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Vecchio 09-09-2013, 19:04   #26
vastomediale
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Originariamente inviata da DEBJMAX Visualizza il messaggio
Complimenti bellissime foto e pubblica il report e lascia giudicare a chi legge se e' noioso.
Eravate solo voi due e niente problemi?
si solo noi due e non abbiamo prenotato niente a parte il traghetto ancona-igoumeniza (tra l'altro il biglietto fatto 3sett prima di partire perchè al lavoro non mi confermavano la terza settimana).
ma se l'abbiamo fatto noi ci riescono tutti, nel senso che io ho preso la patente e moto tre anni fa, prima non avevo mai guidato niente a due ruote con il motore (anzi un vespa50, non so se vale), quindi non sono certo un motociclista!
difficoltà e problemi zero. l'idea iniziale era solo di tenerci lontano dalla Siria, ma poi abbiamo incrociato una coppia italiana che veniva da quelle zone e dopo averci rassicurato che era più che tranquillo abbiamo allungato per Sanliurfa. Ne valsa veramente la pena perchè è stupenda: l'aspetto mediorientale della Turchia. Purtroppo abbiamo saltato Mardin, ma si sa bisogna fare delle scelte.
Avevo anche la sensazione, forse era solo stupidità o euforia, che in caso di problema meccanico o guasto una soluzione la si sarebbe trovata anche senza chiamare assicurazione e balle varie, ma per fortuna la moto è stata una roccia. Il mio unico pensiero in realtà era se le valige vario così cariche (avevamo anche una borsa supplementare esterna sulle laterali) avrebbero sopportato gli urti dei tratti sterrati e ce l'hanno fatta!
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Vecchio 10-09-2013, 09:05   #27
MAYNARD
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COMPLIMENTISSIMI per il viaggio e le foto...!!!

Io e mia moglie partiremo per la Turchia Venerdì e guardando le vostre foto e leggendo le vostre impressioni, speriamo vivamente di provare le stesse emozioni.

Noi non ci sposteremo così ad Est, proprio per ciò che si legge sui giornali e si vede nei tg, per cui faremo un giro molto classico, ma come si dice, la Turchia è sempre lì e sicuramente sarà un piacere ritornarci.

Mi aggrego anch'io ai fan che ti spingono a postare il vostro diario; sono 15 anni che leggo diari di viaggio e spesso anche delle stesse zone e non ne ho mai trovato uno noioso o che non sono riuscito a portare a termine!
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MAYNARD
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Vecchio 10-09-2013, 11:06   #28
vastomediale
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[QUOTE=MAYNARD;7633525]COMPLIMENTISSIMI per il viaggio e le foto...!!!
Io e mia moglie partiremo per la Turchia Venerdì QUOTE]

allora buon viaggio! invidio molto chi risce andare fuori stagione... secondo me è tutt'altra cosa! aspetto vostre notizie al rientro
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Vecchio 10-09-2013, 13:32   #29
frenkygs
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Mi associo ai complimenti, bel giro e belle foto davvero


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Vecchio 11-09-2013, 10:40   #30
OctopusVR
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Complimenti per il bellissimo tour e per le foto!!
Anche io e mia moglie Monica siamo reduci da un analogo tour in coppia solitaria sebbene di più modeste dimensioni, nel senso che si siamo limitati ad arrivare in Cappadocia provenendo da Ancona-Igoumenitsa in traghetto, passando da Istanbul, Ankara, per poi ritornare verso Konya, Pamukkale, Efeso, ed infine da Bodrum siamo passati all'isola di Kos e da Santorini per concludere il viaggio da Anene a Patrasso e ritorno ad Ancona.
Aprirò un 3D con tutte le info...
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Francesco & Monica VR
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Ultima modifica di OctopusVR; 11-09-2013 a 12:18
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Vecchio 11-09-2013, 11:44   #31
yankee66
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Bellissimo viaggio e belle foto! Aspetto anch'io come gli altri un report, anche se dovesse essere noioso come dici......
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Vecchio 11-09-2013, 12:16   #32
mr-bongo
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Belle foto e bel viaggio: grazie per averle condivise ...
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Vecchio 11-09-2013, 18:45   #33
vastomediale
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ok riporto intanto le prime tappe che Daniela ha un po' sistemato, il resto sono ancora più che altro appunti.... appena hanno una forma presentabile continuo, scusate gli errori!

Sabato 3 agosto 2013…finalmente si parte! ( Km. 300 )
Dopo tanta attesa ci siamo, le ferie sono arrivate! Le scorse settimane sono state pesanti al lavoro e siamo arrivati piuttosto stanchi fisicamente e psicologicamente, quest'anno si è aggiunto anche il pensiero di dover sistemare Rudy in pensione x la prima volta. Non mi piace affatto l'idea ma non posso fare altrimenti.
Ho preso tutto??? Assicurazioni varie…medicinali…e quante cose inutili avrò preso??? Le solite domande pre-partenza, che stress!
Partiamo verso le 9.30 da Carpi, il traghetto ci aspetta ad Ancona e salperà alle 14 in direzione Igoumeniza, Grecia.
Neanche a dirlo colonna di macchine già da Campogalliano…facciamo quasi tutto il viaggio zizzagando tra colonna e corsia d'emergenza, l'unico modo x arrivare in tempo! In fondo questo fa parte dei vantaggi del viaggiare in moto!
Il viaggio in nave procede bene se non consideriamo l'aria condizionata fastidiosamente alta e la notte passata a dormire su una poltrona..d'altra parte per risparmiare si fa questo ed altro! Arriviamo ad Igoumenitza alle 9 circa di domenica.
Una foto alla nave e vía che si parte verso Istanbul, abbiamo tanti km davanti!




Domenica 4 agosto: in viaggio vs Isanbul ( Km. 906 )Dopo 17 ore di nave e 12 di moto, sotto il caldo cocente dei 40 gradi pomeridiani e l'ora e mezza persa inutilmente alla frontiera salutiamo la Grecia e arriviamo in Turchia e ad Istanbul verso le 21. Ci basta poco x capire l'imponenza di questa città che ci accoglie ormai già all'imbrunire. Le luci dei grattacieli e il caos di macchine che frecciano sulle larghe strade ci circondano per parecchi km e poi eccolo, lo stretto del Bosforo che tanto avevamo osservato sulla cartina adesso è li davanti ai ns occhi! Affascinante. Dobbiamo cercare un hotel, è tardi, questa città sembra infinita. Ci fermiamo un attimo x capire dove poter andare e neppure il tempo di aprire la cartina che un ragazzo molto gentile interrompe la sua cena con amici per venire ad aiutarci ( la guida aveva ragione! ) Ci parla in Inglese e chiede dove vogliamo andare, Simo indica sulla cartina la parte antica di Sultanamet vicino alla Moschea Blu e a Santa Sophia che vorremmo visitare, in qualche modo capiamo il suo inglese e segiuamo le indicazioni e poco dopo arriviamo a destinazione! Gli hotel non mancano, ce n'è x tutti i gusti e tasche. Dopo qualche valutazione ci fermiamo al Raymond Hotel (60 euro/notte), parcheggiamo la moto davanti all'ingresso dove due ragazzi gentili ci accolgono con un gran sorriso e ci portano vs la ns prima stanza Turca. La camera è piccola ma ha tutto ciò che serve x le due notti che passeremo qua.
Primo giretto serale a cercare qualcosa di commestibile x il ns stomaco affamato e anche in questo caso la scelta è ampia. Ci piace l idea di cenare in questi tipici locali con tavolini all'aperto che fanno a gara x accalappiarti!
Un insalata e un hamburger al Sultan Restaurant, una passeggiata veloce per il quartiere e torniamo in hotel, sono in maglietta e jeans ma ho un po freddo…strano! Finalmente un letto comodo che ci aspetta dopo tanti km!




Lunedi 5 agosto: Istanbul ( Km. 0 )
Ci dicono che il lunedì Santa Sofia è chiusa ( la ns solita fortuna! ) così ci soffermiamo a visitare la Moschea Blu e chiassoso centro di Sultamanet ricco di moschee ed edifici storici…per poi finire inghiottiti dal caos del Gran Bazaar dove facciamo anche qualche acquisto dopo una lunga contrattazione! Un bel paio di orecchini x me, un cappello di paglia che potrebbe tornarmi utile x affrontare il caldo dell'entroterra turca e una maglietta ricordo x Simo! Pranziamo con un kebab in un localino tipico con terrazze e tavolini in strada a Eminonu, qualche foto al corno d'oro sul ponte di Galata e poi ci concediamo un bel giro in battello per ammirare da vicino lo stretto sul Bosforo e cominciare ad abituarci ai volti, agli odori e al chiasso di questo paese! Sul molo preparano a bordo di imbarcazioni dei panini con il pesce, balik ekmek, tipici di Istanbul ma che noi decidiamo di non sentire, è tardi e la puzza di pesce ci stona.
Alla sera ceniamo in un buon ristorante vicino all'hotel anche se la guida sconsiglia la zona. Un branzino, dei gamberetti in un pasticcio di formaggio e funghi e dei calamari fritti in compania di un micio randagio che ha apprezzato un po' il nostro pesce: tutto al prezzo di…..




