Quote:
|
tra l'altro, notare che NESSUN suo collega si è espresso in senso negativo riguardo alla vicenda. anzi molti, per non dire tutti, lo hanno celebrato positivamente.
|
E per forza, bigzana. Tutti i suoi colleghi sapevano che al suo posto sarebbero stati nello stesso modo costretti almeno a provarci, e tutti sapevano quanto era messa male quella clavicola. Si sono evidentemente immedesimati, e capisco il loro complimentarsi chiedendosi se sarebbero stati capaci di fare lo stesso.
Ma nessuno mi leva dalla testa che un qualunque essere umano che risale in moto con una clavicola fratturata e ricomposta da due giorni lo fa unicamente per il senso di un dovere che va oltre il lecito. Questo è il punto: chi dice che poteva stare a letto che tanto lo stipendio non gli cambiava probabilmente non si vuole nemmeno immaginare quanto deve essere complesso il sistema che sta all'ombra di quelle corse.
Non vorrei nemmeno farmelo passare per la testa, ma tra chi guadagna dalle prestazioni di Jorge Lorenzo (ma potrei dire di qualsiasi altro pilota di quel livello) c'è di sicuro qualcuno che si è sfregato le mani per il ritorno mediatico dell'impresa.
E torno a dire, in pieno accordo con la Ghiaia, che nessun medico dotato di un minimo di buon senso avrebbe dovuto dargli il permesso di correre, e per un motivo che viene ancora prima delle dissertazioni che stiamo facendo su cosa sia doping e cosa no.
Era un ragazzo con una spalla rotta da due giorni, e con una spalla rotta si sta a casa. Senza se e senza ma.
Il dottor Costa lo dovrebbe sapere.