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Originariamente inviata da paolo b
Piazzarsi (da anni) ai primi posti della classifica dei modelli più venduti ed essere "di nicchia" sono due cose agli antipodi. Imho.
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Hai ragione. Ho sbagliato utilizzando in modo improprio la parola "nicchia". Ora cerco di spiegare meglio . . . Di conseguenza sarò ancora una volta un pò lunghetto, sperando che dopo, anche chi non vuole capire, non abbia più scuse . . .
Quando un'azienda decide di produrre e quindi commercializzare un prodotto,
tra i vari obiettivi che si pone, è ad esempio a che tipo di clientela vendere . .
Oggetto di attento studio è anche il prezzo a cui il prodotto potrà essere venduto a quella clientela.
Di conseguenza, la determinazione del prezzo finale, pur non prescindendo da quanto offerto dalla concorrenza, dai costi di produzione, dai margini, e di conseguenza del guadagno, parte PREVALENTEMENTE, dall'analisi di quale sarà il massimo prezzo disposto a pagare, per quel mezzo, da quel tipo di clientela.
La BMW, negli anni, si è costruita una solida credibilità, fatta di tante componenti: una progettazione attenta che non trascurava l'affidabilità e non ultima, la distanza in anni nel cambio generazionale dei modelli. Quindi chi comprava moto BMW, sapeva già che il proprio mezzo, sarebbe rimasto attuale, oltre che venduto, per vari anni. Avrebbe cioè mantenuto il proprio valore.
Politica, invece non seguita dalle case giapponesi, che ogni anno sostituivano un modello, nella meccanica e magari anche solo nella livrea. Abbattendo così il valore dei mezzi venduti ai clienti, che si ritrovavano con una moto "vecchia" e assai svalutata dopo soli due anni.
Questa strategia, a lungo andare si è ritorta contro le case jap, che da poco, hanno deciso di allungare il periodo tra il rilascio di un modello e quello successivo. (Anche per via dei costi elevati e non più sostenibili per l'impianto di una nuova catena di montaggio).
La politica della BMW a lungo andare ha pagato, e unita al "nuovo corso" dal 2004 (circa) in poi, in cui oltre alla meccanica (sempre valida e affidabile come da tradizione, ma mai rivoluzionaria) è stata profondamente studiata e rivista l'estetica, il rilascio dei modelli, il rapporto col cliente. Che di conseguenza, si è sentito tutelato e convinto di aver scelto bene, anche a costo di un maggior esborso.
Quindi, non a caso, e a ragione, la BMW è diventata in Italia e sottolineo Italia, la casa motociclistica che ha venduto di più. Non ultimo per quanto già detto nella mia precedente a proposito delle strategie di marketing, che hanno reso i suoi modelli guarda caso i più costosi, veri oggetti di culto. Solo in questo contesto ha valore la parola "nicchia".
Non è forse vero, che molti (non tutti per fortuna) possessori delle BMW, guardando gli altri motociclisti, si ritengono un gradino sopra?
Siamo tutti buoi ! Crediamo di poter scegliere e decidere... ma non scegliamo e decidiamo nulla ! L'ha già fatto qualcuno per noi ! Purtroppo . . .
E forse questa è la spiegazione dello strano disagio che ho avuto, confrontando il prezzo della nuova Hornet, con la mia usata F800GS . . .
Caro Paolo, per ultimo, ti invito, sempre che ne avrai tempo e voglia, di cercare i dati di vendita oltre che in Italia, anche in altri paesi d'Europa. Magari poi ne riparliamo.
Saluti da un tri-biemmista "per caso" . . .