Un calendario che non concede tregua vede il mondiale della MotoGP andare nuovamente in scena per l'ultimo di tre appuntamenti consecutivi, in programma sul circuito thailandese di Buriram. Il Circus tirerà quindi il fiato per una settimana, prima di affrontare le trasferte di Australia e Malesia, che precederanno l'abituale chiusura di stagione a Valencia. Quattro appuntamenti in totale, con le classifiche delle tre categorie ancora all'insegna della massima incertezza. Come sempre, la classe regina catalizza le maggiori attenzioni e lo scorso round di Motegi, pu apportando poche variazioni in termini numerici, non ha visto certo mancare i colpi di scena. Un fine settimana complicato, con la cancellazione dei turni di prove libere del venerdì mattina ed un sabato all'insegna di violenti acquazzoni che hanno di fatto impedito a piloti e squadre la ricerca della messa a punto ottimale. Motegi, pur confermandosi terreno di caccia ideale per la Ducati, ha in parte ripagato Quartararo della sfortuna patita ad Aragon, come se un'oscura ma sapiente regia volesse comunque concedere fino all'ultimo pari possibilità ai tre pretendenti al titolo.
DUCATI - MILLER TRIONFA, BAGNAIA RIVEDE I FANTASMI
Verrebbe da chiedersi se a Borgo Panigale siano tornati i fine settimana in agrodolce, perchè è evidente che anche a Motegi la vittoria sia arrivata con la Ducati sbagliata. Questo, sia chiaro, visto in ottica aziendale e senza nulla togliere ai meriti di un Jack Miller semplicemente stellare. L'australiano in Giappone ha trovato la situazione ideale per esprimere la sua dote migliore, quella di sapersi adattare rapidamente a condizioni che mettono invece in difficoltà gran parte dei suoi colleghi. A Motegi Miller è stato semplicemente perfetto, protagonista di una cavalcati solitaria fin da inizio gara, che accresce la perplessità sulla decisione di non confermarlo per la prossima stagione. Certo 'Jackass' ha forse espresso tutto quanto aveva da dire, ma resta un pilota velocissimo ed un uomo squadra capace di sacrificarsi nell'interesse del team. Ormai i giochi sono fatti, ma non mancano le avvisaglie delle difficoltà legate alla convivenza di due piloti italiani giovani ed ambiziosi come Bagnaia e Bastianini. Se infatti il botta e risposta di Misano ed Aragon poteva avere un senso, vista la vittoria in palio, la lotta puntigliosa per contendersi il nono posto a Motegi è aparsa quasi forzata e controproducente, tanto da spingere un Tardozzi visibilmente seccato a chiedere lumi al muretto del Team Gresini. Sta di fatto che Bagnaia, protagonista di un weekend travagliato, è tornato a commettere uno di quegli errori che tanto cari gli sono costati in passato. Un attacco disperato, all'ultimo giro, su un Quartararo a sua volta in difficoltà, ed una caduta che costa otto punti a fronte dell'ipotetico guadagno di uno. Certo nulla è perduto, il torinese veste ancora i panni del favorito ma, in un campionato tanto combattuto, lo svarione giapponese potrebbe costare carissimo. Motegi ha visto comunque la Ducati conseguire un ottimo risultato di squadra, con cinque moto nelle prime dieci all'arrivo grazie al terzo posto di Martin al sesto di Marini, al nono di Bastianini ed al decimo di Bezzecchi.
KTM, WEEKEND DA INCORNICIARE
Un finale di stagione decisamente positivo quello della casa austriaca, che su un tracciato indubbiamente favorevole ha colto un risultato quasi insperato alla vigilia. Brad Binder si conferma pilota di grande talento, un combattente di razza capace di portare sempre a casa il miglior risultato possibile. Un secondo posto meritatissimo e strappato all'ultimo giro, completato dal quinto posto finale di Miguel Oliveira. KTM sta lavorando di gran lena per il prossimo anno, ha rafforzato il suo organico con l'inserimento di tecnici di gran livello, e l'arrivo di un pilota ancora giovane ma di grande esperienza come Miller apre ulteriori prospettive di crescita.
