la discussione e` certamente interessante e forse -ma ci vuole una dose di ottimismo- non finisce con insulti piu` o meno velati.
Aspes scrive: "
Mettiamo da parte il fattore moda o il fattore bellezza".
Piu` facile a dirsi che a farsi.
Razionalita` costruttiva: per chi?
Per il produttore s'intende il sistema che permette di produrre in modo razionale, quindi tenendo in considerazione parametri quali tempi di produzione e attrezzatura, investimenti di macchinari, possibilita` di produrre piu` opzioni e/o prodotti sulla medesima linea e moltissimi altri
Per il cliente si potrebbe disquisire se si intende razionalita` di utilizzo o fattori come l'accessibilita` meccanica e la manutenzione necessaria. Anche qui` pero` il cliente e` facilmente preda di ragionamenti piu` emotivi che razionali. Il fatto che su un VFR per cambare le candele ci vuole piu`tempo che su una 4 cil in linea naked, alla fine conta poco o nulla. Se volessimo analizzare la razionalita` costruttiva riferita alla manutenzione, dovremmo fare il calcolo del costo di manutenzione per km. All'inizio sara` piu` alto, poi diminuira` e alla lunga sara` costretto ad incrementarsi nuovamente.
Dogwalker ci dice "Ognuno ha la sua idea di qualità". Per un professional quale Alexvt65 questo potrebbe generare qualche eruzione cutanea. Infatti la qualita` in quanto tale deve poter essere misurata. Ad un responsabile di qualita` si danno dei prametri -pezzi difettosi per numero prodotti, spot sample, devianze, etc-. Se non e` misurabile e quantificabile non rientra nella dicitura qualita`.
Le cose si complicano ulteriormente, perche` la qualita` di un prodotto complesso e` in effetti la somma della qualita` -leggesi difetti- di tutti i suoi sottogruppi e compnonenti singoli. Anche qui` tutto e` quantificabile e misurabile.
Quante cose si rompono su un determinato modello di moto su 100mila pezzi che hanno percorso 100mila km? Che si rompa un relais o che esploda il cambio per il computo dei difetti non cambia nulla. Cambia per il computo del costo di utilizzo, oltre per che l'incazzatura del biker.
Qui` sorge la confusione. Si chiama "qualita` soggettiva" una cosa che con la qualita` non c'entra ma che si riferisce alla sfera emotiva. Cose che ci piacciono, che evocano fattori emotivi a noi cari, che mettono in risalto le nostre conoscenze, vengono percepite come positive ed erroneamente definite di buona qualita`. Al contrario, se ho la sfiga che mi si rompe un cuscinetto il primo giorno di vacanza, avro` una percezione di qualita` pessima anche se il mio mezzo in effetti per 10 anni ha funzionato alla perfezione.
Un forcellone perfettamente lucidato e` piu` bello di uno meno rifinito esteticamente. Ma nulla ci indica che sia di migliore qualita`.
I cablaggi delle Moto Guzzi anni 70 non solo erano orribili esteticamente, ma generavano pure molti guasti. In questo caso la qualita` era effettivamente pessima.
Chi si occupa di marketing sa che un produttore, quale ad esempio BMW, produce moto, ma NON vende moto. Vende, nel caso delle moto, emozioni. Il compito del marketing e` inventare un dato modello di comportamento, farlo adottare dal cliente che di conseguenza si identifica nel prodotto. La GS e` un esempio da manuale. Si e` preso la G/S della Dakar, si e` creata l'immagine della persona giovane libera ed avventuriera con tutto quello che ci sta attorno e la si e` venduta benissimo al pubblico che identificandosi ha iniziato a comperare le moto. Poi si e` proseguito con l'immagine della persona dinamica, il professionista di successo, che va in moto anche in citta` ma solo con un mezzo moderno, tecnologico ed efficiente come lui. Ed anche qui` hanno fatto centro.
Quasi nessuno usa il Gelaende Strasse per quello che e` stata costruita, cioe` anche il fuoristrada, quindi ce la siamo comperata -ne ho avuta una anch'io- perche` l'immagine che quella moto ha acquisito corrispondeva con le nostre aspettative. Per girare solo in strada e` sicuramente migliore una moto con baricentro piu` basso e caratteristiche dinamice diverse.
Se la GS mi piace, alla fine non mi interessa se qualitativamente e` inferiore rispetto ad altri modelli e/o marche e se per l'uso che ne faccio vi sarebbero modelli piu` idonei. La uso, mi da soddisfazione e ne sono felice. Di conseguenza avro` la tendenza a minimizzarne i difetti ed amplificarne i pregi, creandone un immagine "qualitativamente" positiva per rafforzare la mia decisione.
La forza del marketing e` tanto piu` forte quanto il bene da vendere e` legato alla passione. Mentre per una fresa CNC o una gru decidero` l'acquisto sulla base di parametri misurabili e mi interessa che faccia il suo lavoro al meglio, per una moto, un paio di scarpe o un paio di sci i fattori emotivi avranno senza dubbio il sopravvento, anche se molti di noi sono -a torto- straconvinti di non essere in alcun modo preda del marketing.