L’OIPA ha ricevuto questo appello dall’Associazione Unione Amici del Cane e del Gatto:
“Il 27 Dicembre 2006 passeranno le ruspe sul canile del Termine (Sesto Fiorentino) con dentro 500 cani e 100 gatti.
Il 26 settembre 2006, il comune di Sesto Fiorentino (FI) ha emesso un’ordinanza di smantellamento del canile del Termine. Evitiamo di commentare 1’atteggiamento del sindaco e di alcuni amministratori che si qualifica da solo, sarebbe come sparare sulla croce rossa. Non possiamo però fare a meno di chiedere a questo punto la mobilitazione di tutti quei cittadini di buon senso che hanno a cuore la salute degli animali e che hanno seguito le vicissitudini del canile da venti anni a questa parte. Non e più possibile a questo punto assecondare i capricci e gli atteggiamenti inqualificabili con cui un’amministrazione nel 1997 emette un’Ordinanza con la quale ci ordina di costruire un canile a norma di legge 43, e ben nove anni dopo ci ordina l’esatto contrario. Con chi abbiamo a che fare? Con chi credono di avere a che fare? In tutti questi anni i cani del canile non sono costati una lira alle amministrazioni. Tutti ormai sapete che viviamo solo di elemosina. Nonostante tutto abbiamo i cani ed i gatti più belli e più sani del mondo e diamo in adozione definitiva presso famiglie un cane ed un gatto al giorno. Ma per l’amministrazione non basta. Sta tentando, vigliaccamente, di farci sloggiare a tutti i costi. Gli anni a cavallo del 1997 erano gli anni di collaborazione con 1’amministrazione di Sesto Fiorentino. Altri tempi altra cultura. Erano i tempi del sindaco Andrea Barducci, attuale vice presidente della Provincia, dell’architetto Graziella Beni, allora come adesso responsabile del settore edilizia del comune di Sesto, dell’assessore Pecile, l’allora assessore all’Urbanistica del comune di Sesto Fiorentino, e dell’architetto Franco Frilli, l’allora responsabile dell’ufficio ambiente del comune di Sesto Fiorentino. Tutta gente più che responsabile e preparata. Tutti professionisti che conoscevano e conoscono perfettamente sia la situazione, sia la consistenza, e soprattutto la destinazione del piano regolatore dell’area su cui sorge il canile. Stessa destinazione urbanistica sia dieci anni fa che oggi. Ci chiediamo cosa sia successo il 25 ottobre dello scorso anno quando il Sindaco di Sesto, a suo dire, e stato costretto ad emettere l’ordinanza di sospensione dell’autorizzazione sanitaria? Da chi ha ricevuto pressione? A chi interessa l’area del canile? Come è credibile che una seria e responsabile professionista come la signora Beni, un vice presidente della Provincia di Firenze come Barducci, un assessore all’urbanistica del calibro di Pecile ed un responsabile dell’ufficio ambiente come l’architetto Frilli abbiano emesso un’ordinanza illegale? Un’ordinanza che dieci anni dopo rischia di concludersi con l’abbattimento di 500 cani e 100 gatti? E come può un sindaco che ha avuto il 77% delle preferenze avallare pedissequamente tale brutalità? E’ possibile che i suoi elettori siano d’accordo con le sue scelte? L’Associazione ha speso in questi quindici anni più di due miliardi per ristrutturare il canile, ha acquistato i terreni intorno al canile per circa 17.000 metri quadri. Ha impiegato migliaia di volontari in questi lavori. Chi rimborserà questi soldi all’Associazione e soprattutto agli animali?
Per questo abbiamo avviato una raccolta di firme per richiedere l’intervento del governo e l’allontanamento ad altro incarico di quegli amministratori coinvolti in questa grottesca faccenda”.
Puoi firmare la petizione alla pagina
http://www.unioneamicidelcaneedelgatto.it/Petizione.htm