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Da Walwal il Forum originario dove si parla di argomenti che riguardano il mondo Motociclistico e di argomenti correlati , la politica e gli OT sono banditi. Il Bar è intitolato al nostro caro amico Walter.


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Vecchio 26-01-2006, 16:53   #1
ErBradipo
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Originariamente inviata da rasù
ma pure il pianetino è stato a cena con bernheim?
eheheheh esatto!
Ho le mie fonti, io...

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Vecchio 26-01-2006, 17:05   #2
rasù
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ho trovato da nature la fonte copiata malamente dal corriere, cenni sulla composizione del pianeta non ce ne sono, probabilmente sono coloriture giornalistiche prive di fondamento.....


Published online: 25 January 2006; | doi:10.1038/news060123-5
Found: one Earth-like planet
Astronomers use gravity lensing to spot homely planets.
Mark Peplow




Astronomers say they have found the most Earth-like planet yet outside our Solar System. At just 5.5 times the mass of Earth it is one of the smallest extrasolar planets ever found, and orbits its star at a distance comparable to that of habitable worlds.

Similarly sized extrasolar planets have been found before. But the method used to detect them meant we could see smallish planets only when they were very close to their suns, and such bodies are battered by scorching radiation.

Planet OGLE-2005-BLG-390Lb looks much more like home. It lies about 390 million kilometres from its star: if it were inside our Solar System, the planet would sit between Mars and Jupiter.

It takes ten years for the planet to orbit its parent star, a common-or-garden red dwarf that lies about 28,000 light years from Earth, close to the centre of our Galaxy.

The search for a second Earth is the driving force behind our research.

Daniel Kubas
at the European Southern Observatory in Santiago de Chile, Chile.



But sadly this Earth-like body probably isn't crawling with life. Its dwarf star is so dim that the surface temperature of this planet is thought to be about - 220 °C.

"The search for a second Earth is the driving force behind our research," says Daniel Kubas at the European Southern Observatory in Santiago de Chile, Chile, part of the team that made the discovery. They are optimistic that the clever method they used to spot the planet could soon uncover an alien twin to our own world.

Wobbly stars




Gravitational microlensing can find small alien worlds in places other techniques cannot reach. Click here to see enlarged image.


More than 170 planets have been discovered outside our Solar System. Astronomers usually detect them by watching how they make their parent star wiggle, a technique known as the Doppler method. This is ideal if you are looking for massive planets orbiting very close to their star, which induce a lot of wobble.

But there is no way this can be used to find small, blue-green planets approximately 150 million kilometres from a yellow sun. It is simply not sensitive enough, says Didier Queloz, an astronomer from Geneva Observatory in Switzerland who was part of the team that found the first extrasolar planet, just 11 years ago1.

The new sighting relies on an effect called gravitational lensing, where a massive object such as a star warps space so that it behaves like a lens. This means that it bends and slightly magnifies light from a more distant star before it reaches our telescopes. Adding a planet to the mix modifies the lensing effect by a tiny amount, just enough to work out its mass and orbit.

"Microlensing is the fastest way to find small, cool planets, down to the mass of the Earth," says Keith Horne, one of the planet's discoverers and an astronomer from the University of St Andrews, UK.

Spot the difference

The planet was found by a consortium of 73 astronomers from 12 different countries. Its star was first spotted by scientists working on the Optical Gravitational Lensing Experiment (OGLE), before the planet itself was noticed by astronomer Pascal Fouqué.

OGLE-2005-BLG-390Lb is only the third planet found using the microlensing technique so far, but astronomers expect to spot many more. "The other two microlensing planets have masses of a few times that of Jupiter, but the discovery of a five-Earth-mass planet is a strong hint that these objects are very common," says Jean-Philippe Beaulieu of the Astrophysics Institute of Paris. Beaulieu is lead author of the paper describing the find in this week's Nature2.

