concordo con il dubbio e ragionamento di jocanguro...
Il discorso dell'IVA secondo me è "strumentalizzato" ma privo di fondamenti contabili, o quantomeno non considera tutti gli aspetti:
caso 1
Concessionario che vende nuovo
Acquista un mezzo dal produttore o importatore a 10000+IVA(12100) e lo vende a 11000+IVA(13310). Il suo "conto" iva con lo stato prevederà che versi la differenza fra le due IVA (2210-2100) con il risultato che il suo ricavo sono sostanzialmente i
1000 (11000-10000).
caso 2
Concessionario che ritira usato da privato e poi lo rivende
Acquista il mezzo da privato a 12100 (l'IVA non c'è!) e poi lo rivende a 13310 (IVA compresa). Il calcolo dell'IVA viene fatto con il regime del margine ovvero sulla differenza di valore. Viene per cui fatto lo scorporo per ricavare il ricavo reale sulla vendita ed il relativo importo dell'IVA da esporre in fattura (13310-12100)/1,21=1000=ricavo. Vedi info
qui
Il suo ricavo sono quindi i soliti
1000.
caso 3
Concessionario che ritira usato da ditta (che possa fargli fattura con IVA)
Acquista il mezzo da ditta a 10000+IVA (l'IVA varia in funzione di cosa sia già stato già detratto dalle imposte nella contabilità del venditore, che dipende dall'uso del bene) e lo rivende a 11000+IVA (13310). Il suo "conto" iva con lo stato prevederà che versi la differenza fra le due IVA (2210-X) con il risultato che il suo ricavo sono sostanzialmente sempre i
1000 (11000-10000).
C'è una considerazione da fare sull'equità di tale regime e potete leggerla
qui
Quindi, con i dovuti distinguo per il caso 3 che dipendono del metodo di valutazione dell'usato (se in base alle tabelle ed il valore iva compresa o altro), in sostanza per un concessionario non vi sono differenze di "ricavo" (a parità di valore del bene).
La storia quindi che l'IVA viene "persa" subito è una visione di parte che fa comodo a chi vuole giustificare una perdita di valore immediato del veicolo usato. Questo corrisponde tipicamente ad un conce che tende a convincervi (quando ritira un'usato "fresco") che l'IVA che avete pagato ve la siete "giocata");
al contempo la "pseudo-spiegazione" che vi da è sufficientemente fumosa da poter invece affermare che sul veicolo a km0 che vi vuole vendere l'IVA la dovete pagare, avvalorando la tesi magari con il concetto che per il fisco sono considerati usati solo i veicoli che abbiano percorso 6000km ed abbiano almeno 6 mesi.
Nota: questa faccenda dei 6000km e 6 mesi credo dia anche qualche spiegazione sui motivi fiscali delle demo....
Per chiarezza ricordo che la "povera" ditta che compare nel caso 3 che si potrebbe vedere ridotto il valore del suo veicolo se lo da indietro.... ha già dedotto quella differenza dalle tasse

... e comunque può sempre venderlo ad un privato al prezzo "di mercato" come da tabelle...
A meno di casi particolari quindi il principio dell'IVA rimane quello "classico":
1) i soggetti che hanno la partita IVA sono soggeti all'IVA sia in acquisto che in vendita, si applica solo al valore AGGIUNTO e la compenseranno con l'erario;
2) i consumatori finali invece possono e devono ragionare sul prezzo iva compreso;
... ma non c'è differenza di "guadagno" (o perdita) in un acquisto e rivendita per l'uno o l'altro tipo di soggetti a causa dell'IVA.
quindi?
....quindi, secondo me, rimane il concetto che il deprezzamento di un bene usato è un fatto di puro mercato e di domanda/offerta e non vi sono "regole" o "percentuali" che si possano applicare per arrivare in modo deterministico al valore dell'usato. Le "percentuali" casomai possono essere usate per
rappresentare i valori di mercato, ma non per determinarli.