Prima o poi dovremo abbandonare le corsie di emergenza.
Il "sorpassometro", relativamente nuovo strumento di rilevazione dei sorpassi azzardati o vietati e della marcia sulle corsie di emergenza è sempre più diffuso.
Per chi come il sottoscritto percorre abitualmente in moto la corsia di emergenza in caso di coda in autostrada sarà una liberazione... Non servirà più lumare negli specchietti per cercare di scorgere un lampeggiante blu e ributtarsi nella mischia, non avremo più motivo di usare una scomoda moto apposta per evitare ore di supplizio a 3kmh in colonna, non potremo più rallegrare gli automobilisti fermi in colonna con le nostre rumorose e variopinte sfilate sulla corsia di emergenza...
Potremo finalmente infilarci tra un tir ed un furgone danzando gioiosi, i nostri bauletti sfideranno senza paura decine di specchietti retrovisori, le nostre frizioni periranno giovanissime ed impareremo la difficlile arte dell'equilibrismo durante i cambi di corsie delle auto.
Un grande passo avanti verso la sicurezza sulle nostre autostrade!
Basta con questi atteggiamenti arroganti, sarà fantastico conversare da sotto il casco con il guidatore di una Focus per decine di km, potremo assaporare i gas di scarico dei TIR rumeni e salutare i passeggeri dell'Autostradale come mai abbiamo potuto fare prima d'ora.
Era l'ora accidenti!
Vigilano ormai sugli automobilisti di tutta Italia gli occhi attenti dei "sorpassometri". Sedici nuovi apparecchi elettronici sono stati installati sulle strade statali della nostra penisola - e si aggiungono ai 13 già in funzione da luglio 2004 - per indurre i guidatori a essere prudenti al volante.
Le nuove telecamere, che consentono di rilevare automaticamente i sorpassi vietati e la circolazione sulle corsie d’emergenza, sono state posizionate, come le precedenti, in punti strategici per la viabilità nazionale. L'obiettivo è di ridurre quella che risulta essere una delle principali cause di incidenti stradali: la guida pericolosa.
Fonte. Poliziadistato.it
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Pedro - Berghemrrader
Fronte per la Conservazione dell'IdentitÃ* di QdE.
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