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Il Bar è intitolato al nostro caro amico Walter.
In una lunga intervista rilasciata alla rivista australiana Sport Rider, Valentino Rossi si lascia andare a considerazioni sui suoi ultimi due anni, su come è maturata la decisione di andare in Ducati e su come poi la scelta si è rivelata sbagliata. Ora il calvario sta per finire, da martedì 13 ricomincia la storia d’amore con la Yamaha. O almeno Valentino Rossi spera che sia di nuovo amore.
STONER NON MI HA DISTRUTTO
“Nella mia carriera non ho mai sbagliato una scelta. Ma questa l’ho sbagliata”. Si riferisce ovviamente al suo arrivo in Ducati, evento che era partito con un carico di aspettative notevole e che si è rivelato un vero e proprio fallimento. Ancor più bruciante per il fatto di non essere riuscito ad imitare Stoner nei risultati con la Desmosedici. “Casey è stato l’unico ad andare forte con la Ducati - dice Rossi - tutti gli altri che ci hanno provato si sono rovinati la carriera o la mente. Quindi complimenti a Stoner. Due anni fa non capivo la differenza tra lui e gli altri piloti Ducati, dopo aver guidato una Ducati per due anni ancora non la capisco. Però Casey non mi ha distrutto mentalmente, specialmente perché ho un’altra possibilità. Le ultime due sono state stagioni molto difficili. La frustrazione maggiore non è derivata dalla mancanza di risultati, ma dall’avere ancora dopo due anni praticamente gli stessi problemi che sono venuti fuori fin dai primi test di Valencia 2010”.
MI SEMBRAVA DI PERDERE TEMPO
Per cercare di migliorare un feeling con l’avantreno che non è mai arrivato, Valentino Rossi a volte ha avuto la sensazione di “perdere tempo. Ma l’ultima gara con la Ducati sarà molto emozionante, perché in Ducati ho trovato una bella atmosfera e una squadra fatta da belle persone, a cui sarà difficile dire ciao. Io riesco sempre a fare gruppo con la squadra, è il mio carattere, ma allo stesso tempo non siamo stati in grado di fare risultati. Quindi la mia decisione è giusta: non vedo l’ora di guidare la M1. Dopo i primi test potrò capire il mio potenziale per la prossima stagione, ma credo che comunque potrò andare al livello dei migliori, come Lorenzo e Pedrosa”.
Come ad esorcizzare fantasmi e paure che il divorzio dalla Ducati dovrebbe già di per sé cancellare, Valentino termina con le solite frasi di rito, che però stavolta assumono una valenza più scaramantica del solito: “sarà dura per me, devo lavorare molto col team e credo che avremo le idee chiare solo dopo i testdi Valencia. Ma se voglio lottare con loro (Lorenzo e pedrosa, ndr) dobbiamo lavorare, migliorare. Sarà difficile”.
imho dopo un paio di gare a prendere paga si sdraierá per rischiare e fine dei giochi...
Come fai ad essere così sicuro ?
Due anni fa, a Valencia, è sceso dalla Yamaha la domenica pomeriggio dopo avere fatto un terzo posto in gara; la mattina successiva è salito sulla Ducati per il primo giorno di test ed era sedicesimo.
Dici che durante la notte tra domenica e lunedì ha disimparato a guidare per sempre ?
Qui certezze non ne ha nessuno, è passato molto tempo e sono successe molte cose; è impossibile fare pronostici...
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Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza...
......Qui certezze non ne ha nessuno, è passato molto tempo e sono successe molte cose; è impossibile fare pronostici...
hai ragione,
sono un estimatore di VR46 però sono convinto che nel 2013 si gioca un importantissimo Jolly
io non pretendo che vinca il mondiale, però se non è lì tra i primi a giocarsi il podio allora le considerazioni sulla sua parabola discendente saranno inevitabili......
L'anno prossimo sarà una stagione cruciale, perché non avrà altre cartucce da sparare. Forse è la sfida più difficile, con l'avversario più tosto che avrà la sua stessa moto.
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La mia moto puo' avere un numero qualsiasi di cilindri, basta che siano due.
pensavo fosse già asceso all'olimpo ..... ah già, dopo la figuretta di cacca fatta in ducati, gli tocca rialzà le quotazioni in yamaha. Speriamo ci riesca così almeno siam tutti contenti e con un mezzo santo in più.
ducati doveva essere la consacrazione a mito ..... invece è stata la semplice constatazione della realtà: Valentino è un pilota molto forte, ma pur sempre un pilota come gli altri, con i suoi limiti e la sua notevole antipatia e supponenza.
se non altro questa brutta esperienza (per lui e per ducati) è servita a riportare lui e i suoi tifosi con i piedi per terra.