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Originariamente inviata da cocmas
io i libri di diritto li conosco bene. Non dico cavolate.E osservare le leggi non vuol dire essere pecore, ma persone civili.
Il parlamento fa le leggi, non i giudici. I giudici sono tenuti a farle rispettare e giudicare chi ha infranto le leggi, non a legiferare. Il giudice che legifera non è un buon giudice, perchè non applica le regole che la democrazia si è data. Altra cosa è la Corte Costituzionale, che deve decidere se una legge rispetta le regole della costituzione, non giudica se una legge è buona o meno buona, ci mancherebbe.
Chi non osserva queste regole non è un democratico, ma un sovversivo, per cui tutte le strade sono buone per non rispettare quanto stabilito dalla maggioranza dei cittadini, aducendo il fatto che lui la pensa in un altro modo. Anche le brigate rosse agivano così. Poi uno fa come gli pare, ma se infrange la legge deve essere giudicato. Per abrogare una legge se si ritiene ingiusta esistono modi democratici,ed essere maggioranza, non prima si compie il delitto e poi si chiede di essere assolti!
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Con le tue parole dimostri di avere una gran confusione in testa tra norma e legge, oltre al fatto che hai capito ben poco di quello che ho detto.
I limiti di velocità particolari sono stabiliti con atto amministrativo (come ho accennato prima), non con Legge.
L'atto amministrativo può essere disapplicato dal giudice amministrativo (lo dice la Legge e lo vedo ogni volta che, nel mio lavoro di pubblico funzionario, devo difendere un comportamente della pubblica amministrazione che invece il giudice ritiene contrario alla Legge).
In concreto, se su un tratto di strada c'è un limite di velocità particolare ridicolo, il cittadino lo può violare: in giudizio il giudice (non entro qui nei dettagli della competenza del giudice amministrativo o civile per non annoiare il forum) valuterà se quell'atto amministrativo era contrario al principio di ragionevolezza o alla legge, e quindi eventualmente lo disapplicherà.
Anche il tuo riferimento alla Corte Costituzionale è fuori luogo, In quel caso abbiamo ipotesi diverse: il cittadno ha violato una legge, il giudice che deve decidere in base a quella legge rimette gli atti alla Corte Costituzionale e allora la Corte decide se quella legge è costituzionalmente legittima oppure no, in quest'ultimo caso quindi possiamo avere che il cittdino ha legittimamente violato una legge, perchè quella legge, SUCCESSIVAMENTE, è dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.
Riassumendo, quindi, nel nostro ordinamento il cittadino ha il diritto di violare sia le norme amministrative (quando sono contrarie alla Legge), che le norme di Legge (quando sono contrarie alla Costituzione).