HONDA - MARQUEZ, L'AGGIORNAMENTO CHE MANCAVA
La grande prestazione del campionissimo spagnolo a Motegi ha riportato a galla interrogativi che parevano ormai sopiti. Quale è il vero volto della Honda? Quello della moto in grado di giocarsi le posizioni di vertice con il suo capitano, o quella che arranca in coda al gruppo, nelle mani dei compagni di marca ? La risposta è ovvia e scontata, sulla scorta dell'enorme differenza che il talento di questo pilota è ancora in grado di fare. Dopo la mancata verifica di Aragon, il fine settimana di Motegi appariva sulla carta quasi proibitivo, per le condizioni fisiche attuali di Marquez. Una pole position ottenuta dopo tre anni esatti, sul bagnato, poteva apparire qualcosa di fortuito e poco indicativo, ed invece la dimostrazione in gara è stata ancora più impressionante. Un quarto posto strappato ad Oliveira nel finale, e soprattutto un distacco di soli sette secondi dal vincitore Miller, su una pista fisicamente probante come quella giapponese, ci restituisce la certezza di un pilota avviato al pieno recupero, e questo non può che esaltare i veri amanti di questo sport. Il confronto con i compagni di marca è tornato a farsi imbarazzante, con Pol Espargaro finito 12mo davanti ad Alex Marquez ed un Nakagami invece ingiudicabile per via dei problemi alla mano destra infortunata.
APRILIA, DISASTRO ESPARGARO
In un fine settimana che ha visto curiosamente in grande difficoltà i tre pretendenti al titolo iridati, chi ha più da recriminare è senza dubbio Aleix Espargaro. Il portacolori Aprilia avrebbe potuto infatti sfruttare alla grande le disavventure dei due diretti rivali, ed invece il clamoroso errore del box, sotto forma di una mappatura conservativa lasciata inserita per errore, lo ha costretto al primo 'zero' della stagione. Motegi è il tracciato più critico per i consumi, ed allo scopo viene prevista una mappatura che limita i giri motore, da utilizzare solo per lo schieramento della moto in griglia. Sta di fatto che l'addetto al settaggio in questione ha dimenticato di disinserirla, ed il buon Aleix è stato costretto a rientrare al box dopo il giro di ricognizione, cambiare moto e ripartire ultimo, restando alla fine fuori dai punti. Il distacco in classifica dal leader Quartararo è così salito a 25 punti, comunque ancora ampiamente recuperabili nelle quattro gare che restano da disputare. Parziale delusione anche da parte di Maverick Vinales, che ha chiuso settimo dopo le grandi aspettative della vigilia.
QUARTARARO E YAMAHA, UNA BOCCATA DI OSSIGENO
Anche se un ottavo posto non rappresenta certo il risultato dei sogni per 'El Diablo', l'appuntamento giapponese ha infine giocato a favore del leader del mondiale, soprattutto considerando che le caratteristiche del tracciato lo vedevano ancora una volta come vittima designata. La sfortuna di Aleix Espargaro e la caduta di Bagnaia fruttano invece un prezioso tesoretto di otto punti, non certo sufficienti a dare tranquillità ma che permettono di invertire una serie negativa che durava da troppe gare. Buriram è sulla carta ancora più ostica di Motegi e Quartararo dovrà con tutta probabilità ancora una volta giocare in difesa, puntando poi sui successivi appuntamenti di Phillip Island e Sepang per un'eventuale offensiva. Ancora una volta comunque da sottolineare la tempra e la motivazione di questo ragazzo capace di lottare e dare il massimo anche nelle condizioni più difficili. Solita gara incolore per Morbidelli, che dopo qualche sprazzo in prova ha chiuso 14mo, precedendo stavolta un termine di paragone scomodo come Cal Crutchlow.
