Ho letto con molto interesse tutti i messaggi postati e mi piacerebbe dare il mio contributo. Appartengo alla fascia d'età che qualcuno di voi ha definito "buco generazionale motociclistico" perciò magari avendone una visuale probabilmente più interna e vicina posso provare a raccontare ciò che secondo me ne emerge o che perlomeno io, nella mia piccola realtà, osservo. Premetto con il dire che di anni ne ho 24 e che sicuramente l'avere un padre motociclista mi ha consentito di ottenere incoraggiamento, molti consigli di guida e soprattutto d'acquisto sul come vivere in maniera sana e senza traumi le due ruote nonchè (fino a quando non ho iniziato a lavorare) quell'aiuto economico per l'acquisto e il mantenimento dei mezzi che da solo non mi avrebbe certo permesso di togliermi degli sfizi in tale campo. Ho fatto tutta la gavetta, secondo me indispensabile al fine di crescere (motociclisticamente parlando, sotto tutti i punti di vista) e prendere coscienza di svariati aspetti... cinquantino da enduro, vespone a marce, a diciotto anni la prima moto "vera" con un'Aprilia Pegaso 650, a venti una turistica inglese, novecento di cilindrata, con potenza di circa una cinquantina di cavalli per poi arrivare a pochi mesi fa quando mi sono "regalato" il Gs 1150 Adventure. Questo è il mio percorso... Sicuramente tra i ragazzi della mia età l'interesse per la moto, in senso molto generale, è abbastanza scarso e rivolto ad altro (serate in discoteca, viaggi, moda, tecnologia ecc ecc). L'aspetto secondo me interessante che noto è come per tanti ragazzi, magari anche alla prima esperienza assoluta con un mezzo a due ruote, più che un piacere quotidiano la motocicletta rappresenti l'hobby del fine settimana o lo "sfogo" da condividere spesso con il gruppo di amici o con il singolo amico. In quest'ottica incide da morire, sempre secondo il mio punto di vista, il fatto che quasi sempre la tipologia di moto su cui un ventenne vada a parare sia ristretta ad una di queste tre: la supersportiva da seicento in su o naked di derivazione strettamente sportiva, l'enduro specialistica o il supermotard sempre "estremo" e con manutenzione calcolata in ore d'utilizzo. Naturalmente più che di giri si parla di "smanettate" in strada o in mezzo ai boschi... Qualcuno prima o dopo ci va sempre a sbattere i denti (anche perchè come ho scritto sopra spesso in questi giri si esagera e l'esperienza di guida è poca) e magari uscendone illeso dice " basta" e rivende immediatamente tutto; qualcun'altro semplicemente si stufa e cambia interesse (molti sono coloro che comprano il mezzo sull'onda della voglia dell'acquisto fatto dall'amico stretto o dal conoscente), altri magari continuano e ampliano i propri orizzonti motociclistici. Quello che posso affermare con certezza è che tra tutti i miei conoscenti di venti-ventisette anni NON ce ne è uno, e aggiungo uno, che possieda una moto turistica oppure un custom, oppure un'enduro dual per passeggiare (una moto tipo la Yamaha Xt tanto per intenderci). Non sono interessati poichè la concezione della moto è di adrenalina, velocità e pieghe...la comodità assume importanza pari allo zero perchè tanto per girare c'è la macchina. Giusto o meno non lo so e non m'interessa decretarlo... ho semplicemente riportato la realtà che io ho sotto gli occhi tra amici e conoscenti miei coetanei. Concludo segnalando anche la categoria di coloro che, almeno a parole, vorrebero la moto ma non possono permettersi l'acquisto e i costi di gestione. Buffo però che tanti (non tutti) di essi quando gli faccio notare che esistono molte moto ventennali da un migliaio d'euro e duecento euro annui di assicurazione e bollo le snobbino affermando di cercare qualcosa di diverso. Scusate la lunghezza del post
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