Martedi 6 agosto: Istanbul - Amasya ( Km. 760 )
Salutiamo Istanbul di prima mattina e verso le 8.30, dopo una ricca e ottima colazione consumata su un tavolo praticamente in strada come usa qua, siamo già in sella in direzione Amasya, abbiamo davanti 760 km. Troviamo facilmente le indicazioni per il ponte sul Bosforo e finalmente passiamo dall'Europa all'Asia e dalla Tracia all'Anatolia! Affrontiamo per la prima volta l'autostrada, senza pagare perché non troviamo la carta prepagata HGS, nei caselli non ci sono sbarre ma solo fotocamere e allarmi…decidiamo di rischiare e di scoprire poi se arriverà la multa! L'autostrada ci annoia non poco, dopo 250 Km finisce ma al termine dell'autostrada sbagliamo lo svincolo e allunghiamo di 60 Km! La strada (E80) è molto scorrevole. Ci fermiamo a far benzina e avvistiamo due bellissimi cuccioli randagi ( purtroppo ce ne sono tanti! ). Una carezza ai due giocherelloni ( uno dei due purtroppo ha un occhietto piuttosto malato ) e con la voglia di portarli con noi li salutiamo e si riparte.
Il clima è mite anche grazie alle montagne che attraversiamo. Arriviamo in tardo pomeriggio ad Amasya una fiabesca cittadina costruita sulle sponde di un fiume a nord del quale sorgono file di case ottomane che al calar del sole si illuminano dal verde all'azzurro al rosso creando un effetto davvero straordinario. Al di sopra delle case sono scavate imponenti tombe
nella parete di roccia. Dopo una breve perlustrazione ci fermiamo all'economico Confort Palace Hotel sulla chiassosa strada a sud del fiume ( 60 lt = 23 euro ). La camera e il personale non sono per nulla accoglienti ma a queste cifre non possiamo pretendere granché! Posiamo i bagagli e facciamo una passeggiata lungo il fiume e scattiamo qualche foto al panorama che merita. Dopo una tribolata doccia nel bagno alquanto sgangherato decidiamo di seguire il consiglio della guida e ceniamo allo Strabon Restaurant con terrazza sul fiume. L'ambiente si presenta subito bene, molto caratteristico, ma il servizio e le stranezze del "cameriere moviola" ci fanno ridere e ci lasciano perplessi. Con delusione, dopo varie richieste ( che fatica spiegarsi se nessuno parla inglese! ) ordiniamo le uniche 2 portate rimaste dal ricco menu e nel frattempo veniamo "innaffiati" dall'acqua che scorre giù dalle scale vs i ns piedi grazie alla signora che dal piano sopra, senza tanti problemi, fa straboccare dai vasi delle piante. Finiamo abbastanza velocemente la ns cena e fatichiamo anche a trovare la carta giusta per pagare. La guida questa volta ha consigliato male! Giretto in notturna tra le luci suggestive delle case ottomane e per le vie di Amasya dove, tra gli sguardi incuriositi della gente non abituata a vedere stranieri, mi compro in una sorta di mercatino un paio di calze più pesanti x le prox tappe di montagna. Notiamo anche una piccola folla davanti alla vetrina di un negozio di elettrodomestici chiuso che guarda sullo schermo di una delle tv in vendita una partita di calcio gustandosi il classico Chay ( the Turco ) occupando quasi tutta la larghezza della strada. Questa cosa ci fa sorridere non poco. Torniamo all'hotel e la mattina dopo ripartiamo senza la colazione promessa. Alla recepiton non c'era più il signore del giorno prima ma un altro che ci accoglie sdraiato sul divano…probabilmente abbiamo interrotto il suo sonno!




Mercoledi 7 agosto: Amasya - Ezurum ( Km. 545 )
Partiamo di prima mattina questa volta senza colazione in direzione Eruzum per Km. 545.
Entriamo finalmente nel cuore dell'Anatolia, posti tutt'ora poco frequentati dal turismo internazionale e paesaggi ignorati dalle comitive. La strada comincia a salire e in alcuni punti tocca i 2000 mt e il paesaggio è un continuo susseguirsi di aride montagne e gialli altopiani interrotti da lunghe strisce verdi ricche di vegetazione grazie alla presenza di un corso d'acqua che ci accompagna per diversi km. Un villaggio dopo l'altro e nessun altro turista…ci rendiamo presto conto di essere gli unici europei tanto da attirare spesso gli sguardi curiosi della gente su di noi e sulla ns moto. Nelle aree di sosta notiamo che al parcheggio c'è sempre un addetto a lavare macchine/pullman o qualunque mezzo sosti. Capiamo presto che è un servizio gratuito che fanno in tutti gli autogrill. Cominciamo a gustarci i primi toast quasi sempre farciti solo con formaggio e il classico chay servito in tipici bicchierini di vetro. Arriviamo ad Ezurum e veniamo subito inghiottiti dal traffico senza regole dove i clacson sono gli unici mezzi usati x aprirsi un varco e farsi strada. Ci fermiamo davanti ad un hotel consigliato dalla guida che ci spara un prezzo troppo alto, proviamo a contrattare ma questa volta nulla da fare così ci spostiamo di qualche metro lungo la stessa via e ne troviamo un altro alla ns portata. Il … hotel ci accetta alla modica cifra di 50 lt con colazione ( contro i 150 dell altro sicuramente più bello ma decisamente più turistico! ). Ovviamente non si parla inglese ma con carta, penna, calcolatrice e frasario turco della ns guida riusciamo a comunicare! Il contratto del prezzo è diventata ormai una missione anche se in certi casi ci rendiamo conto che ci facciamo compatire x pochi euro…ma in lt sembrano molto di più! La stanza è piccola e la porta del bagno fatica a chiudersi quando si è seduti sul wc… x non parlare degli arredi anni 60 e la moquette ovunque ma la gentilezza dei due signori in recepiton ( probabilmente padre e figlio ) e la cifra spesa ci fanno apprezzare cmq il posto. Degustiamo la ns cena in una tavola calda lungo le stradine affollate del centro. Ci accolgono con gentilezza e ci servono velocemente un ottima zuppa rossa ( la tipica corba ) e degli spiedini di carne. Un viavai di camerieri frettolosi che sparecchiano velocemente i tavoli ci fa capire che siamo un po in ritardo rispetto ai loro orari o che forse noi Italiani amiamo prolungare troppo le ns cene a differenza loro. Decidiamo quindi di alzarci e farci un giro per le vie del centro. La maggior parte dei ristoranti e chioschetti di Kebab infatti è già chiusa, in compenso le vetrine dei barbieri pullulano di gente in attesa di un taglio di capelli o di una rasata di barba, molti negozietti di cianfrusaglie compresa una lavanderia sono aperti e le strade sono invase di piccoli tavolini e sgabellini occupati da uomini che chiacchierano e bevono the. Capitiamo nel vero centro della città. Una bellissima moschea al centro della piazza colma di gente che ci guarda come al solito incuriosita. Decidiamo di mescolarci tra la folla e di sederci in uno dei tanti chioschetti che servono the ma Simo fatica a sedersi tanto sono bassi questi tavoli/sgabelli! Per strada notiamo vari signori che si fanno pulire e lucidare le scarpe dagli scarpolini ambulanti.

macchina del chay!