SUZUKI, CONGEDO AMARO
Un congedo davvero amaro, quello della casa di Hamamatsu dal pubblico di casa, iniziato con la forzata assenza di Mire proseguito con il doppio ritiro in gara. Attimi di paura per la moto in fiamme di Tsuda, seguiti poco dopo dal ritiro, per noie tecniche, del volonteroso Alex Rins hanno rappresentato la chiusura più amara dell'avventura Suzuki in MotoGP.+
IL CIRCUITO DI BURIRAM
La denominazione esatta del tracciato di Buriram è 'Chang International Circuit'. L'impianto sorge a circa 400 chilometri da Bangkok, è stato ultimato nel 2014 ed è entrato a far parte del calendario del mondiale MotoGP solo dallo scorso anno
La pista è lunga 4554 metri, si percorre in senso orario e prevede dodici curve, sette a destra e cinque a sinistra.oltre a diversi rettilinei di cui il principale, immediatamente successivo a quello di arrivo, misura circa un chilometro.
Quello thailandese è un tracciato che risulta particolarmente premiante per il motore sia sotto l'aspetto della potenza massima che per le capacità di accelerazione. Numerose sono infatti le ripartenze da bassa velocità che rendono fondamentali la trazione e la progressività dell'erogazione. Da considerare inoltre la presenza di diverse staccate piuttosto impegnative che mettono a dura prova gli impianti frenanti. richiedendo la massima stabilità in frenata. Il tratto misto è di un certo respiro e premia la stabilità ed ilrigore della ciclistica più della maneggevolezza.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW S1000RR)
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ORARI TV
Il Gran Premio di Thailandia sarà trasmesso in diretta da SKY ed in differita da TV8 cin i seguenti orari :
Programmazione SKY MotoGP HD
Venerdì 30 Settembre
ore 4.00-4.40, Moto3, Prove libere 1, diretta
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ore 5.50-6.35, MotoGP, Prove libere 1, diretta
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ore 10.05-10.50, Moto2GP Prove libere 2, diretta
Sabato 1 Ottobre:
ore 4.00-4.40, Moto3, Prove libere 3, diretta
ore 4.55-5.35, Moto2 Prove libere 3, diretta
ore 5.50-6.35, MotoGP, Prove libere 3, diretta
ore 7.35-7.50, Moto3, Qualifica 1, diretta
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ore 10.05-10.20, MotoGP, Qualifica 1, diretta
ore 10.30-10.45, MotoGP, Qualifica 2, diretta
Domenica 2 Ottobre
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ore 7.00, Moto3, Gara, diretta
ore 8.20, Moto2, , diretta
ore 10.00, MotoGP, Gara, diretta
Programmazione TV8 (Da confermare)
Sabato 1 Ottobre
ore 14.00, Moto3, MotoGP e Moto2, Qualifiche, sintesi
Domenica 2 Ottobre
ore 11.00, Moto3, Gara, differita
ore 12.15, Moto2, Gara, differita
ore 14.00, MotoGP, G
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2022
6 Marzo: Gran Premio Qatar, Losail;
20 marzo: Gran Premio Indonesia, Mandalika;
03 aprile: Gran Premio Argentina, Termas de Rio Hondo;
10 aprile: Gran Premio USA, Circuit of the Americas;
24 aprile: Gran Premio Portogallo, Portimao;
01 maggio: Gran Premio Spagna, Jerez de la Frontera;
15 maggio: Gran Premio Francia, Le Mans;
29 maggio: Gran Premio Italia, Mugello;
05 giugno: Gran Premio Catalogna, Montmelò;
19 giugno: Gran Premio Germania, Sachsenring;
26 giugno: Gran Premio Olanda, Assen;
7 agosto: Gran Premio Gran Bretagna, Silverstone;
21 agosto: Gran Premio Austria, Red Bull Ring;
04 settembre: Gran Premio San Marino, Misano;
18 settembre: Gran Premio Aragon, MotorLand;
25 settembre: Gran Premio Giappone, Motegi;
2 ottobre: Gran Premio Thailandia, Buriram;
16 ottobre: Gran Premio Australia, Phillip Island;
23 ottobre: Gran Premio Malesia, Sepang;
06 novembre: Gran Premio Comunitatà Valenciana, Ricardo Tormo