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Da Walwal il Forum originario dove si parla di argomenti che riguardano il mondo Motociclistico e di argomenti correlati , la politica e gli OT sono banditi.
Il Bar è intitolato al nostro caro amico Walter. |
15-02-2007, 14:21
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#51
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palle quadre di QDE!
Registrato dal: 27 Dec 2006
ubicazione: Ancona
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Quote:
Originariamente inviata da Andreino
E avresti sbagliato alla grande!!!
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questa affermazione proprio non mi piace.
Comprendo benissimo la reazione ed il comportamento di DaveR e non c'e' nulla da vergognarsi , visto che come si suole dire, anche io mi ci sono trovato, sia da vittima che da soccorritore. Ed intervenire se non si ha la necessaria lucidità è sbagliato.
Ma se si capisce di stare bene e di poter fare qualcosa, bisogna sempre intervenire.
Soccorrere il ferito non singifica spostarlo o muoverlo o togliere il casco o chissà che.
Già avvicinarsi e farlo parlare è una grande cosa, mettere in sicurezza il luogo dell'incidente, sventolare per farlo respirare meglio sotto il casco, non farlo muovere se capite che la situazione è grave ma lui tenta di alzarsi...
cero che non lo caricherò a spalla fino ad una panchina.
Dal canto mio sono stato fortunato perchè non ho assistito a scene particolarmente gravi, ma ho amici che sono stati segnti per sempre dal vedere incidenti del genere.
Quindi DaveR forza e coraggio. Il ricordo potrebbe attanagliarti per un bel pò. Impara a conviverci e trova la forza di sfruttare questa esperienza al meglio.
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[CENTER]I Cavalli E I Soldi NON Sono Mai Troppi
[url]www.federicobaldoni.it[/url][/CENTER]
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15-02-2007, 14:27
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#52
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Mukkista doc
Registrato dal: 01 Jun 2006
ubicazione: Roma
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Quello che ho fatto io (due anni fa) e' stato parlare, parlare, incoraggiare, ma almeno il mio povero motociclista parlava. Nemmeno l'ambulanza e' intervenuta , pur esendo sul posto, perche' non aveva il medico a bordo. Nessuno lo ha toccato. Ma poi il ragazzo mi ha ringraziato, quando dopo un anno e mezzo mi ha richiamato. Mi ha detto che l'ho conortai molto.
Dopo due anni devo dire che quasi non ci penso piu'.
Invece l'incidente che capito' a me 20 anni fa, ancora mi fa trasalire....
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1200 GS ADV '06 (The Tank)
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15-02-2007, 17:44
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#53
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Mukkista doc
Registrato dal: 31 Jan 2007
ubicazione: Brescia
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io per lavoro vivo quitidianamente queste situzioni, a volte con esiti anche più gravi..penso sempre non può capitare a me, ma se poi succedesse??se poi succedesse (e qui parte una grattatina, anzi grattatona), voglio avere solo la certezza di aver fatto tutto ciò che era possibile per evitare il peggio e che la mia condotta di guida fosse la più idonea e prudente possibile e poi, quello che stà se seduto la sopra sulle nuvole, deciderà per noi..l'importante è non andarsele a cercare queste siatuazioni..
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KTM 990 ADV
Helix Brixiana
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15-02-2007, 23:00
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#54
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Sono un C1 speriamo che mi passi!
Registrato dal: 13 Oct 2006
ubicazione: TS
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Hai fatto benissimo a non toccarlo, a a lasciarlo lì, non devi assolutamnete avere alcun rimorso, la cosa più importante è chiamare il 118.
Poi sei dovuto risalire in moto e ritornare a casa, quella è stata forse la fortuna più grande così sei risalito immediatemente in sella e anche se a 40 all'ora hai dimostrato a te stesso che non non dobbiamo aver paura delle nostre moto, ma essere solamente prudenti e pensare che non siamo soli o invincibili....
Un lampeggio
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16-02-2007, 09:02
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#55
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Mukkista doc
Registrato dal: 01 Jun 2006
ubicazione: Roma
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Ma come sta questo ragazzo?
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1200 GS ADV '06 (The Tank)
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16-02-2007, 09:21
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#56
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Mukkista in erba
Registrato dal: 12 Nov 2003
ubicazione: Italy
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Porco cane che storiaccia... comunque Dave, fai sbollire il momento, e trasforma questa esperienza in qualcosa di costruttivo, che ti faccia pensare un pochino di più quando hai voglia di fare un sorpasso un po più azzardato del solito (anche se il ragazzo sull'RS probabilmente non aveva azzardato niente, porello...).
La moto nel traffico è tanto bella quanto pericolosa. Bisogna avere tanti occhi, per se stessi e anche per gli altri (che purtroppo non ti vedono)!!!
