Fuori di dubbio che la grande crisi economica abbia pesato. Ed il tutto era partito secondo me ancora prima, con la demonizzazione del fumo e la guerra ideologica ai grandi sponsor tabaccai che se ne sono andati, ed hanno dato il via al fuggi fuggi delle sponsorizzazioni. Con l'economia mondiale a picco, la crisi dell'industria mtociclistica e la mancanza di investimenti pubblicitari sono iniziate le defezioni, hanno mollato nel volgere di poche stagioni Aprilia, Kawasaki e Suzuki. Dorna ha salvato la baracca con alcune scelte discutibili tipo le CRT, servite a rimpolpare una griglia di partenza che rischiava di avere meno di dieci moto. Il regolamento poi è andato di conseguenza per cercare di porre un freno alo sviluppo delle due grandi case giapponesi ed invogliare le altre a rientrare. Inizialmente il frazionamento dei motori ad esempio era libero, dal bicilindrico fino al sei cilindri, poi dal 2012 il limite a massimo quattro cilindri e l'alesaggio massimo lmitato a 81 mm che hanno di fatto stroncato le velleità dei progettisti.
Non c'erano troppe alternative, o chiudere la baracca o plafonare tecnicamente la categoria limitando le possiblità delle aziende più potenti. E vista l'aria che tira, con il motore a scoppio demonizzato e l'inno alla propulsione elettrica, di sicuro indietro non si torna e noialtri nostalgici della sofisticazione tecnica vivremo solo di ricordi. E meno male che abbiamo almeno quelli !
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Bmw S1000RR 2009, Bmw S1000RR 2013, Ducati Panigale V4S
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