Giovedì 8 agosto: Ezurum - Kars ( Km. 360 )
Oggi entriamo nel vivo del viaggio dopo le lunghe tratte di trasferimento, ci aspettano pochi km e strade secondarie attraverso la scenografica regione montagnosa delle Valli Georgiane chiamate così perché un tempo facevano parte del regno medievale della Georgia come dimostrano numerose chiese e castelli. Da Ezurum percorriamo la strada 950 in direzione Yusufeli che ci porta alla Cattedrale Georgiana di Oskvank dove troviamo un gruppo di bimbi che giocano a calcio ed un anziano signore ci accolgono con allegria e si concedono a qualche foto ricordo. La giornata continua alla ricerca di Castelli arroccati e Chiese in rovina e sostiamo al lago e alle cascate di Tortum, dove gustiamo dopo una lunga attesa un tipico piatto Turco chiamato Melemem. Prima di arrivare però sbagliamo strada e ci addentriamo in una valle, rigorosamente su strada sterrata, e attraversiamo piccoli paesini di montagna. Ultima deviazione x altra Chiesa consigliata dalla guida e sbagliamo ancora strada che ci porta in quota da dove possiamo ammirare le montagne circostanti e gustarci per un attimo un insolito silenzio e una sensazione di pace totale.
Giriamo la moto e con difficoltà a causa delle indicazioni poco chiare riusciamo a raggiungere la Chiesa di Ishan Kilesi purtroppo chiusa per restauro. Due chiacchiere veloci in inglese con due bambini del paese e torniamo di nuovo in sella. Restiamo comunque soddisfatti dell'avventura offroad che ci ha regalato scenari davvero magnifici.
Si sta facendo tardi e acceleriamo il passo verso Kars, lasciamo così gole e canyon per arrivare su ventosi altopiani verdi. Il paesaggio è quello caratteristico della steppa e la quota raggiunta di 2400 mt s.l.m. fa precipitare la temperatura. Ci vestiamo con la poca roba pesante a disposizione e scendiamo verso Kars dove ormai stanchi ci fermiamo al Gran Ani Hotel ( 4 stelle ). Dopo una lunga contrattazione concludiamo per la cifra di 140 euro x due notti. La sera ceniamo nell unico Kebabbaro ( i Turco Kebabci ) aperto alle 21 e restiamo pienamente soddisfatti, ottimo piatto di spiedini x me e zuppa e riso per Simo.
Gli alcolici qua sono difficilmente reperibili. Solo acqua e bibite. Per poter bere una birra dovremo attendere ancora a lungo.




Venerdi 9 agosto: Rovine di Ani ( Km. 160 )
Il Muazzin ci sveglia alle 4 con la sua preghiera…ci metto un po x riprendere sonno e alle 7.30 suona la sveglia. Con calma ci prepariamo e facciamo colazione in compagnia di 3 signori Italiani dall'accento veneto che ci danno qualche dritta sui posti da visitare. Oggi il programma prevede la visita alle rovine di Ani, antica capitale Armena, a 40 km da qua.
Inutile dire che quello che ci troviamo davanti va ben oltre alle nostre aspettative. Ci perdiamo a fare foto per oltre 3 ore e mezzo. E' stupefacente. Relitti di edifici in pietra alla deriva in un mare di prati ondulati proprio a ridosso del confine Armeno/Turco costituito da un Canyon con un grosso fiume. La sensazione è quella di essere tornati indietro nel tempo.
Fa caldo ma non c'è tanta gente…o forse è lo spazio ampio e aperto che ci da questa sensazione.
Salutiamo Ani e le sue rovine e proseguiamo con i consigli delle guida alla ricerca di antiche chiese con nomi assurdi!
Le indicazioni ci sono ma poi spariscono e ci troviamo costretti come spesso in precedenza a dover chiedere alla gente del posto che non parla inglese e capirsi è davvero dura! Della chiesa neanche l'ombra ma i ns occhi si perdono tra km di stradine sterrate, pascoli e un cielo azzurrissimo! Scattiamo le ultime foto prima che le batterie si muoiano del tutto. Purtroppo non bastano mai!
Rinunciamo a cercare la Chiesa e decidiamo di tornare vs Kars. Andiamo piano lungo una delle tante stradine di ghiaia in mezzo al nulla. Da lontano vediamo un bambino che corre vs di noi…pensiamo subito che voglia chiederci dei soldi come quelli incrociati ad Ani. Proseguiamo a rilento mentre lui continua a correre verso la strada. Ci fermiamo? Andiamo? Vorrei guardare se ho qualche moneta nel portafogli…poverino si sta facendo dei km per raggiungerci. Ci fermiamo. Non è un bambino come sembrava da lontano, avrà su e giù 12/13 anni. Pantaloni lunghi, un paio di scarpe vecchie e una camicia a m/m a quadretti che scopre braccia magre e scure arse dal sole. Ha quei baffetti tipici da mezzo ometto. Ci guarda serio e incuriosito blaterando parole incomprensibili. Gli facciamo capire che non comprendiamo la sua lingua e gli chiediamo se parla inglese. Dice "Ani" e ci fa segno con la mano x indicarci la direzione. Non vuole soldi, è corso vs di noi per darci indicazioni e sicuramente x vederci più da vicino. In Inglese gli chiediamo come si chiama e ci risponde "Mohamed. Gli stringo la mano e gli dico il mio nome, Simo altrettanto e gli spieghiamo che veniamo dall' Italia, lui ci guarda, guarda la moto e resta immobile li in piedi davanti a noi col suo bastone da pastore e le sue scarpe vecchie. Lo ingraziamo e lo salutiamo con un cenno, lui contraccambia e poi si gira correndo di nuovo vs le sue mucche e la sua terra. Vorrei scattare una foto a Mohammed ma la macchina è scarica e il cell si è bloccato…che rabbia!!!
Il gesto di quel ragazzino che si fa quella lunga corsa x raggiungerci mi commuove profondamente e mi fa riflettere tanto. Avrei voluto parlare e sapere molto di più di lui. Mi ha fatto tanta tenerezza e come una bambina mi rattristo e piango in silenzio x non aver immortalato quel volto e il ricordo di quel gesto tanto gentile.
Arriviamo in Hotel, stanchi ma pienamente soddisfatti di questa giornata. Il tempo di una doccia e di preparaci e son già le 21 passate. Anche stasera fa freschino, usciamo con la felpa ma quasi non mi basta.
Torniamo dal nostro amico al Kebabci per un altra zappetta calda che non ci delude nemmeno stavolta.
Rientriamo in hotel e salutiamo Kars.





Sabato 10 agosto: Kars - Dogubayazit ( Km. 285 )
Percorriamo la strada più veloce verso Dogubayazit che si sviluppa lungo il confine armeno e sotto le pendici del Biblico Monte Ararat ( Agri Dagi , 5137 mt ) che x colpa di troppe nuvole non ci mostra la sua alta cima..un vero peccato! Prima di arrivare in città avvistiamo un bellissimo nido di Cicogna e fotografiamo l'indicazione x l'IRAN poi cerchiamo una comoda sistemazione in centro optando per l'hotel Ishak Palace a 70 lt. Anche qua i cani randagi sono tanti e la Moschea è molto vicina. Sistemiamo i bagagli e partiamo per la visita imperdibile del Ishak Pasa situato in una magnifica posizione a 6 km a sud est della città su un piccolo altipiano dai fianchi scoscesi che guarda il Monte Ararat al di là delle verdi pianure dell'Anatolia.
All'uscita del palazzo fortemente restaurato incontriamo per la prima volta una coppia di motociclisti Italiani che notano per primi la ns moto e ci salutano. Ci fermiamo a chiacchierare per una buona mezz'or con Ulisse e Daniela dì Pesaro al loro secondo viaggio in Turchia su Ktm 990 Adv. Salutiamo i ns connazionali dopo essere stati assaliti da un gruppo di Turisti Turchi che scesi a massa da un pulmino ci fotografano e ci stringono le mani calorosamente. Una signora, la prima a venirci incontro, mi sorride e mi pizzica le guance in modo insistente! Questa cosa mi fa molto ridere!
Saliamo al parcheggio superiore x una foto panoramica quando Simo viene invitato da una famiglia Turca intenta a fare un pic-nic ad unisi a loro x assaggiare il loro pranzo. Ringrazia rifiutando ma insistono animatamente e chiamano anche me che attendevo sulla moto. Pranziamo con loro sedendoci sul loro tappeto senza scarpe e mangiamo le alette di pollo più buone delle storia! Anche un cesto di ottimo pane e la tipica insalatona tipica turca ricca di peperoni non mancano. cerchiamo di comunicare in qualche modo con loro che continuano a parlarci in Turco. Sono molto gentili e ci invitano continuamente a mangiare! Ci servono le alette ustionanti direttamente dalla griglia e ci ritroviamo in un attimo unti e con le dita ustionate…ci scappa da ridere ma sono davvero buone! Riusciamo a capire un po i nomi e l'età dei loro 3 figli ( 10 - 8 - 4 ) e lei ci chiede se siamo sposati. Simo gli fa segno di no dicendo " più avanti" e loro ridono! Scattiamo due foto, una ce la facciamo fare insieme da un altro turista e ci facciamo scrivere il loro indirizzo x spedirgli la foto. Ringraziamo queste persone davvero gentili e proseguiamo il ns tour.
Rincontriamo sulla strada Ulisse e Daniela raccontandogli del ns pranzo speciale e decidono di seguirci per la visita al presunto sito dell'Arca di Noè. Visitiamo il piccolo museo fotografico e storico sugli scavi gestito dal simpatico Signor Hassan che con orgoglio ci mostra un vecchio articolo di giornale che riporta il suo nome. Foto di rito con Hassan e i ns compagni su Ktm e giù dritti alla frontiera iraniana per la visita di un cratere creato dalla caduta di un meteorite. Torniamo vs l hotel dandoci appuntamento x cenare insieme ad Ulisse e Daniela. Cena a base di Pida al formaggio e agnello e chiacchiere su viaggi lontani in moto. Ci convincono ad allungare x Sanliurfa verso il confine Siriano indicandoci un buon hotel e ci scambiamo le mail, salutiamo e andiamo a letto…il ns viaggio continua e domattina la sveglia suonerà presto.




