Senza tediare troppo con fisica e matematica...
diciamo che la coppia è proporzionale alla derivata della potenza...
La tangente alla curva di potenza, per l’origine degli assi, da nel punto di tangenza il regime di massima coppia motrice (la derivata altro non è che il coefficiente angolare di quella retta, a livello geometrico...) (allego anche la foto magari)
il che significa che se la curva di potenza fosse idealmente una retta, la curva coppia sarebbe una retta orizzontale ed anche alla potenza massima avresti la coppia massima...come ad ogni valore di rpm...per questo dicevo che non è vero in "assoluto"
I motori elettrici si azionano come preferisci (in funzione delle applicazioni ed anche del tipo di motore di cui parliamo) perché mentre prima eravamo vincolati alla frequenza e potevamo agire solo sul flusso magnetico adesso li controlliamo in frequenza...il che ci permette di avere anche coppia massima...da 0 rpm. Sui treni si scelsero i motori a corrente continua perché permettevano meglio di variare la velocità (necessità imprescindibile per un treno...) le linee ferroviarie sono in corrente continua per questo...oggi alcuni locomotori hanno a bordo i convertitori da continua ad alternata e si usano motori trifase molto più robusti di quelli in continua (che hanno spazzole e collettori...)
visto che nei motori termici usualmente la curva non è una retta, ma tende ad inflettersi agli alti giri, la tangente alla curva sarà usualmente precedente al massimo, e quindi la coppia massima sarà precedente alla potenza massima...ma vale per i motori termici che hanno dei limiti in basso ed in alto dovuti alla fisica...(non si può scendere sotto un regime minimo ed andare sopra il regime massimo...). se ci fate caso, moto con grafico di coppia tutto saliscendi, avranno curve di potenza con tante variazioni di pendenza...più la potenza è tendente ad una retta, più la coppia tende a rimanere costante
i motori dal migliore comportamento sono quelli "elastici" cioè la coppia diminuisce all'aumentare del numero dei giri (ovvero aumenta al diminuire del numero di giri)
immaginate un treno a velocità costante...incontra una salita, la coppia resistente aumenta ed il treno rallenta, cioè diminuisce il numero di giri...la coppia motrice aumenta al diminuire del numero di giri...quindi il treno accelera e ritorna alla velocità di prima (infatti superandola la coppia motrice torna a diminuire e ci riportiamo al punto di equilibrio...)
stesso discorso, invertito, in discesa...si dice che il motore ha comportamento "stabile" perché si autoregola alle variazioni di carico...
scusate il pippone...ma sono cose che ho sempre trovato interessanti...