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Da Walwal il Forum originario dove si parla di argomenti che riguardano il mondo Motociclistico e di argomenti correlati , la politica e gli OT sono banditi. Il Bar è intitolato al nostro caro amico Walter.


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Vecchio 11-06-2021, 09:52   #1
Roccabz
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Sono nato a Bolzano e ho vissuto in Alto Adige fino a 6 anni fa, quindi sulla questione ne ho sentite/viste di cotte e di crude.

Premetto che sono assolutamente contrario all'idea di ambientalismo che va oggi per la maggiore (ossia che l'uomo debba osservare la natura come se fosse una vetrina, senza interagirvi), in quanto credo che la natura vada vissuta e, soprattutto, vada insegnato a viverla rispettandola; c'è da dire, però, che in certe zone il traffico turistico è un oggettivamente un problema.

Ci sono certi periodi che le valli dolomitiche hanno un traffico che sembra di essere in centro a Milano. Ogni anno andavo a vedere le esercitazioni delle truppe alpine sul Falzarego (che si tengono verso metà luglio): la Val Badia e la Val Gardena erano completamente intasate di traffico, soprattutto camper e pullman.
E' vero che gli indigeni ci hanno ciurlato nel manico per anni (e ci si sono arricchiti), ma io non sarei disposto ad accettare una situazione del genere a casa mia.

A parer mio, quindi ben venga una limitazione del traffico, ma fatta cum grano salis! Le strade sono strette e tortuose, quindi andrebbero innanzitutto disciplinati i mezzi ingombranti: pullman turistici, camper, camion, ecc...ecc... devono avere delle finestre riservate di transito e poi basta. Contemporaneamente bisognerebbe potenziare il trasporto pubblico ed incentivare i turisti ad usarlo (penso, per esempio, ad un abbonamento a prezzo simbolico compreso con la prenotazione della camera/campeggio).

Le moto invece meritano, secondo me, un discorso a parte. Sono mal tollerate non per il fatto che creino traffico o che inquinino, ma perché molti scambiano le strade per una pista.
Capiamoci: non sono un devoto del CdS, anzi. Molto spesso anche a me piace adottare una guida sportiveggiante, ma bisogna avere la testa per capire quando si può, quando non si può e soprattutto quanto si può spingere.

Una volta stavo salendo sul Giovo (strada che conosco molto bene e guidavo un FZS 600 un po' kittato, quindi l'andatura era allegrotta) e mi sono trovato:
- turista tedesco su GS che dietro ad una curva cieca stava facendo inversione di marcia (peccato che fosse fermo a centro strada zampettando perché non riusciva più a muovere la moto), ancora non so quale angelo mi abbia protetto permettendomi di scartarlo e non centrarlo trasformandomi in una supernova;
- turista tedesco con R, moglie e bagagli che mi supera all'interno e prosegue fino in cima al passo a vita persa.

Chi è causa del proprio mal....
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Vecchio 11-06-2021, 11:45   #2
Garzy
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Ho sempre adorato e adoro tutt'ora la montagna e fino quando ho potuto l'ho "vissuta" pienamente (trekking, arrampicata etc.). Lamentarsi per il traffico su strade che vengono considerate tra le più belle a mondo mi sembra obbiettivamente assurdo. Se il traffico c'è va gestito, non eliminato.
Svelo un segreto: vi sono migliaia di percorsi di tutte le difficoltà che a pochi minuti dalle arterie principali si snodano in valli spettacolari nelle quali il traffico scompare completamente. Anche perchè se il principio è quello delle limitazioni, allora sull' Aurelia in Liguria in estate cosa si dovrebbe fare? Si chiude a Savona e la si riapre a XXmiglia con le navette che si fermano ad ogni paese? Sui passi Dolomitici dai quali è partita questa interessante discussione, che si fa? Si chiude l' accesso a valle, si prevede un parcheggio per camper, auto, moto grande come piazza S. Pietro e tutti in fila ad aspettare le navette??!!! A no forse la soluzione all'Italiana (e non solo) sarà quella di mettere un bel pedaggio che sistema tutti e tutto: traffico, inquinamento, intutati, camper.....o no??!!!
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Il cuore parla al cuore e la lingua non parla che agli orecchi.(Francesco di Sales)
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Vecchio 11-06-2021, 11:56   #3
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Lamentarsi per il traffico su strade che vengono considerate tra le più belle a mondo mi sembra obbiettivamente assurdo. Se il traffico c'è va gestito, non eliminato.
Ecco! La pensiamo in maniera molto simile!
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Vecchio 11-06-2021, 11:56   #4
Kurvenschleifer
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Ci sono certi periodi che le valli dolomitiche hanno un traffico che sembra di essere in centro a Milano. Ogni anno andavo a vedere le esercitazioni delle truppe alpine sul Falzarego (che si tengono verso metà luglio): la Val Badia e la Val Gardena erano completamente intasate di traffico, soprattutto camper e pullman.
E' vero che gli indigeni ci hanno ciurlato nel manico per anni (e ci si sono arricchiti), ma io non sarei disposto ad accettare una situazione del genere a casa mia.
Scusate, ma che discorsi sono? Se su una strada c´é traffico é perché é una strada e molte persone vogliono/devono percorrerla....

perché l´abitante della Val Gardena "non é disposto ad accettare una situazione del genere a casa sua" 12 week end l´anno e l´abitante di Milano centro deve subirla 365 giorni l´anno?