Domenica 11 agosto: Dogubayatiz - Diyarbakir ( Km. 555 )
Sfruttiamo il tempo migliore per scattare qualche altra foto alla cima dell'Ararat nei pressi di un villaggio dove 3 bambini ci corrono incontro e salgono sulla moto. Continuiamo vs sud lungo il confine Iraniano per arrivare al Lago di Van dove il clima è molto piacevole e l'acqua è di un azzurro intenso quasi fluorescente. Superato Tatvan decidiamo di proseguire fino a Diyarkibir dove il clima subisce un cambio repentino e arriva a toccare i 43 gradi. Ci fermiamo lungo la strada per toglierci le giacche, fa tr caldo. Dei bimbi e delle donne intente a fare un picnic ( è sempre ora di mangiare e di sgrigliare x i Turchi ) si fermano a salutarci, scambiamo 2 parole in Inglese con il bimbo più grande ( i bambini sono gli unici a sapere qualche parola ) e affascinato dalla moto Simo gli fa accenno di schiacciare il tasto di accensione e li salutiamo. Siamo in pieno Kurdistan. Il caldo ci obbliga a fare più soste per bere acqua fresca e ne approfittiamo x scattare qualche foto ai caffè che pullulano di uomini che bevono Chay e giocano a black gamon su piccoli tavoli. Quando ci ferimamo l'attenzione è tutta su di noi e la ns moto e senza neanche accorgercene davanti all'ennesimo the ci troviamo in mezzo ad una trattativa di scambio tra la nostra moto e un pick-up. Non ci sembrava un buon affare e abbiamo rifiutato!!!

la trattativa!

Ultima modifica di vastomediale; 12-09-2013 a 00:23
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Vecchio 11-09-2013, 18:51   #34
Gioxx
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Rubo mappa....

belle foto.
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Vecchio 11-09-2013, 22:07   #35
DEBJMAX
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Bel report letto tutto d'un fiato attendiamo le prossime tappe
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Vecchio 12-09-2013, 11:03   #36
MAYNARD
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Bel report...!!

Su su però... il prosieguo, che domani partiamo noi ed ho voglia di leggere tutto!!
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Vecchio 12-09-2013, 11:07   #37
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Complimenti, la Turchia dev'essere molto bella in moto.
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I motociclisti amici miei hanno il cuore grande, qualcuno anche il bypass.
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Vecchio 12-09-2013, 20:37   #38
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bel viaggio splendida esperienza per quelli futuri
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Vecchio 19-09-2013, 00:01   #39
vastomediale
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Lunedi 12 agosto: Diyarbakir - Sanliurfa ( Km. 190 )
Ci svegliamo con calma visti i pochi km odierni e a darci il buongiorno c'è un "simpatico" scarafaggio che sbuca da sotto il letto e se ne esce dalla porta come a dire "grazie dell'ospitalità" ! Ci mettiamo subito in strada ( la colazione non fa parte del servizio hotel ") e ci rendiamo subito conto che non sarà una tappa piacevole…fa davvero caldo! Questo ci costringerà ad innumerevoli soste alla ricerca di acqua fresca ed ombra. Proviamo a toglierci le giacche da moto ma l'aria e il sole diretti sulla pelle sono ancora più fastidiosi.Sostiamo in uno dei tanti autogrill lungo la strada x far benzina e riposarci e tre simpatici signori, intenti a chiacchierare, ci fanno accomodare portandoci delle sedie e, neanche a dirlo, ci offrono il tipico Chay bollente…che con 40 gradi non è proprio il massimo! Incuriositi cominciano a far domande sulla moto e da li a poco si innesca una divertente trattativa x scambiare la ns moto con un pick-up! Qualche dritta sulla strada, ringraziamo e ci rimettiamo in viaggio x affrontare gli ultimi km verso Sanliurfa. Arrivati in città cerchiamo subito l'hotel consigliatoci da Ulisse e Daniela in pieno centro e anche grazie all'aiuto della polizia arriviamo al Manici Hotel (4 stelle!!!). Finalmente un parcheggio coperto anche x la ns moto ed un hotel dall'aspetto lussuoso! Un illusione durata ben poco visto che la camera che ci rifilano sarà sprovvista sia di una bella vista che di un letto matrimoniale!
Sanliurfa è una città decisamente mediorientale, diversa da quelle viste fin ora, centro spirituale e meta di pellegrinaggio poiché legata alla memoria del profeta Abramo. Si trova infatti qui la grotta in cui è nato. Decidiamo nel pomeriggio di visitare il Golbasi ( l'Area Sacra ) affollata di donne coperte da Chador neri e uomini che indossano i Salvar (larghi pantaloni a cavallo basso!!!). Il suggestivo Golbasi costituito da due grandi vasche rettangolari popolate da Carpe Sacre e da un roseto è una ricostruzione simbolica della leggenda di Abramo. Questa narra che il profeta, patriarca dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islamismo annientò le divinità pagane proprio in questa città, ma Nimrod, re assiro locale, ordinò che Abramo venisse arso su una pira. Dio però trasformò il fuoco in acqua ed i carboni ardenti in pesci ed Abramo precipitò dalla collina su cui sorge la fortezza atterrando su un letto di rose. Ancora oggi si dice che chi cattura una delle Carpe sacre verrà colpito da cecità. A sud ovest del Golbasi visitiamo il Dergah un complesso di moschee e giardini che circonda il cortile colonnato della grotta natale di Abramo, che prevede ingressi separati per uomini e donne. Visita veloce alla moschea dove veniamo accalappiati da un signore che scambiamo per il custode e che, dopo una breve visita della moschea, insiste con Simo per farsi fotografare con me provando a baciarmi più volte sulla guancia. Con una scusa mi scrollo il tizio da dosso e proseguiamo un po sconcertati per conto nostro. Anche la mia visita alla grotta dura pochi minuti a causa della puzza e dell'umidità. Prima di rientrare all'hotel decidiamo di perderci nel bazar, uno dei più belli di tutta la Turchia, dove oltre all'infinità di banchi di abbigliamento troviamo macellerie con tagli di carni di ogni tipo conservate in modo a dir poco discutibile.
Siamo stanchi causa la temperatura che ci ha cotti bene a modo, perciò decidiamo di cenare nel bel ristorante dell'hotel. Di solito evitiamo queste scelte, ma dato che servivano la Efes (birra turca) non ci abbiamo pensato su due volte.
Prima di cena ritiriamo anche la biancheria lavata e stirata dal servizio lavanderia express (non economico) consegnata nel pomeriggio. La giornata si conclude con una piacevole telefonata via skype a casa.



