Avevo scritto dell’ASA nella discussione delle impressioni di guida dell’ADV, dopo averla provata… riporto qui il pezzo del post che riguarda l’ASA
Appena presa la moto conoscevo già più o meno la teoria, e questo mi ha aiutato non poco: quando si accende la moto bisogna poi premere il freno e inserire la 1ª col pedale… ho iniziato poi a fare qualche metro a passo d’uomo nel piazzale antistante il concessionario, facendo anche degli “otto”, fermandomi e ripartendo: l’attacco/stacco della frizione è dolcissimo, precisissimo e praticamente impercettibile, con uno zero virgola qualcosa di gas la moto inizia a muoversi senza un sussulto (e vi ricordo che la moto era nuova di pacca, 185 km!) e l’entità della spinta è perfettamente proporzionata alla rotazione del polso destro, senza incrementi o decrementi come potrebbero esserci parzializzando “a mano” la frizione… in altre parole: ho fatto cose che con la frizione non mi sarebbero venute così bene, la modulabilità e la precisione dell’ASA nel gestire la frizione per me è inarrivabile, da seduto o a maggior ragione da in piedi sulle pedane!
La perfezione!
Parto, col cambio in Drive (modalità automatica) e Riding Mode Road, cercando di non intervenire sul pedale per capire le logiche del cambio: se si usa il gas con moderazione il “cervello” del sistema butta dentro tutte le marce che può nel minor tempo possibile, mi sono trovato spesso in 5ª a 2000 giri, sia in salita che discesa.
Questa impostazione sembra privilegiare la scorrevolezza e i bassi consumi, ma in certe situazioni fa mancare un po’ di freno motore o (e questo non è stato piacevole…) mi ha scalato marcia durante la percorrenza di curva in rilascio.
Dando gas con più “solerzia” trattiene il rapporto un po’ più a lungo ed i giri salgono, ma anche in questo caso spesso cambia quando io non lo farei , o poco prima o poco dopo: probabilmente è un comportamento che si può imparare a conoscere e prevedere con la pratica, ed entrarci di più in sintonia, ma essendo oggi la mia prima volta mi ha colto spesso in contropiede e mi ha “distratto” un po’… niente di grave comunque.
In Dynamic la differenza principale è che il punto di cambiata è spostato più in alto, le scalate avvengono prima e gli innesti sono più secchi e rapidi, ma è accomunato al Road dal fatto che cambia più frequentemente di quanto farei io ( in questo caso al contrario, cioè scalando), che sono uno che usa relativamente poco il cambio.
In pratica, in entrambi i riding mode Road e Dynamic, ho faticato a trovare una corrispondenza ottimale tra le logiche del cambio e quelle del mio cervello… e quando avviene un cambio marcia che non mi aspetto mi crea qualche scompenso, e mi sembra anche che il passaggio di marcia (a salire o a scendere che sia) non sia così fluido come lo vorrei, ma probabilmente è perché è avvenuto “a sorpresa”, perché non mi sento assolutamente di criticarne l’esecuzione.
Ma per fortuna … c’è anche la modalità manuale, ed è lì che avviene la magia!
In manuale le logiche del cambio automatico (anche quella che con un colpetto di freno anteriore induce la scalata di un rapporto , anche a ripetizione, o di due se si fa una pressione più prolungata) vengono messe da parte, e il rapporto da usare lo decide il nostro cervello, e siccome dovremmo conoscerlo abbastanza bene è più difficile che ci colga alla sprovvista!

L’altro cervello, quello dell’ASA, continua però ad occuparsi dell’attuazione della frizione, e il risultato di questo connubio di cervelli è che le cambiate avvengono con una rapidità ed al contempo una dolcezza che personalmente non ho mai riscontrato in nessun quickshifter( sì, in Dynamic può essere veloce come il miglior QS ma senza contraccolpi, in qualunque rapporto!), e nel 95% dei casi (mi tengo un 5% giusto per amor proprio, ma stiamo già sforando nell’eccesso di autostima! ) molto meglio di come saprei fare io!!
Semplicemente spettacolare.
E mi è piaciuto al punto che mi sono messo a cambiare più spesso di come avrei fatto normalmente, solo per il gusto di farlo… un deficiente!!

La frizione mi è mancata…?
Arrivato al Cerreto non mi sono fermato lì (mica sono scemo!

) ma ho proseguito per un’altra ventina di km: sul versante nord ho quindi trovato molta strada in ombra con tornanti umidi/bagnati e talvolta sporchi di foglie fradicie: devo ammettere che i miei automatismi hanno spesso mandato le dita della mia mano sinistra ad annaspare nel vuoto, ma sia in salita che in discesa l’uso del freno posteriore ed il dosaggio del gas hanno permesso una gestione di tornanti anche stretti e secchi a destra e in discreta pendenza senza l’ombra di un problema, o di apprensione.
Quindi no, non mi è mancata, anche se ogni tanto l’ho cercata…
[…]
Il cambio ASA secondo me è la ciliegina sulla torta per il boxer 1300, probabilmente di più di quanto lo sarebbe sul 1250, perché la linearità e la dolcezza di entrambi formano un connubio ed una sinergia straordinaria!
Tapatalk