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Vecchio 26-01-2006, 17:16   #3
Guanaco
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Originariamente inviata da rasù
ho trovato da nature la fonte copiata malamente dal corriere, cenni sulla composizione del pianeta non ce ne sono, probabilmente sono coloriture giornalistiche prive di fondamento.....
Negativo.
Caprara non scrive a casaccio.
(anche se nel suo articolo c'è un errorino)
 
Vecchio 26-01-2006, 17:27   #4
rasù
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probabilmente i fisici hanno congetturato ed il giornalista ha affermato (magari dovendo condensare l'articolo ed anche colorirlo un po'). oppure quelli di nature sanno di cosa è fatto il pianeta e non lo dicono, per autolesionismo, oppure caprara sa più di quello che sanno i giornalisti di nature.....
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Vecchio 26-01-2006, 17:35   #5
rasù
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e l'effetto lente gravitazionale amplifica l'immagine della stella vicina al pianeta, non l'emissione del pianeta stesso. altrimenti, se i pianeti fossero facilmente "spettrografabili" non sarebbe così rivoluzionario l'aver scoperto un pianeta in questo modo, no?

e lo dice anche il corriere:
"In tal modo ancora non si vede direttamente il pianeta ma si può individuarne la presenza, la sua massa e persino la distanza dalla stella, registrando un aumento della luminosità della stella-madre"

immagino che dalla massa abbiano ipotizzato sia un corpo roccioso
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Vecchio 26-01-2006, 18:27   #6
Guanaco
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Originariamente inviata da rasù
e l'effetto lente gravitazionale amplifica l'immagine della stella vicina al pianeta, non l'emissione del pianeta stesso. altrimenti, se i pianeti fossero facilmente "spettrografabili" non sarebbe così rivoluzionario l'aver scoperto un pianeta in questo modo, no?

e lo dice anche il corriere:
"In tal modo ancora non si vede direttamente il pianeta ma si può individuarne la presenza, la sua massa e persino la distanza dalla stella, registrando un aumento della luminosità della stella-madre"

immagino che dalla massa abbiano ipotizzato sia un corpo roccioso
Mi sa che devi leggere meglio l'articolo...

L'effetto di lente gravitazionale è provocato da un corpo celeste pesante (come una stella), ma agisce sulle emissioni dell'oggetto osservato (nell'articolo è riportato erroneamente "soggetto" al posto di "oggetto").

Inoltre, quando si parla di immagine in astrofisica s'intende una radiazione globale, non necessariamente e specificamente lo spettro che riguarda il campo visivo (ottica).

Come previsto da Einstein, il campo gravitazionale intenso agisce infatti su qualunque emissione elettromagnetica (i fotoni vengono deviati), che sia nel campo del visivo oppure no. Lo fa in modo differenziato, questo sì, ma lo fa sull'intera gamma delle frequenze.

 
Vecchio 27-01-2006, 12:57   #7
Diavoletto
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Originariamente inviata da Guanaco
Mi sa che devi leggere meglio l'articolo...

L'effetto di lente gravitazionale è provocato da un corpo celeste pesante (come una stella), .......................

minkia pure massimo esperto spaziALe......
eheheheheheheh
ollapeppa

..........annunciun qde: ABEMUM TUTTOLOGUM

HAAHHAAHAHAHAH
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Wer zuletzt lacht, lacht am besten
Avete ragione....
Diavoletto non è in linea  
Vecchio 27-01-2006, 13:10   #8
rasù
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Originariamente inviata da Guanaco
Mi sa che devi leggere meglio l'articolo...
è molto meglio se te lo rileggi tu....

http://www.nature.com/news/2006/0601.../060123-5.html


"The new sighting relies on an effect called gravitational lensing, where a massive object such as a star warps space so that it behaves like a lens. This means that it bends and slightly magnifies light from a more distant star before it reaches our telescopes. Adding a planet to the mix modifies the lensing effect by a tiny amount, just enough to work out its mass and orbit."
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Vecchio 27-01-2006, 15:15   #9
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Originariamente inviata da Guanaco
Mi sa che devi leggere meglio l'articolo...

L'effetto di lente gravitazionale è provocato da un corpo celeste pesante (come una stella), ma agisce sulle emissioni dell'oggetto osservato (nell'articolo è riportato erroneamente "soggetto" al posto di "oggetto").

Inoltre, quando si parla di immagine in astrofisica s'intende una radiazione globale, non necessariamente e specificamente lo spettro che riguarda il campo visivo (ottica).

Come previsto da Einstein, il campo gravitazionale intenso agisce infatti su qualunque emissione elettromagnetica (i fotoni vengono deviati), che sia nel campo del visivo oppure no. Lo fa in modo differenziato, questo sì, ma lo fa sull'intera gamma delle frequenze.

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