E io, quando vedo certe cose, cerco di mandare giù il groppone in gola e di non smettere... MOTO!!!... con prudenza ma MOTO!!!
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16-02-2007, 10:46
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#57
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Mukkista in erba
Registrato dal: 10 Dec 2005
ubicazione: 127.0.0.1
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Quote:
Originariamente inviata da aldo
Io, per esperienza ormai pluridecennale, evito sempre di sorpassare un'auto se a sinistra c'è una strada, un piazzale, un posto qualunque dove la macchina che mi precede potrebbe girare a meno che non stia viaggiando ad una velocità che gli renda materialmente impossibile svoltare. Indipendentemente dalle frecce che secondo me non servono a niente, perchè non puoi mai essere certo che un'auto con la freccia spenta non giri o che una con la freccia accesa giri quindi è una segnalazione totalmente inattendibile. Io mi regolo di più sui movimenti inconsci di chi guida, ad esempio la tendenza a rallentare e/o a spostarsi impercettibilmente al centro. Sono molto più affidabili proprio perchè inconsci ed automatici.
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hai perfettamente ragione, sono arrivato anch'io da tempo alle stesse identiche conclusioni e mi comporto di conseguenza
ho quotato per ri-sottolinearne l'importanza
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R1200GS | GRIGIONERA | SYDNEY
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16-02-2007, 10:48
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#58
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Mukkista doc
Registrato dal: 01 Jun 2006
ubicazione: Roma
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...e poi ci vuole una gran dose di fortuna... senza quella non cé' niente da fare... uno puo' prendere tutte le prcauzioni del caso, ma quando e' destino....
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1200 GS ADV '06 (The Tank)
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16-02-2007, 11:03
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#59
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Mukkista
Registrato dal: 14 Jul 2006
ubicazione: Milano
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Quote:
Originariamente inviata da TANK
Ma come sta questo ragazzo?
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Purtroppo non ho notizie, non ho il suo cognome e non sono riuscito a scoprire in quale ospedale l'hanno portato.
Voglio ringraziare moltissimo tutti voi, che con le vostre risposte ed esperienze siete riusciti a farmi vedere con un'ottica diversa questo incidente, traendone i dovuti insegnamenti. Purtoppo siamo in balia di un branco di addormentati che girano in automobile, è questo che mi fa venire i nervi. Vivo e lavoro a Milano, giro per la città in lungo in largo su 2 ruote da anni (partendo dal cinquantino fino a oggi) e noto che il numero delle persone che parla al cellulare, ma soprattutto scrive sms tenendo il volante col ginocchio  è in contiunua crescita, con il conseguente zigzagare per i viali della città. Ma se io ci sto passando di fianco? Ho letto che qualcuno di voi non si fida delle frecce e guarda i leggeri movimenti delle auto, io guardo anche la testa di chi è al volante per capire cosa sta facendo e soprattutto se sta guardando la strada. Il problema è che guardare la strada ormai è diventata una delle tante cose da fare mentre si guida. La guida nel traffico milanese mi ha insegnato ad avere 1000 occhi perchè davvero non puoi sapere cosa passa per la testa della gente stressata in coda. Cerco di fare ogni manovra considerando di essere completamente ignorato (e spesso è davvero così) dagli altri veicoli e fortunatamente la mia moto (al contrario di quando giravo in scooter) certo non invoglia a improvvisare slalom tra le auto in coda o sorpassi a fil di specchietto.
Questa settimana ho usato la moto il più possibile, con molta prudenza ma senza paura. Si è solo rafforzato quel briciolo di "tensione" che avevo anche prima, che mi accompagna da sempre quando guido 2 ruote e che forse, unito alla fortuna, mi consente di essere qui a raccontare queste cose.
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[FONT="Century Gothic"][B][SIZE="3"]BMW R65[/SIZE][/B] '81 - Mukkina nera, il primo amore non si scorda mai... [/FONT]
[FONT="Century Gothic"][B][SIZE="3"]BMW R1150r[/SIZE][/B] - Mukkona nerissima, al cuor non si comanda... [/FONT]
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16-02-2007, 11:08
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#60
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Mukkista doc
Registrato dal: 01 Jun 2006
ubicazione: Roma
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Cerca di rintracciare il ragazzo. Sperando che stia meglio, non sai qunto gli fara' piacere incontrarti. E fara' davvero bene anche a te.
Penso sempre al tuo racconto, anche stamattina ne ho parlato con i colleghi... purtroppo le disgrazie uniscono....
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1200 GS ADV '06 (The Tank)
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16-02-2007, 17:03
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#61
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Mukkista doc
Registrato dal: 09 May 2006
ubicazione: BORGO S. DONNINO
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Mi unisco al coro dei "è successo anche a me" nel mio caso l'amico in questione l'avevo praticamente iniziato io alla moto ed inoltre quando ha fatto l'incidente (solita auto che taglia la strada senza freccia) stava venedo a casa mia.
