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Originariamente inviata da Ironalf
Commo, definirli "al servizio del pubblico" ha un'accezione completamente diversa che "nostri stipendiati", che trasuda un nonsochè di "nostri schiavi".
La tua definizione mi sta bene, l'altra no
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Visto che nostri stipendiati l'ho scritto io, ti rispondo io.
Nostri schiavi è molto lontano dai miei pensieri e se hai visto qualcosa trasudare avresti dovuto guardare meglio. E comunque confermo: quei signori sono nostri stipendiati, di tutti noi, anche di loro stessi che avendo una busta paga pagano tutte le tasse. Sono al nostro servizio così come io sono al loro servizio quando faccio il mio lavoro.
Hanno il dovere di controllare, abbiamo il dovere di chiedere perché. Correttezza nei rapporti e capacità di sentirsi cittadini e non sudditi. E ripeto che nessuno, e tanto meno io, ci mancherebbe, li considera schiavi: fanno un lavoro utile, spesso malpagato e di grande sacrificio.
Dico solo a me stesso, e lo insegno ai due giovinotti che mi sono piovuti in casa sottoforma di figli, di mantenere dignità e non aver mai paura.