Fonte:
www.watchtower.org
Per capire come i rumori forti possono danneggiare l’udito, consideriamo la seguente analogia. Un rapporto sulla sicurezza del lavoro paragona le membrane capellute dell’orecchio interno al grano in un campo, e il suono che penetra nell’orecchio al vento. Una leggera brezza, come un livello sonoro basso, muoverà le cime delle spighe senza danneggiarle. Aumentando la velocità del vento, però, aumenterà la sollecitazione sugli steli. Un colpo di vento improvviso e molto forte o un’esposizione prolungata e continua a venti deboli potrebbe danneggiare irreparabilmente gli steli e farli morire.
Avviene qualcosa di simile col rumore e le delicate cellule capellute dell’orecchio interno. Un rumore forte e improvviso può lacerare i tessuti dell’orecchio interno e lasciare cicatrici che provocano la perdita permanente dell’udito. Inoltre, prolungati livelli pericolosi di rumore possono danneggiare permanentemente le delicate cellule capellute. Una volta danneggiate, non sono in grado di rigenerarsi. Il risultato potrebbe essere il tinnito: un ronzio, un fischio, o un tintinnio negli orecchi o nella testa.
* Respiro: 10 decibel
* Sussurro: 20 decibel
* Conversazione: 60 decibel
* Traffico nell’ora di punta: 80 decibel
* Frullatore: 90 decibel
* Treno in transito: 100 decibel
* Motosega: 110 decibel
* Passaggio di un aereo: 120 decibel
* Colpo di arma da fuoco: 140 decibel
Aprite gli scarichi poi quando a 60 anni, vi devono chiamare col megafono...