Ciao Tag, sarò telegrafico, scusami... (stasera sono davvero stanco, e ho un sonno...)
Non totalmente sbagliato, ma...
La teoria e la resa ottimale pratica di una sospensione ben settata vorrebbe che ad una perturbazione, la molla si comprime, e poi ritorna al suo "punto di partenza" dopo un solo ciclo (in pratica: compressione, ritorno, e fine). Ma questa è la teoria (al quale si dovrebbe tendere), più difficile è raggiungerla in pratica.
Il setting corretto di una moto stradale prevede un "sag" (corsa della sospensione, e del retrotreno "in più" - verso l'alto - rispetto al suo "punto di equilibrio" con la moto poggiata a terra, e solo il suo peso gravante sulle ruote, di un valore di 10-15 mm, meno per supersportive (5-10 mm), e più per le "All Round" (20-25mm)
Quando aumenti il precarico, diminuisce questo "sag", fino ad arrivare a "zero", nei casi estremi (in pratica, non hai differenza tra la estensione completa della sospensione a ruota sollevata dal terreno, e a ruota poggiata a terra, con il peso della moto gravante sulla sospensione). Alcuni piloti in pista (pure io), anni fa, su tracciati molto "levigati", usano ancora questa "configurazione"... oggi praticamente quasi impossibile, dato che sono state introdotte (nell'ultimo decennio, nei Mono "alta gamma") le contromolle in estensione.
E' vero che la molla è più compressa, ma non è vero che hai "perso corsa" della sospensione, tutt'altro... in senso assoluto, hai più corsa "positiva" del retrotreno, perchè è più "alto" rispetto al suolo (ne hai persa di "negativa", per cui è più facile che la ruota perda contatto con il terreno in una successione di "rimbalzi" su fondo particolarmente sconnesso).
Fai caso: molla tutto il precarico, e vedrai - con te in sella - come tocchi bene a terra, e come "spanci sotto" in piega... (molti pirlotti si vantano di avere le pedane fresate, e si credono Valerossi, quando in realtà la piega è scarsa, ma toccano facilmente perchè la moto è "bassa"), poi dai tutto precarico, e ti accorgi che tocchi a terra in modo ben diverso (se non hai "gambalunga", puoi arrivare solo di avampiede...), e in curva non freghi nulla nemmeno se la "stendi" alla grande...
difatti, sui "testi sacri" trovi scritto che
Il precarico, essenzialmente, serve per regolare l'altezza d'assetto della moto ed è vero.
La molla si "allunga di meno" rispetto alla sua lunghezza libera (ovvio, è "precaricata"...), ma la sospensione in toto si allunga allo stesso modo, anzi di più, rispetto ad una sospensione poco precaricata, che non recupera mai la sua completa estensione, gravata da un peso opprimente, non contrastato dal precarico corretto...
Il sistema ESA2 BMW, in caso di configurazione "Off", aumenta i precarichi, alzando appunto la moto, e allungando quindi (come corollario) la corsa "positiva" delle sospensioni (non sarebbe la cosa più corretta da fare, per quanto riguarda il "feeling" sullo sterrato, ma quello potevano fare per "alzare la moto" e darle maggiore luce a terra...)
Il maggiore precarico
rende l'idea di una sospensione più "rigida" solo perchè la molla non "risponde" a sollecitazioni di forze al disotto della soglia del valore del precarico dato (l'ho già detto in post più sopra), ma in realtà la rigidità propria della sospensione
non cambia (per fare ciò, bisogna cambiare la molla, adottandone una di K rate maggiore).
Ovviamente la molla non "smorza" le oscillazioni, quello è compito dell'ammortizzatore...
Diciamo che quello che intendi dire (e che hai osservato) è che se hai un valore di precarico basso, e quindi molto sag, quando prendi una perturbazione, la senti "poco" (la sospensione la assorbe bene), ma la moto poi continua a "dondolare" su e giù (specie se hai poco freno idraulico di estensione), mentre con precarico elevato, senti il "colpo secco", poi al massimo un "rimbalzo", e poi basta, perchè il retrotreno, "spinto in sù" dall'elevato precarico, si ferma subito. Ma questo è un eccesso, di una sospensione tarata pessimamente...
Il giusto sta nel mezzo... diceva Cicero, pur non parlando di sospensioni...
'notte a tutti, e buon w-end in sella