numero fisso (non parliamo ora di molle a sezione variabile) al "k" di una molla ad aria, che non e' un numero fisso, essendo una sorta di parabola e non una retta, insomma l'aria ha il k variabile con continuita' da quasi zero a quasi infinito. E' progressiva per natura.
Quindi in definitiva, spiegazione non sbagliata, ma incompleta. Almeno cosi' penso io. E senza nulla togliere alla efficacia del sistema.
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