Ma chi é che stabilisce quali comuni devono essere privi di traffico e quali sono irrecuperabili?

E se un giorno anche gli abitanti di viale Certosa dicessero basta e con il precedente della val Gardena ottenessero la chiusura al traffico? Sarebbe leggittimo! Non é che perché non hanno il panorama non hanno pari diritti.

Attenzione che a far certi discorsi non c´é niente da guadagnare! Poi le moto abbiamo voglia di accenderle solo in garage...ah no, i vicini non accettano una situazione del genere a casa loro!
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Vecchio 11-06-2021, 12:30   #5
Roccabz
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Ma chi é che stabilisce quali comuni devono essere privi di traffico e quali sono irrecuperabili?
1) la maggioranza degli abitanti del posto, che - nel rispetto dell'ordinamento - hanno diritto al governo del territorio.
2) Il principio di superiore interesse locale/comunale/provinciale/regionale/nazionale.

Gli abitanti di un determinato territorio hanno diritto a che lo stesso, conformemente alle regole che si sono dati (leggasi: legge), venga gestito secondo quella che è la volontà della maggior parte degli abitanti (leggasi: democrazia). Questo diritto trova un limite nel momento in cui l'interesse particolare è in contrasto con un interesse generale superiore.

Le strade dolomitiche, nella stragrande maggior parte dei casi, non sono infrastrutture strategiche (come Viale Certosa), al 99% le si percorre per diletto e non per necessità logistiche o di spostamento (come Viale Certosa) e non c'è nessun interesse della comunità nazionale a che le stesse vengano percorse a tutte le ore del giorno e della notte con tutti i mezzi possibili (come Viale Certosa).

Pertanto, se gli indigeni decidono che ne hanno le tasche piene di essere gasati dalla mattina alla sera, a mio parere, hanno tutto il diritto a che si prendano provvedimenti in merito. Il problema, semmai, è che questi provvedimenti vengono sempre presi ad penem segugi.

Sono anni, per esempio, che l'Alpe di Siusi ha limitazioni di questo tipo. In macchina ci puoi andare solo fino ad un certo orario, altrimenti prendi la funivia che parte dal paese di Siusi.
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Vecchio 11-06-2021, 13:37   #6
Kurvenschleifer
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Questo diritto trova un limite nel momento in cui l'interesse particolare è in contrasto con un interesse generale superiore.

Le strade dolomitiche, nella stragrande maggior parte dei casi, non sono infrastrutture strategiche (come Viale Certosa), al 99% le si percorre per diletto e non per necessità logistiche o di spostamento (come Viale Certosa) e non c'è nessun interesse della comunità nazionale a che le stesse vengano percorse a tutte le ore del giorno e della notte con tutti i mezzi possibili (come Viale Certosa).

Pertanto, se gli indigeni decidono che ne hanno le tasche piene di essere gasati dalla mattina alla sera, a mio parere, hanno tutto il diritto a che si prendano provvedimenti in merito. Il problema, semmai, è che questi provvedimenti vengono sempre presi ad penem segugi.
Tu hai argomentato molto bene, ma io la trovo l´argomentazione comunque potenzialmente esposta ad una zona grigia molto molto pericolosa, le cui conseguenze non sono prevedibili.

Un domani vai a dimostrare che l´interesse logistico nazionale é superiore a quello dei locali, che come tu stesso hai scritto, non vogliono essere "gasati".

Boh, io spero che tutte le intolleranze di cui é piena questa era non portino a limitazioni controproducenti.
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Vecchio 11-06-2021, 16:29   #7
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Le strade dolomitiche, nella stragrande maggior parte dei casi, non sono infrastrutture strategiche (come Viale Certosa), al 99% le si percorre per diletto e non per necessità logistiche o di spostamento (come Viale Certosa) e non c'è nessun interesse della comunità nazionale a che le stesse vengano percorse a tutte le ore del giorno e della notte con tutti i mezzi possibili (come Viale Certosa).

Pertanto, se gli indigeni decidono che ne hanno le tasche piene di essere gasati dalla mattina alla sera, a mio parere, hanno tutto il diritto a che si prendano provvedimenti in merito.
non andrei così spedito

quantomeno per il fatto che le "strade dolomitiche" le hanno pagate, in maggior parte, i contribuenti nazionali tutti, e non solo "gli indigeni".