Martedì 13 agosto: Sanliurfa - Nemrut Dagi (km. 272)
Ci alziamo alle 8.00 con aspettative molto alte per la colazione che dovrebbe essere super, considerate le stelle dell'hotel. Meno male che non veniamo delusi, la cena di ieri sera infatti non verrà ricordata a lungo (Efes a parte) così riusciamo a rifarci abbuffandoci come al solito. Ci promettiamo di saltare il pranzo, promessa che non verrà poi mantenuta. Intanto davanti all'hotel una coppia sta caricando i bagagli su una moto uguale alla nostra. Conosciamo così Maurizio e Gloria di Verona. Anche loro oggi hanno in programma la nostra stessa tappa, quindi ci salutiamo con un arrivederci. Quando partiamo noi, il sole è già bello caldo, ma siamo ottimisti visto che dovremmo finalmente ritornare in montagna e trovare un po' di refrigerio. Complice la bella strada maciniamo in fretta i primi km e in poco tempo ci troviamo al fresco. Per entrare nel parco del Nemrut Dagi (2150m) ci sono diversi ingressi (8lt a persona) e noi optiamo per quello sconsigliato dalla guida: una strada secondaria sterrata che sale ripida per oltre 10km (da evitare assolutamente con la pioggia con pneumatici normali). La scelta si rileva azzeccata perché il percorso panoramico regala scorci fantastici in completa solitudine e si passa da Eski Kale (Arsameia) prima di arrivare in vetta. In questo sito si trovano alcune stele di pietra raffiguranti apollo e una galleria sotterranea che porta ad una stanza scavata nel profondo della roccia destinata a riti religiosi nella quale non ci attentiamo ad entrare. Ci fermiamo a bere anche una birra e fare un lunga chiacchierata con il ragazzo che parla un ottimo inglese dell'ombreggiato chiosco. E' così gentile che ci prenota anche una camera alla Cesme Pension (100lt mezza pensione). Per chi avesse un tenda consigliamo assolutamente di fermarsi da lui (purtroppo non ricordiamo il nome): mette a disposizione bagni e pasti semplici e garantisce che il cielo alla notte è uno spettacolo incredibile. Non facciamo fatica a credergli.
Arrivati alla pensione, un posto semplice ma tranquillo vicino a un torrente con un piccolo allevamento di trote ad accoglierci c'è il proprietario con la sua cagnolona e la moto di Maurizio e Gloria. E' da poco passata l'ora di pranzo decidiamo così di rilassarci un attimo, fare qualche telefonate, pubblicare due foto ed andare sul monte Nemrut al tramonto. Scambiamo due chiacchiere con Gloria, mentre Maurizio è purtroppo costretto a letto con la febbre alta.
Alle 18.00 con la moto completamente scarica saliamo per i 6 km che ci separano dalla cima. Gli ultimi 600 mentri sono da percorrere a piedi su un semplice sentiero panoramico di pietre. Raggiungiamo così una delle prime due terrazze artificiali realizzate proprio sotto la cima da Antioco I Epifane, un megalomane sultano di epoca preromana che desiderava una piccola e comoda tomba-santuario. In queste terrazze si trovano enormi statue monumentali raffiguranti il sovrano e alcune divinità con le quali credeva di essere imparentato. I terremoti hanno poi decapitato gran parte delle statue ed oggi colossali busti siedono in silenzio davanti alle loro teste alte 2 metri che li osservano dal basso. Aggiriamo poi in 5 minuti la montagna passando sulla terrazza ovest per goderci il tramonto che colora le teste di rosso. Unico peccato è l'assembramento di gente che si raduna a quest'ora. All'alba si ripete poi lo stesso accalcamento sulla terrazza opposta. Ci infiliamo velocemente la giacca, senza il sole la temperatura è precipitata repentinamente e corriamo giù verso la nostra cena di pesce che ci aspetta. Mustafa, il proprietario, ha apparecchiato fuori sotto un albero, Maurizio intanto si ripreso un pochino così passiamo una piacevole serata parlando ovviamente di viaggi dopo aver divorato una squisita trota . E' sempre un piacere stare ad ascoltare viaggiatori, persone mai banali, insomma dei personaggi. Pensare che Gloria ha viaggiato da sola con gli autobus tutta la Turchia ben 30 anni fa e attualmente ha visitato 64 paesi. Adesso sta ripercorrendo lo stesso giro riscontrando ovviamente enorme differenze. E' un insegnante che a 50 anni ha deciso di andare insegnare italiano in Polonia. Quando ci diamo la buona notte abbiamo bello e pronto il tour della Polonia! Ci addormentiamo così sognando viaggi futuri, finalmente a finestre aperte senza aria condizionata e con lo scorrere del ruscello che ci culla. Non chiediamo altro. La Dani vorrebbe fermarsi qua per il resto della vacanza e non ha tutti i torti.



Mercoledì 14 agosto: Nemrut Dagi - Uchisar (600km)
I km odierni sono tanti, quindi aiutato da GoogleMap metto a punto una scorciatoia per risparmiare tempo e strada. Il problema è che, non avendo ne un navigatore ne una cartina dettagliata, la possibilità di sbagliare strada o di perdersi in queste montagne è elevata. Oltre fatto che la benzina rimasta nel serbatoio è sufficiente al massimo per 100km e che Mustafa è convinto che lungo la "mia" scorciatoia il primo distributore è a circa 80km di strada "brutta". Ci siamo alzati alle 6.30 e alle 7.30 siamo già in sella dopo la colazione (record!). Testardi con non mai decidiamo di provare la strada più breve. Ripassiamo davanti al nostro amico del chiosco dell'Arsamenia al quale chiediamo un ulteriore parere sulla strada. Anche lui boccia immediatamente la nostra rotta consigliandoci di ritornare sulla strada principale. L'indecisione aumenta, ma continuiamo convinto io, la dani un po' meno, sulle nostre idee. Dopo una trentina di km ci rendiamo conto di non capire più dove siamo. I miei occhi guardano più il livello del serbatoio che la strada e ormai la mia unica speranza è di trovare un cartello che ci indichi qualcosa di più di un villaggio 15 abitanti. Ma niente. Chiediamo ai rari passanti indicazioni, ma oltre all'ostacolo della lingua uno prima ci indica una direzione e un'altro quella opposta. Ormai siamo scoraggiati fino a quando dopo una curva troviamo l'indicazione che tanto aspettavamo. Morale delle favola ritorniamo sulla strada principale (quella che non volevo fare) con il risultato di fare molti più km e aver perso più molto tempo del previsto. Insomma come direbbero i miei amici "epic fail"! Il nemrut Dagi ci ha sconfitti! Facciamo benza al secondo distributore che troviamo (il primo era secco) rendendoci conto di aver preso dei rischi inutili. Ne faremo tesoro.
Ci buttiamo lo stress accumulato alle spalle con un splendida sosta pranzo presso le cascate. Il luogo è fresco e ombreggiato e merita davvero una sosta, in più servono balik (pesce) su piastre roventi direttamente al tavolo. Riordiniamo lo stesso piatto della sera prima perché, dopo tutto il kebab dei giorni scorsi, il pesce è una vera manna dal cielo.
Sono quasi le sette di sera quando finalmente entriamo nel paesaggio surreale della Cappadocia. Siamo molto emozionati e procediamo quasi a passo d'uomo davanti ai primi peribacalar (camini delle fate) nel centro di Goreme. Non sono altro che pinnacoli di tufo isolati, alcuni alti anche 40 metri, a forma conica o fallica sormontati da cappucci di roccia più dura. Si sono formati grazie a fenomeni di erosione che hanno spazzato via lo strato di lava che ricopriva il tufo. Decidiamo di pernottare per 3 notti a Uchisar, una piccola e graziosa cittadina che sorge su un'altura, famosa per il suo castello e per le sue vedute panoramiche su tutta la Cappadocia. Si rivelerà un ottima scelta perché appena distanza 6km da Goreme non viene presa d'assalto dai pullman dei turisti. Optiamo per il Takaev Hotel che ha riservato per noi una "Suite cava": un trilocale di oltre 40mq scavato nel tufo con un bagno enorme (70 euro a notte). Abituati come siamo non ci sentiamo a nostro agio, in più il letto è veramente umido. Così, davanti all'incredulità del simpatico ragazzo che sta alla recepion 24h al giorno (alla nostra domanda su quante ore lavorasse rispose "I'm a robot!), chiedano di cambiare con una camera più modesta, ma con vista mozzafiato sulla valle. Ora sì che ci siamo!
Dopo esserci sistemati, facciamo una passeggiata per cercare un ristorante e arriviamo proprio sotto al castello nel restaurant du Mustafa che parla anche un po' d'italiano e tiene aperto fino a tardi. I problemi linguistici in Cappadocia sono terminati, chiunque lavori qui sa parlare più di una lingua.



