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| Da Walwal il Forum originario dove si parla di argomenti che riguardano il mondo Motociclistico e di argomenti correlati , la politica e gli OT sono banditi.
Il Bar è intitolato al nostro caro amico Walter. |
17-08-2012, 11:42
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#1
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Mukkista doc
Registrato dal: 28 Sep 2006
ubicazione: tra i monti
Messaggi: 3.925
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per me il canto del cigno della storia della vespa sono Rally200, 150 sprint e TS125, anni '70.
il PX, seppur (forse) migliore, è già diverso.
il mio sogno è una Sprint 150 azzurrina anche se riprenderei un bianco PX col disco.
non sono più abituato alle frenate creative.
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R100R'92
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17-08-2012, 23:39
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#2
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Mukkista doc
Registrato dal: 23 Jun 2006
ubicazione: Pianeta Bicilindrico
Messaggi: 4.415
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Quote:
Originariamente inviata da geko
per me il canto del cigno della storia della vespa sono Rally200, 150 sprint e TS125, anni '70.
il PX, seppur (forse) migliore, è già diverso.
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Beh...
il PX è la linea di demarcazione attraverso la quale la Vespa è passata dal mercato commuter al vero e proprio fenomeno di costume in ambito motociclistico.
Il PX infatti ha motorizzato diverse generazioni di giovani che finalmente non sentivano più l'acquisto dello scooter come un "vorrei ma non posso" rispetto alla moto "vera".
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La mia moto puo' avere un numero qualsiasi di cilindri, basta che siano due.
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18-08-2012, 12:13
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#3
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Mukkista doc
Registrato dal: 28 Sep 2006
ubicazione: tra i monti
Messaggi: 3.925
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Quote:
Originariamente inviata da wildweasel
il PX è la linea di demarcazione ... al vero e proprio fenomeno di costume.
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Negli anni '70 il fenomeno di costume e le frotte di ragazzini e ragazzine erano stimolati ed attirati dalla serie piccola, 50 special 3M e 4M, Primavera, ET3.
Quando fu presentato, il PX divenne l'obiettivo primario di molti upgrade dai modelli piccoli
Come giustamente asserisci, attirò anche nuovi utenti giovani che, volendo qualcosa di grande, trovarono nella nuova linea un taglio con le serie precedenti (Rally, Sprint, ...) che gli ricordava troppo il papà e il nonno, gli ricordava qualcosa di "vecchio", da matusa.
... ora i matusa siamo noi, però belli quegli anni (a parte le bombe).
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R100R'92
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18-08-2012, 13:15
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#4
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Mukkista doc
Registrato dal: 23 Jun 2006
ubicazione: Pianeta Bicilindrico
Messaggi: 4.415
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Quote:
Originariamente inviata da geko
Negli anni '70 il fenomeno di costume e le frotte di ragazzini e ragazzine erano stimolati ed attirati dalla serie piccola, 50 special 3M e 4M, Primavera, ET3.
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Per non parlare degli improbabili accrocchi ottenuti con le più "artistiche" combinazioni di pezzi provenienti da tutti questi modelli, a cui spesso i più fortunati ci aggiungevano una "spruzzata" Di SS90...
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La mia moto puo' avere un numero qualsiasi di cilindri, basta che siano due.
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18-08-2012, 13:40
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#5
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Bambolo
Registrato dal: 08 Mar 2004
ubicazione: Partenope
Messaggi: 1.815
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La Vespa Rally come le sorelle minori e la PX che ripropone Piaggio sono vespe le altre 4t iniezione sono scooter molto validi e almeno prodotti in Italia.
Saluti e buona strada!
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00' F650GS - 05' R1200GS - 07' R1200GS ADV - 07' R1200R - 11' R1200R
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18-08-2012, 14:40
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#6
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Mukkista doc
Registrato dal: 06 Sep 2010
ubicazione: biella
Messaggi: 1.211
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uazzzzzzz..............
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12-07-011.è arrivata gaia!..il 29 -12 -2011.mi è cambiata la vita!
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18-08-2012, 16:44
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#7
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Anziano e gentile signore
Registrato dal: 19 Sep 2005
ubicazione: chiavari (ge)
Messaggi: 48.664
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Quote:
Originariamente inviata da geko
Quando fu presentato, il PX divenne l'obiettivo primario di molti upgrade dai modelli piccoli
Come giustamente asserisci, attirò anche nuovi utenti giovani che, volendo qualcosa di grande, trovarono nella nuova linea un taglio con le serie precedenti (Rally, Sprint, ...) che gli ricordava troppo il papà e il nonno, gli ricordava qualcosa di "vecchio", da matusa.
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vero, a voler essere precisi il px (ero al salone di milano del 77 dove fu presentata quella GIGANTE) ebbe anche la fortuna di nascere nel momento giusto.
FIno a quell'istante i giovani sognavano le 125 da regolarita', nel 77 nel medesimo salone venne presentato il swm rotax che segno' in un certo senso anch'esso uno spartiacque. Ormai le 125 da regolarita' erano diventate troppo impegnative, adatte solo alle corse e costosissime non eran adatte all'uso quotidiano che pure era fatto dai tanti che mai facevano fuoristrada. Le 125 da strada erano insignificanti. Il px rappresento' l'alternativa , costava meno della meta' dei 125 da regolarita' . PErdiversi anni fu sostanzialmente incontrastato,e la fioritura di miridadi di trasformazioni e pezzi speciali consentiva anche di giocarci e personalizzarlo. Solo dall 1982 in avanti comincio' la fioritura della nuova generazione di 125 sia strada sia enduro (ma enduro non racing)di gilera aprilia e cagiva, che per un decennio diventarono il nuovo sogno dei sedicenni, ma siccome erano di nuovo costosissime seppur splendide e usabili per strada, il px continuo' comunque il suo successo. C'erano persino derive ridicole, ricordo dalle mie parti (lasciando perdere il delirio dei piacentini con griglie su fari e frecce e stereo da paura) la moda del portapacchi stile panettiere, lunghissimo e senza il ritorno a molla, che di fatto impediva di parcheggiare , oppure il fatto che tutti i px cui veniva rubata la scocca laterale andavano senza, fino a creare la moda per cui anche chi l'aveva le levava.
Oggi mi fa un po' ridere la personalizzazione di certi px o LML che vengono artificiosamente antichizzati con enormi paraspruzzi di gomma, selle sdoppiate o gomme dal fianco bianco, che di fatto erano roba anni 60, il px e' del 77
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