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Originariamente inviata da Lucano
In linea generale ad un aumento del precarico si accompagna un aumento del freno idraulico.
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ci si arriva per ragionamento.
assumiamo una molla con caratteristiche fisse.
mettiamo che sia perfetta per te.
aggiungi tua moglie, o peggio ancora tuo cognato, e riempi le borse rigide.
come abbiamo detto l'ideale sarebbe cambiare molla, ma è poco pratico.
fai come dici tu per il precarico, per lo scopo che dici tu.
tu parti da una situazione all'incirca così
e aumentando il precarico arrivi a una situazione modificata all'incirca così
ora, ipotizzando una totale parità delle sollecitazioni della sospensione per i carichi legati alla guida (frenate, accelerazioni, pieghe ecc.) e per le caratteristiche del manto su cui vai,
quale sarà l'effetto di questo cambiamento in corrispondenza alla sollecitazione standard (che ovviamente non esiste ma la ipotizziamo solo per capire IN CHE DIREZIONE ANDARE, che è semplice applicazione di intelligenza comune, e non DI QUANTO dobbiamo andarci, che sarebbe dottrina tecnica da specialisti)
applicata alla sospensione? l'escursione della molla sarà maggiore, o minore? in dipendenza da cosa?
Tieni conto che lo scopo dell'AMMORTIZZATORE, cioè dell'elemento idraulico della sospensione, è consentire l'adozione di molle meno rigide in modo tale da conferire alla SOSPENSIONE la possibilità di copiare meglio le asperità, smorzando al contempo gli effetti negativi di una molla troppo morbida, che si possono riassumere in instabilità del veicolo durante la guida, e rischio di raggiungimento dei fondo corsa (in entrambe le direzioni), con un violento effetto "rimbalzo".
se ti rispondi a queste domande (per quanto ricche di improprietà all'occhio del purista), hai la risposta su quali frenature idrauliche incrementare o diminuire, dato che hai un PERCHE' farlo.
P.S. credo che sull'RT 1200 esista solo la vite del freno idraulico in
estensione, quindi il nostro discorso teorico incontra un limite.