Giovedì 15 agosto: Cappadocia (km. 90)
Al Takaev la colazione viene servita su una splendida terrazza dalla quale la vista è di quelle che lascia letteralmente senza fiato. Ai nostri piedi si apre l'intera valle di Goreme, un paesaggio lunare al quale nessuna foto è in grado di rendere giustizia. Per oggi i nostri occhi potrebbero essere già soddisfatti, ma ecco che al tavolo si siede Enis, l'ultradisponibile ragazzo delle reception, munito di mappa che ci organizza praticamente la giornata. C'è tanta carne al fuoco e si raccomanda di ritornare per le 17.00 all'hotel per non perdere la visita a piedi con Murat (proprietario dell'hotel) nella Valle delle Rose, tutto questo gratuito!
A malincuore dobbiamo abbandonare la colazione e partire per la nostra maratona che prevede: una passeggiata nella Gorkundere (Valle dell'Amore dove si può camminare in mezzo a rocce particolarmente spettacolari), la visita di Cavusin (un paesino dominato da una rupe con rovine di un antico villaggio abbandonato), Zelve (altro paesino con chiese e case scavate nel tufo), la valle di Devrent (detta anche "immagination valley" perché si può giocare a riconoscere diverse figure nei fitti camini, come il cammello, la foca, il cappello di Napoleone e tutto ciò che la fantasia vuole vedere!) e ultimo, ma non ultimo, il museo a cielo aperto di Goreme (un antico insediamento religioso bizantino costituito da chiese, case e cappelle ricavate nella roccia, Patrimonio Mondiale dell'Umanità e attrazione più nota della Cappadocia,).
Girare in moto in questa regione è impagabile. In ogni momento viene voglia di infilarsi in una delle tante strade bianche sicuri che dietro a qualche collina si nasconda qualcosa di unico. Ci sentiamo come ad un enorme banchetto (a buffet come piace a me!) digiuni da giorni. Ma ci imponiamo di procedere con ordine, perché se rincorriamo come bambini tutto quello che ci si presenta davanti non ne veniamo più fuori di certo.
Come temevo sforiamo notevolmente con l'orario. Sono quasi le 5 e invece di essere all'hotel per il trekking, stiamo sorseggiando the in compagna di un ragazzo di Chicago e due turchi all'interno di un giardino botanico nascosto tra enormi camini e non abbiamo la minima intenzione di alzarci. Il natural Garden, raggiungibile tramite un sentiero sabbioso che mi ha messo in difficoltà alla guida, si trova nascosto al termine di una valle e per questo non viene preso d'assalto dalle orde dei turisti in pullman (i nostri "nemici" numero uno, perché al loro arrivo finisce l'atmosfera che posti come questi riescono a creare). Il tutto è gestito da un comico signore che insiste per mostrarci ogni angolo e pianta del suo terreno.
Il sole sta scendendo e ci rendiamo conto che dobbiamo assolutamente ritornare per visitare il museo a cielo aperto di Goreme (ingresso 8lt), imperndibile, dove per la gioia della Dani è previsto il noleggio di un audio guida.
Torniamo all'hotel che sono le 8 passate e decidiamo di fare il bucato (a disposizione c'è una lavatrice sotto la gestione dell'onnipresente Enis) prima di cenare nella turistica Goreme. Lo sbalzo di temperatura dal giorno alla notte è notevole e in moto lo si percepisce subito. In un bel ristorante assaggio finalmente il tasti kebapi, tipico della Cappadocia, un kebap con salsa di funghi e cipolle che viene cotto lentamente sulla carbonella in una pentola di terracotta sigillata, che poi viene rotta teatralmente quando è portata in tavola. Esausti dopo questa intensa giornata riusciamo ad andare a letto non prima che la Dani abbia fatto il suo giro quotidiano alle bancarelle!



Venerdì 16 agosto: Cappadocia (km. 230)
La scena della mattina precedente si ripete, solo che oggi ad consigliarci cosa visitare si siede al tavolo della colazione Murat. In perfetto inglese ci mette a punto un promettente tour ad anello di 230km. Ritardiamo volentieri la partenza per scambiare due piacevoli chiacchiere con Valentino e Roberta, una coppia di Como e Milano, arrivati ieri nel nostro hotel con la loro Bmw R1200RT. Sono appena reduci da una multa per eccesso di velocità e ridendo e scherzando scopriamo di avere molte passioni in comune. Saremmo stati volentieri a parlare ancora con loro, ma "il dovere ci chiama" e per oggi abbiamo programmi diversi, peccato.
Questi ragazzi sorridenti, tranquilli e soprattutto umili, ci ricordano quanto sia piacevole parlare con un persone che hanno tanto da raccontare, ma prima di tutto sono capaci di ascoltare. Capita spesso negli incontri in viaggio e non solo, che le persone ti spiattellano in faccia tutto quello che hanno fatto e brigato, come se fosse un attestato a dimostrare il loro valore. Non si fa in tempo a condividere qualcosa che loro l'hanno già fatto prima di tutti e in modo più avventuroso e rischioso, come se quello fosse l'unico e il solo metro di misura. Anche io in passato credo di aver peccato un po' di presunzione nei "viaggi" in bicicletta. Mi sentivo un po' come un eroe che aveva compiuto un'impresa. Quando incontravo gente in moto pensavo "beh così ci riescono tutti"!!! (ai tempi non avevo ancora 30 anni e non ero mai salito su una moto!). Credo che la Turchia con le sue regioni più orientali fuori dal turismo di massa, con la sua gente dall'ospitalità sorprendente e le sue tradizioni ancora così vive e ben radicate, mi abbia fatto dimenticare che stavamo viaggiando in moto e mi abbia fatto capire che stavamo semplicemente viaggiando. Fino ad ora la Turchia mi ha regalato e insegnato tanto a prescindere dal fatto che fossi in bici, in moto o piedi, o che fossi arrivato via terra o con l'aereo, o che avessi alle spalle mille viaggi o nessuno. E di questo ne sono grato.
Con questi noiosi pensieri arriviamo alla stravisitata underground city di Kaymakli (ingresso 15lt), un labirinto di vani e gallerie che si inabissano per 8 piani sottoterra (solo 4 però sono aperti ai visitatori). Si pensa che questa vera e propria città potesse ospitare 3000 persone. La fitta rete di città sotterranee di questa regione (ce ne sono diverse, la maggior parte non accessibili) è stata creata originariamente dagli ittiti e poi ampliata dai bizantini che le utilizzavano come rifugi per sfuggire dalle persecuzioni.
Continuiamo con le precise indicazioni di Murat fino a Belirsima nel cuore della valla di Ihlara. Qui passeggiamo all'interno di un canyon con rupi frastagliate a fianco di un fiume (Melendiz Soyu) che si serpeggia tra chiese affrescate e distese infinite di vegetazione. Riusciamo poi a pranzare sdraiati sui tappeti di una precaria palafitta sul fiume. Dopo pranzo ne approfittiamo anche per un riposino.
L'ultima parte del tragitto è un po' più noiosa, la strada si fa più larga e veloce e a parte un lago termale e un altro paesino con le tipiche case e piccionaie scavate nella roccia, non c'è niente che valga una sosta. Chiuso l'anello a Goreme, richiamati dal rumore di alcuni quad, decidiamo di avventurarci nella Valle delle Rose con la nostra moto. Complice il tramonto ci gustiamo un paesaggio straordinario e scattiamo foto da copertina! Due piccoli inconvenienti prima di rientrare in hotel: il primo, meno grave ma più doloroso, una puntura di ape sul braccio infilatasi dentro la manica della giacca, il secondo la rottura della macchina foto con legittima incavatura della Dani. Alla sera visto l'ora tarda e la certezza di trovare qualcosa da mettere sotto i denti ritorniamo da Musfafa (45lt), dove incontriamo un altra coppia di italiani in moto all'ottava volta in Turchia sempre in moto. Degli affezionati insomma!


ultime tappe tra poco. ciao!

