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Originariamente inviata da RedBrik
Io ne faccio un discorso politico ed economico.
Quando ci ritroveremo a lavorare per i Cinesi lo capiremo, purtroppo per molti sarà troppo tardi.
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Già coi Giap, allora, se ne faceva un discorso e una preoccupazione economica, con qualcuno - consumatori, e anche imprese, dimostratesi non all'altezza - che cercava di resistere ai loro prodotti. Ma i soldi e i fatturati sono andati in Giappone lo stesso, sempre di più, facendo diventare il Jap leader anche tecnologico in vari campi, non solo per il prezzo.
Diciamo la verità, a te piace l'usato, ti dà gusto spendere quel che spendi nell'acquisto dell'usato, snobbi il nuovo. Direi quasi che compatisci chi spende quel che spende per il nuovo, anche se europeo, figuriamoci se Chinese.
Ti piace curare e mettere le mani nell'usato, e addirittura pazientemente cercare i (costosi) pezzi di ricambi dell'Aprilia.
C'è chi, invece, vuole la moto nuova e immacolata, sella che non ha conosciuto chiappe ignote, manopole intonse, pneumatici con i birulini. No accenni di trasudi. La tranquillità della garanzia biennale della casa. Moto vergine, si potrebbe dire, dal punto di vista estetico e meccanico.
Quanto al discorso generale politico: la storia ha conosciti tanti e imprevedibili cataclismi. L'individuo o una semplice somma di individui, non la massa e neppure tante altre cose, nulla possono, da soli.
Si, la Cina fa paura. Vedremo. O, meglio, vedranno quelli che ci saranno.
Intanto, come sempre, compro quel che mi aggrada e conviene, anche se cinese.