Riporto quanto scritto in risposta ad un motociclista che non capiva perché amassi tanto le moto bavaresi:
Guidare una BMW è il piacere di cavalcare una moto che non segue la moda, per la semplice ragione che è lei a crearla, tracciando un solco nel quale gli altri si inseriranno passivamente, nella vana speranza di replicare una minima parte del fascino di colei che originale e unica lo sarà sempre. Significa non credere ai sempliciotti che affermano che molte BMW sono ormai "delle jap qualunque", perché anche una K1300S... un duolever così ce l'ha solo lei, le borse dedicate senza antiestetici telai anche su una sportiva ce le ha solo lei, un cardano così su una moto del genere ce l'ha solo lei... etc etc...
E ancora, è la volontà di possedere qualcosa che trasmetta il senso del viaggio anche quando ti stai solo “spostando” al paese accanto per fare la spesa. E’ la consapevolezza di avere un veicolo che, nel suo àmbito, è il principio e la fine di ogni cosa. E’ l’alfa e l’omega della passione mototuristica. E’, in definitiva, l’insostituibile pietra miliare all’inizio e alla fine di ogni strada percorsa.
E poi, a dirla tutta, mi piace l'idea di possedere una moto che, incidenti a parte (sgrat sgrat!!), potrà sopravvivere a me stesso, potrà vedere il mondo quando io non ci sarò più, perché lei sarà ancora. E' un po' la ragione per la quale si fanno i figli no? Avere una speranza nel vedere qualcuno che ci sarà dopo che tu non sarai più... Ecco, ecco che cos’è: è passione per l'eternità! Passione per l’eternità e gusto nel guidare qualcosa che trascende il tempo. Creata dall’uomo, creatura imperfetta per nascita e che da sempre anela alla perfezione e all’infinito e che mai vi si è così tanto avvicinato come da quell’ormai lontano 1923.
Se non si colgono questi aspetti non si è entrati davvero nell'essenza del marchio bavarese e si continuerà a ragionare sul decimo in più o in meno sul giro di pista, o a osservare la paciosa fierezza di sguardo di una mucca che sa di essere superiore scambiandola con la definizione di “moto da vecchi” che molti farfugliano come il maiale che razzola grugnendo alla ricerca di buon cibo, senza magari accorgersi che è lì a portata di mano.
Con stima e affetto.