Ultima modifica di vastomediale; 19-09-2013 a 15:08
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Vecchio 19-09-2013, 00:10   #40
vastomediale
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Vecchio 19-09-2013, 12:45   #41
big_paul
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Vecchio 19-09-2013, 14:50   #42
Rainbow
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Mi sono andato a rileggere quello che avevi scritto:"abbiamo anche scritto un diario ma non lo riporto perchè non essendo dei gran narratori risulterebbe un po' noioso".
Oltre a farti i complimenti per il report, mi permetto evidenziare lo spirito e la serenità con la quale viaggi e ti rapporti agli altri. Saresti un perfetto compagno di viaggio, almeno per me.
Grazie ancora per aver condiviso queste emozioni con noi...mentre per la tua titubanza iniziale
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Vecchio 19-09-2013, 15:00   #43
OctopusVR
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Gran bel giro, gran belle foto e gran bella descrizione... complimenti!!
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Vecchio 19-09-2013, 15:06   #44
vastomediale
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Mi sono andato a rileggere quello che avevi scritto:"abbiamo anche scritto un diario ma non lo riporto perchè non essendo dei gran narratori risulterebbe un po' noioso".
Oltre a farti i complimenti per il report, mi permetto evidenziare lo spirito e la serenità con la quale viaggi e ti rapporti agli altri. Saresti un perfetto compagno di viaggio, almeno per me.
Grazie ancora per aver condiviso queste emozioni con noi...mentre per la tua titubanza iniziale
grazie! ma il report iniziale è stato risistemato perchè ti garantisco che era inaffrontabile.
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Vecchio 19-09-2013, 16:40   #45
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Ti devo anche ringraziare per avermi dato lo spunto per postare il nostro giro, ben più modesto del tuo, ma per noi altrettanto emozionante, iniziato esattamente al vostro ritorno, ossia il 17 agosto 2013:
http://www.quellidellelica.com/vbfor...d.php?t=397591
Sarebbe stato bello incrociarci magari per uno sprizz...
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Vecchio 19-09-2013, 20:09   #46
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Vecchio 19-09-2013, 22:51   #47
alvaruccio
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grazie per le foto e per il racconto.
Quest'anno dovevo andare anch'io e fare il solito giro ma poi ho deviato per la Grecia perchè intimorito dai "potenziali" rischi legati alla Siria.

chi non risica non rosica!!!!

complimenti e tanta invidia
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ora che ho realizzato il sogno di comprarmi il GS, un solo grido......GAS!
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Vecchio 21-09-2013, 18:50   #48
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Sabato 17 agosto: Uchisar - Konya (km. 360)
Abbiamo puntato la sveglia alle 5.30, non faremo il giro in mongolfiera, ma dalla finestra della nostra camera possiamo osservare il volo di questi enormi palloni al sorger del sole: incredibile! Ritorniamo poi a letto per goderci l'ultima oretta prima della colazione.
La partenza subisce un piacevole ritardo perché incontriamo di nuovo Roberta e Valentino (loro si tratterranno qui un altro giorno). Lasciamo la Cappadocia soddisfatti dalle sue innegabile bellezze, ma con la consapevolezza che l'atmosfera e lo spirito del viaggio sono cambiati. Possiamo dire, generalizzando un po', che la Turchia è divisa in due da una linea immaginaria che attraversa la Cappadocia. Ad ovest la Turchia occidentalizzata e più turistica e ad est un mondo a se rispetto al resto della nazione, con tante sfumature diverse ma sempre distanti dalla nostra cultura e dal nostro tempo. Inutile dire che quest'ultima parte a noi è risultata più affascinate e quando penseremo alla Turchia le prime immagini che ci salteranno in mente saranno sicuramente le steppe di Kars, i confini orientali intorno all'Ararat e le città mediorientali del Kurdistan.
La strada di oggi sarebbe breve, se non che decidiamo di allungare per vedere il Tuz Golu, il terzo lago salato del mondo. Nella parte settentrionale del lago hanno costruito una strada (non asfaltata) che lo attraversa. In alcuni punti è possibile anche scendere sul lago vero e proprio. Il tempo di due foto e si riparte tenendoci alla larga da enormi TIR, unici mezzi incontrati su queste strade, che sollevano una polvere esagerata. Arrivati sull'altra sponda del lago dopo altri km di strade polverose, guadagniamo la strada principale a 4 corsie che ci porta rapidamente a Konya superando indenni diversi controlli di velocità. La polizia utilizza sempre lo stesso "schema": un auto civetta con telelaser parcheggiata sulla corsia di emergenza in contromano (perché il telelaser è fisso sul cruscotto), dopo qualche centinaio di metri la seconda pattuglia ferma le macchina in contravvenzione, non prima di aver ridotta la strada a una corsia di marcia in modo che tutti siamo costretti a rallentare.
Konya, città di oltre un milione di abitanti, ci accoglie con un gran caldo e l'immancabile traffico "no rules". Trovata una sistemazione in centro (90lt con il parcheggio privato) ci precipitiamo al museo di Mevlana che troviamo chiuso. Rimediamo con una passeggiata tra migliaia di persone e ci rendiamo conto che si tratta di una manifestazione politica, decidiamo così di tenerci alla larga (non si sa mai).
Proprio qui Konya è nata la comunità religiosa dei Dervisci rotanti fondata dal maestro Rumi, chiamato poi Mevlana, cioè la nostra guida. Oggi sono riconosciuti solo come associazione culturale e non più religiosa, ma ogni anno oltre un milione e mezzo di turchi si recano qui in pellegrinaggio. La cerimonia religiosa dei mevleni, detta "Sema", è una danza rituale che rappresenta l'unione mistica con dio attraverso un lungo e ripetitivo movimento rotatorio. L'UNESCO a inserito questa danza nel Patrimonio Orale e Immateriale dell'Umanità. Per pura fortuna solo al sabato la cerimonia si tiene presso il modernissimo centro culturale di Mevlana. Così curiosi alle 20.30, in compagnia di Francesco e Chiara incontrati lungo la strada, andiamo a gustarci la danza. E' veramente incredibile come riescono tutti a muoversi in modo lento e sincronizzato roteando interrottamente (e pensare che c'è anche un bambino, mitico!)



Domenica 18 agosto: Konya - Pamukkale
Impieghiamo quasi un'ora per uscirà da questa metropoli, anche se stranamente riusciamo a imboccare subito la direzione giusta. Decidiamo di tenerci lontano dalle arterie principali e arrivare a Pamukkale attraverso la mistica regione dei laghi, che con lussureggianti colline e strade tortuose finalmente ci da la possibilità di fare due pieghe. Tempo di una pausa pranzo ad Egdir in riva al lago, dove era in corsa una gara di triatlon e si riparte lasciandoci purtroppo il fresco del lago alle spalle.
Arrivati a Pamukkale come da programma nel primissimo pomeriggio, ci sistemiamo nell'hotel prenotato per 24 euro la sera prima. Finalmente dopo due settimane il primo hotel con la piscina! Visto che il parco è aperto 24 ore al giorno (l'importante è fare il biglietto entro le 20.00) decidiamo di concederci un po' di relax in piscina. Al tramonto ci incamminiamo equipaggiati di costume e ciabatte per la scintillante scalata della bianchissima collina, dove sgorga acqua termale tra le formazioni di travertino. Dobbiamo ammettere che il posto è veramente particolare, ma è una vera e propria calamita per turisti e come sempre accade la chiassosa marea di gente (tanti italiani) non ci lascerà un buon ricordo del castello di cotone, in turco appunto Pamukkale. Da ricordare assolutamente in cima alla collina il bel sito archeologico di Hierapolis con le sue antiche rovine accessibile con le stesso biglietto.



Da Lunedì 19 agosto a venerdì 23 agosto: Pamukkale - Cesme (km. 360)
Oggi è una giornata particolare, anche se manca esattamente una settimana al rientro in Italia, ci sentiamo come alla fine del viaggio e all'inizio di una vacanza. Infatti raggiungiamo oggi la costa egea, dove ci fermeremo per 4/5 notti per riposare al mare. Nell'aria c'è un umore strano, emotivamente siamo dispiaciuti di fermarci, ma razionalmente sappiamo che abbiamo bisogno di riposare, perché i mesi di lavoro sono stati impegnativi ed è da qualche anno che al mare manchiamo. Fossero questi i problemi della vita??!! Decidiamo di rispettare l'idea di partenza e dopo una lunga ricerca del posto perfetto (per noi) ci fermiamo per 5 notti al Miplaya Otel, con spiaggia privata e pensione completa. Ci incatenano al polso anche il "braccialetto del potere" per accedere alla spiaggia privata e ai 4 pasti giornalieri (prima volta della nostra vita, perché di solito non ci piace questa formula). L'hotel è molto carino e i pasti sono di un'opulenza a noi sconosciuta. Subito mi rendo conto che l'all-inclusive nuoce gravemente alla salute, perché si può attingere alla spina della birra senza limite di orario e quantità. Certe cose non dovrebbero essere consentite!
Le giornate passano una uguale all'altra scandite dalla continue pause cibo, ma sono molto rilassanti. Come veri pensionati ci prendiamo l'abitudine di un riposino dopo pranzo e al pomeriggio non siamo mai in spiaggia prima delle 5. A pensarci ci viene da ridere, ma alla fin fine questi 5 giorni hanno avuto il loro perché!


