Esatto, quest'ultimo punto.
ma dato che parliamo di pochi secondi di funzionamento, devi ragionare in termini transitori e non in termini stazionari.
Scusate l'OT e cerco di spiegarmi.
Un cavo può essere attraversato in maniera
permanente da una corrente tale che la temperatura raggiunta crei un salto termico con l'ambiente esterno tale da dissipare tutto il calore prodotto. In questo caso puoi mantenere quel valore di corrente in maniera
indefinita che il cavo manterrà quella temperatura all'infinito. L'importante è che la temperatura sia "compatibile" con le caratteristiche del cavo e dell'installazione.
Questo è il regime stazionario.
Nel caso come il nostro dove il fenomeno dura pochi secondi non è corretto ragionare in termini di potenza, (generata per effetto Joule e dissipata) ma occorre ragionare in termini di energia.
L'energia "scaricata" sul cavo in quei secondi deve essere "compatibile" con la capacità del cavo di assorbirla senza raggiungere al termine una temperatura dannosa per il cavo o quanto lo circonda (es il suo isolante).
In questi casi si parla di "energia specifica passante"
Questo è il regime transitorio.
PS :
Quote:
Originariamente inviata da RedBrik
velocità di dissipazione, ...a netto svantaggio del cavo più piccolo
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In realtà è il contrario in quanto il rapporto superficie disperdente / sezione è a favore del cavo piccolo. Ad es. due cavi da 1mmq in parallelo smaltiscono più calore di uno da 2mmq, anche se hanno la stessa sezione di conduttore