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Vecchio 18-10-2012, 16:04   #1
Alessio gs
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Molto bello Momi, sepre piu' avvincente...ciao...
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Vecchio 18-10-2012, 23:44   #2
momi20
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Originariamente inviata da Alessio gs Visualizza il messaggio
Molto bello Momi, sepre piu' avvincente...ciao...
Grazie, mi fa davvero piacere

un esempio di traffico vietnamita [YT]http://www.youtube.com/watch?v=hWmncSGW288[/YT]
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Vecchio 18-10-2012, 23:46   #3
momi20
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Oggi inizio a muovermi verso Huè, l’antica capitale imperiale del Vietnam



essiccazione di riso e fieno continuano senza sosta




devo cambiare dei soldi. Lungo il sentiero di Ho Chi Min non è che ci siano delle città molto grandi. Alla prima degna di tale nome mi fermo. Nonostante la strada sterrata e piena di buche ci sono due banche: meglio i miei Dong stanno finendo ed è meglio cambiare un poco di dollari.
Non c’è il bancomat, ma fa lo stesso. La prima è chiusa, strano, sono le 11 di mattina. Anche la seconda: ma che cavolo di orari hanno ? Semplice, quelli di tutte le banche al sabato: sono chiuse. Già, oggi è sabato.
Ad un incrocio vedo però un macchinone nero = soldi e di fronte un negozio di oro e gioielli. Il proprietario parla inglese e mi cambia i dollari allo stesso tasso della banca







Mi fermo per riposarmi un poco su una specie di tavolo di legno sotto una tettoia: un contadino mi vede e mi presta l’amaca











non è che la pioggia manchi oggi e stavolta mi riparo in una tettoia a bordo della strada usata da degli operai addetti al taglio del legname



arrivo a Dong Hoi che è sera. Non sono ben sicuro di essere nel centro città, mica ho la cartina. In una specie di bar una ragazza mi dice che a casa sua ha una camera. La carico e iniziamo ad andare in giro. Dopo venti minuti il timore di qualche amico che arrivi a darmi una bella legnata in testa (me la meriterei) è fondato, ma finalmente arriviamo a casa sua. Si tratta di una stanza fuori della casa, senza finestra con un letto con materasso sottilissimo: vuole 5 dollari. La mando a quel paese e riparto. Trovo una strada un poco grande: 2 pensioni sono piene, ma infine c’è posto in un hotel, che poi risulterà la mia residenza più lussuosa di tutta la vacanza: la foto l’ho ovviamente fatta il mattino dopo



con una serie di espressioni a metà fra il ridicolo e il pietoso, la ragazza del bancone scende da 8 a 6 dollari

Il ristorante dell’albergo è chiuso, ma io mi ricordo di una specie di ristorantino proprio fuori dall’altra parte della strada. Riprende a piovere. Trovo un tavolino con delle sedie e mi accomodo. Non mi sono lavato e ho perso quasi un ora e mezza per trovare la camera e sul momento non capisco la solita domanda “An Com ?” cioè mangiare. Accade qualcosa di sorprendente. Il proprietario (nella foto è quello senza una mano) mi chiede allora “Essen ?” Non ci credo: tedesco. I miei ricordi del liceo mi permettono ancora di padroneggiare un tedesco sufficiente a consentirmi di sopravvivere e spostarmi. Parliamo in tedesco. Ha una buona pronuncia: lo deve per forza aver studiato. La cena è un piatto di ramen liofilizzati, ma va benissimo: ovviamente non scampo ai brindisi di rito



rientro in camera, doccia poi gironzolo per la hall: sento della musica da una stanza. Apro la porta: ma volevi dire che non ci fosse una stanza per il karaoke ?



sono una famiglia in vacanza. Domani rientrano e sono con l’autista e la guida. Alcol a gogò (anche l’autista): mi offrono gli snack e la vodka



Dopo il ventesimo brindisi, inizio a versare la vodka nel fianco del divano, facendo finta di bere



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Vecchio 20-10-2012, 20:56   #4
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Oggi la meta è la città di Huè, l’antica capitale del Vietnam, per poter visitare la cittadella imperiale, costruita nel 1687 ( non si assume alcuna responsabilità circa l’attendibilità dei dati riportati, anzi pari pari ricopiati e incollati dal web )



Con la luce del giorno vedo finalmente qualcosa di Dong Hoi, poco affollata, data la bassa stagione





per colazione mi sono preso un panino alle verdure eccellente





ho solo fatto una piccola sosta per pranzo, per cambiare l’olio. Finalmente avevo risolto il problema della lettura del livello: ne era stato messo troppo e quindi la piccola finestrella di plastica era completamente scura e non si distingueva la tacca di riferimento.



Arrivo a Huè poco dopo l’una ed avevo l’indirizzo di un ostello, ma per trovarlo ? Vicino alla città imperiale, c’era un terminal per i bus e sono entrato in una Nha Nghi: non parlavano inglese, ma la figlia (10 anni forse) ha subito attivato Google Translator e poi con la mappa della mia guida mi hanno messo nella giusta direzione.



Giusto il tempo di sistemare i bagagli e poi sono immediatamente ripartito per andare a visitare la Città Imperiale



ovviamente la Città Proibita a Pechino è molto più grande, ma questa di Huè (creata a somiglianza della sorella cinese) è davvero gradevole da visitare.



























Ok il giretto sull’elefante con costume imperiale l’ho saltato































Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Huè è ancora sotto opera di restauro per i bombardamenti subiti











finito di visitare la Città Imperiale, me ne sono andato in giro per Huè, che è ben divisa in 2 parti. In una abbondano hotel di varie categorie e pizzerie, pub e disco club, insomma la parte dedicata ai turisti. Ci sono passato in moto. Ci sono anche alcuni punti di interesse, ma non che siano monumenti impedibili.











L’altra, invece, è la parte di città dove vivono i vietnamiti che lavorano nel settore turistico di Huè e quelli di tutte le altre attività cittadine.



Succo di canna da zucchero con ghiaccio in questo bar sulla riva del fiume



poi ho cercato qualcuno per tagliare il lucchetto incastrato che usavo per fissare il casco alla moto. Detto e fatto, tagliato e cambiato





per cena anatra





poi quando era già sera mi sono imbattuto in un mercatino organizzato lungo la strada. Niente bancarelle, ma solo la merce appoggiata su dei teli per terra, con queste luci che illuminavano il tutto. Mi sono sembrate delle piccole imbarcazioni che galleggiavano su di un fiume.





prima di andare a letto, sono tornato nell’altra parte della città per fotografare un ristorante galleggiante davvero bello.

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