Sabato 24 agosto: Cesme - Cannakkale (km. 430)
Risaliamo tutta la costa dell'Egeo verso nord in mattinata per affacciarci sullo stretto dei Dardanelli verso ora di pranzo. Ci emoziona sia rivedere l'Europa dopo tre settimane, sia pensare a quante flotte militari e navi commerciali hanno solcato nei secoli quelle acque, da sempre punto strategico di collegamento tra est ed ovest. Troviamo una comoda sistemazione in centro a Cannakkale da dove partono i traghetti che fanno la spola ad ogni ora (di notte ogni due) sullo stretto. Il paese è veramente carino col suo bel lungomare pedonale fitto di bar e ristorantini e la sua animata vita notturna. Questa regione trasuda millenni di storia, sono vicinissime infatti la mitica Troia e la penisola di Gallipoli (parte europea dello stretto), dove hanno avuto luogo importati e cruciali battaglie. Vivi nella memoria dei turchi sono ancora i combattimenti risalenti alla prima guerra mondiale, dai quali iniziò l'ascesa Mustafa Kemal, più noto come Ataturk (padre dei turchi), che incarnò il sogno di una Turchia moderna. Divenuto presidente raggiunse l'obiettivo di modernizzare e unificare la nazione con importanti riforme democratiche ma fece anche in modo che nessun movimento di opposizione potesse contrastarlo. Nel bene e nel male l'autoritario Ataturk oggi è riconosciuto nella maggior parte del paese come eroe nazionale e principale artefice della nascita delle Turchia.
Passeggiando sul lungomare ci imbattiamo anche nel cavallo di Troia utilizzato nel film Troy. Ci gustiamo dell'ottimo pesce in un ristorante in riva al mare cercando di non pensare a domani.

Da Domenica 25 a lunedì 26 agosto: Cannakkale - Igoumenitza - Ancona (km. 1100)
Sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato! Al pensiero di avere davanti 800km di autostrada greca,18 ore di traghetto e altri 230 Km di autostrada italiana, ci viene male! In queste situazioni non si desidera altro che un teletrasporto perché tanta strada sembra non aver più senso, ma non c'è alternativa. Il mio unico problema è che, per ridurre l'agonia, tendo ad esagerare con il gas, perciò sono costretto a un grosso lavoro di autocontrollo.
Con soste ogni 150/200 km, graziati dal clima che ci risparmia il caldo dell'andata, arriviamo in perfetto orario al porto di Igoumenitza per cenare con un Giros Pita prima di imbarcarci. Complice il ritardo della nave ci fermiamo a chiacchiere con i tanti motociclisti come noi in attesa e ad ammirare e coccolare una dolce famigliola di randagi che attirano l'attenzione di tutti. Troviamo una buona sistemazione sul traghetto e cerchiamo di far passare il tempo dormendo e scrivendo il diario. Una volta sbarcati ad Ancona, non ci resta che tornare a casa con i soliti rallentamenti delle nostre autostrade.
Adesso sì che possiamo dire che è andato tutto bene, anzi benissimo! Tutto è filato liscio come l'olio senza problemi di alcun genere. In nessun modo e luogo abbiamo percepito pericolo o disagio. Alla faccia di chi ci prendeva come pazzi ad andare in Turchia dopo gli scontri di Istanbul e l'instabile situazione siriana che ci ha coinvolti soltanto attraverso i media negli ultimi giorni, quando eravamo ormai vicini all'Europa. Come già scritto abbiamo invece trovato grande ospitalità, tipica della gente semplice, sempre disponibile ad offrirti aiuto senza pretendere nulla in cambio. La maggior parte dei ragazzi con i quali ci siamo fermati a chiacchierare chiedevano sempre le solite tre cose: da dove venite, quanto va veloce la moto e quanto costa. Ammetto che questa cosa mi ha messo spesso in difficoltà pensando a quanto potesse significare una cifra del genere per loro. Insomma la Turchia è stata anche questa, un'esperienza di vita che oltre a mostrarci una cultura diversa e paesaggi eccezionali, ci ha dato modo di riflettere e crescere e anche per questo consideriamo la nostra Turchia un vero e proprio viaggio e non una vacanza.

FINE!!!
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Vecchio 25-09-2013, 10:28   #49
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Bravissimo.....bel racconto e tanti ricordi che si accavallano dei mie due giri in Turchia. Volendo tornarci il prossimo anno, fai ancora uno sforzo: magari un resoconto finale schematico su Hotel, spese, situazioni strade.....in modo da aiutare chi ha la della Turchia sulla spalla!!!!!
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Vecchio 26-09-2013, 18:19   #50
vastomediale
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Thumbs up Dettagli spese e viaggio

Il viaggio è costato complessivamente 3600 euro (2 persone e 1 moto) e siamo stati via 24 giorni effettivi nel mese di agosto.

Trasferimenti: 4 giorni sono di trasferimento per arrivare e tornare dalla Turchia (1 di nave e 1 di Grecia sia all'andata che al ritorno) i restanti 20 giorni sono stati tutti in suolo turco.

Traghetto: abbiamo prenotato a Luglio (3 settimane prima della partenza) con la Minoan Lines con tratta Ancona-Igoumenitza (andata e ritorno). Costo 420 euro posto poltrona (2 biglietti A/R)

Km totali da Carpi(MO): 7953.

Benzina: i distributori sono presenti ovunque e in gran numero. Non più di 60km tra uno e l'altro. Il costo della verde a 95ottani è intorno ai 2 euro. Quindi la benzina è stato il costo maggiore della vacanza

Strade: sono in corso continui cantieri per allargare tutte le strade da due a 4 corsie. Quindi l'unica cosa da fare attenzione sono i lavori in corso, cmq sempre ben segnalati. Nelle strade rifatte da poco (tante) l'asfalto è veramente ottimo, nelle altre sembra scivoloso. Quindi attenzione con la pioggia. Nell'anatolia orientale appena si esce dalle strade principali l'asfalto finisce. Sono cmq strade bianche percorribili da qualsiasi tipo di mezzo.
Sono arrivato alla soluzione che l'autostrada per le moto non è a pagamento. Noi non abbiamo fatto la tessera prepagata e tutti i caselli sono privi di sbarre quindi si passa tranquillamente. Una coppia di motociclisti che l'aveva fatta al ritorno ha trovato l'intera somma caricata nella tessera (25 euro) nonostante avessero fatto i tratti autostradali.

Hotel: ce ne sono tanti e per tutte le tasche. Noi abbiamo sempre cercato di risparmiare tranne nei giorni di mare e in cappadocia (dove abbiamo fatto più notti nello stesso posto). La spesa per una doppia con colazione si aggira intorno ai 20/25 euro. Non mi sento però di consigliare gli hotel, perchè la valutazione è molto soggettiva. Noi ci siamo accontentati molto. A cesme in un villaggio con trattamento all-inclusive 70 euro a testa.
In cappadocia 70 euro a camera con colazione. Quest sono stati gli unici due hotel al di sopra dei nostri standard. Non c'è la necessità di prenotare e soprattutto sconsigliamo di utilizzare booking. Sul posto trattando un po' si riesce a far calare il prezzo notevolmente.

Cibo: molta carne e verdura e tutto molto speziato a volte piccante ma dipende dalla zona. Pesce presente sempre vicino ai fiumi oppure ovviamente al mare.
Difficoltà di reperire alcolici nelle zone poco turistiche. The fino alla nausea.
Spese per il cibo sono minime: a cena si mangia abbondantemente in due con 15euro massimo 20 (ma anche qui dipenda da zona a zona e che tipo di ristorante si sceglie) seduti al ristorante. Il pranzo lungo la strada (streetfood) invece è ancora più economico.
Meteo: in 24 giorni mai pioggia. Temp max registrata di 43°in Kurdistan, minima di 16° negli altopiani sopra a Kars. Cmq non siamo morti di caldo come temevamo.

Moneta: abbiamo fatto due prelievi da 200 euro e per il resto abbiamo sempre usata la carta di credito. I bancomat sono presenti ovunque almeno che non si vada in un villaggio di campagna.

Internet: tutti gli hotel hanno wifi gratuito, anche quelli economici, anche se la rete spesso non è un missile.

Motociclisti: abbiamo incrociato 10 moto in tutto e tutte italiane.

Polizia: molto presente e molti controlli con laser. Noi non siamo mai stati fermati. Chi ha preso la multa ci raccontato di persone tranquille e oneste (non vogliono essere pagati sul momento)


Ultima modifica di vastomediale; 26-09-2013 a 18:29
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