Sebbene sia d'accordo che il passaggio in quelle strade non sia quasi mai motivato dalla necessità di "andare" da qualche parte mi sembra un poco arbitrario decidere che
- se un milanese vuol farsi un giro in moto nelle Dolomiti "disturba per niente" e quindi glielo impediamo, mentre
- se un dolomitese vuol girare a Milano per andare al salone del mobile allora diventa una necessità

Le strade pubbliche son pubbliche e finanziate da stato provincia comune o altri, a seconda. Almeno su strade statali non mi sentirei di dire che "decide chi ci vive più vicino".
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Gaza è ormai evidente genocidio. Per quel che vale, non nel mio nome. Boicotta anche tu Israele.
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Vecchio 11-06-2021, 17:43   #8
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Le strade pubbliche son pubbliche e finanziate da stato provincia comune o altri, a seconda. Almeno su strade statali non mi sentirei di dire che "decide chi ci vive più vicino".
Fermo l'eventuale interesse superiore, e chi dovrebbe decidere sennò?

Su una strada statale che passa per il Comune di Milano, chi decide di mettere i velox? Lo decidono i milanesi (rappresentati attraverso l'istituzione comunale) oppure quelli che abitano a Portogruaro?

Art. 5 della Costituzione: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
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Vecchio 11-06-2021, 13:11   #9
Zorba
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Chi è causa del proprio mal....
Intervento interessante, il tuo.

Dissento sull'ultima frase: pur non essendo un santo, alla guida della moto (e neppure un beato), nel caso specifico dei divieti alle moto il mio mal sarebbe causato da qualcun altro (e vale anche per moltissimi altri tranquilli mototuristi come me, o comunque motard che sanno quando, dove e come si può dare un po' di gas e quando no).

Quindi mi incazzerei il doppio.

Primo, perché avremmo ottenuto di essere castrati solo perché non abbiamo voluto fare un pochino di attenzione a dove e quando sventolavamo l'uccello.
Secondo, perché il mio uccello è rimasto pressoché sempre nelle mutande.

Per quanto riguarda gli indigeni. Non conosco la situazione dell'Alto Adige, ma posso parlare di un paese veneto di cui ho esperienza, nel territorio dolomitico.
Per trent'anni hanno venduto tutto il vendibile (e a volte l'invendibile) per campare - legittimamente - col turismo anziché con l'agricoltura (o l'emigrazione), e aperto strutture di accoglienza come se piovesse.

Servizi però ne hanno predisposti pochi, per non dire pochissimi.

E ora si lamentano che c'è troppo casino? (*)

Mah.


(*) Ovviamente parlo del casino di gente, non del casino inteso come rumore. Personalmente a chi gira con gli scarichi aperti farei aprire il portafogli a suon di multe perché, lo riscrivo per l'ennesima volta, mi sento prima cittadino e poi motociclista.
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Vecchio 11-06-2021, 14:02   #10
Roccabz
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Per quanto riguarda gli indigeni. Non conosco la situazione dell'Alto Adige, ma posso parlare di un paese veneto di cui ho esperienza, nel territorio dolomitico.
Per trent'anni hanno venduto tutto il vendibile (e a volte l'invendibile) per campare - legittimamente - col turismo anziché con l'agricoltura (o l'emigrazione), e aperto strutture di accoglienza come se piovesse.

Servizi però ne hanno predisposti pochi, per non dire pochissimi.

E ora si lamentano che c'è troppo casino? (*)

Mah.
I gardenesi e i badioti hanno letteralmente stuprato le loro valli. In nome del dio denaro hanno cementificato, venduto, costruito, ecc..ecc.. ben oltre il limite del ragionevole. Vi basti pensare che il traffico, secondo me, è il minore dei mali.

C'è, infatti, un grandissimo problema di abbandono del territorio da parte dei giovani, semplicemente perché non possono permetterselo.

Tanti hanno fatto i soldi col turismo, ma non tutti sono albergatori, immobiliaristi, gestori di impianti sciistici o chef stellati. Esistono anche i benzinai, i falegnami, i meccanici, ecc...ecc.. e queste persone non possono permettersi di pagare un appartamento 1.000.000 di euro (perché quello è il prezzo che un benestante milanese/romano/tedesco/russo o cinese pagherebbe per comprarsi la casa di villeggiatura), e quindi se ne vanno dove costa meno (p.e. a Bressanone).

La Provincia, per correre ai ripari, ha dovuto costruire delle abitazioni in edilizia pubblica che possono essere vendute o affittate solo ai locals (ora non mi ricordo i presupposti, ma, se non erro, dovrebbero avere la residenza da un tot di anni).

Trovo estremamente triste che una popolazione debba abbandonare il proprio territorio perché una o due generazioni di arraffoni hanno pensato solo ad ingrassarsi senza pensare al futuro.

Ora, però, sembra che qualcosa si stia muovendo e, forse, queste limitazioni del traffico si inseriscono anche in questo contesto.
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Roccabz non è in linea   Rispondi quotando
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