3 giorni di coma poi il risveglio, 3 giorni a sentirti una merda e a chiedere continuamente notizie alla moglie ed ai figli, 3 giorni che non pensi alla moto ma all'amico nel letto, fermo ed immobile, gonfio come un pallone, poi dopo il risveglio le tue stesse emozioni, vendo tutto e non ne voglio + sapere.
La paura negli occhi di mia moglie vedendomi uscire in moto il primo giro successivo all'incidente dell'amico con l'angoscia che possa succedere anche a me mi fanno stare ancora + male.
Poi la razionalità piano piano riprende il sopravvento sull'emozione e l'istinto, e capisci che nella vita può succederti qualsiasi cosa in qualsiasi momento e non esiste riparo od ombrello che tenga.
Il libro della nostra esistenza è già scritto, moto o non moto che sia, quindi tanto vale non pensarci e guardare avanti.
IMHO
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BMW 1100 GS BMW K 75 T
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17-02-2007, 00:03
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#62
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Mukkista doc
Registrato dal: 01 Dec 2006
ubicazione: Torino
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Quote:
Originariamente inviata da DaveR
Questa settimana ho usato la moto il più possibile, con molta prudenza ma senza paura. Si è solo rafforzato quel briciolo di "tensione" che avevo anche prima, che mi accompagna da sempre quando guido 2 ruote e che forse, unito alla fortuna, mi consente di essere qui a raccontare queste cose.
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Bravo, così si deve fare. Prudenza, molta prudenza...
Vedi successe anche a me di assistere ad un incidente all'inizio degli anni 90 sulla famosa "panoramica" di Superga.
Al pomeriggio del sabato ci trovavamo in molti, al piazzale del pennone (i torinesi potranno confermare). Questo ragazzo di 18 anni, probabilmente per una manovra errata oppure per essere stato intralciato da qualcuno fece un volo parabolico spaventoso. Toccò terra e non si mosse più (purtroppo mai più). Ebbene, da quel giorno, la "pano" è interdetta alle moto. All'inizio la cosa ci dette fastidio, ma ripensandoci a mente fredda giudicammo saggia la decisione presa dall'autorità. Era un susseguirsi di incidenti più o meno gravi. Per colpa dei soliti smanettoni senza criterio.
Ricordai per anni il povero ragazzo biondo steso sull'asfalto, l'ambulanza, l'elisoccorso, i gesti sconsolati dei soccorritori e fui li li per vendere la moto pensando alla mia incolumità, ai miei cari. Però la passione per le due ruote ebbe il sopravvento e tutt'ora sono qui a raccontarvi queste cose. Diciamo che quella triste esperienza modificò il mio modo "un po' spregiudicato" di andare in moto... Ho evitato molti guai, proprio per la massima attenzione che adotto alla guida. L'importante è cercare di prevedere (nel limite del possibile) cosa possono fare gli altri utenti della strada. Rendersi visibili, udibili, e comunque mantenere una condotta di guida che permetta di evitare l'ostacolo, di fermarsi in tempo... e poi, da buon fatalista, mi affido ad una buona dose di "culo".
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17-02-2007, 12:19
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#63
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Mukkista
Registrato dal: 13 Oct 2002
ubicazione: venezia Terraferma
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Caro DaveR ti capisco benissimo ,
a settembre 2006 è capitato anche a me ,
stavo rincasando da Jesolo dopo aver fatto una scorta tecnica ai ciclisti ,
e a fine della Jesolana a Caposile ho trovato un incidente tra una Monster e un SUV di turisti tedeschi . La Monster ha tentato il sorpasso mentre il SUV girava a sx per andare a fare benzina.
Era già arrivata la prima ambulanza e il ragazzo aveva una flebo per braccio.
La ragazza era 20metri più in là stesa a terra che si lamentava .
Visto che nessuno si fermava a coordinare un po il traffico mi son fermato io fino all'arrivo dei carabinieri e della seconda ambulanza .
il tutto mi sembrava normale finchè non mi sono messo a fissare la moto e la ragazza che a terra urlava dai dolori e li sono entrato in trance finche un'infermiera della 2 ambulanza non mi perso per un braccio e mi ha chiesto se stavo bene dicendomi che era gia da un po che era li davanti a me .
Quando è arrivato l'elicottero per portare via il ragazzo che era fratturato da per tutto mi era venuta voglia di vendere la moto e arrivato a casa non l'ho più toccata per una settimana .
Poi ho iniziato a uscire in moto con molta più calma e adesso ad ogni sorpasso lampeggio e suono il clacson per far vedere che stò facendo una manovra e per vedere se mi hanno visto .
Purtroppo gli automobilisti che non hanno la moto spesso si dimenticano che ci siamo anche noi e fanno manovre azzardate con troppa legerezza ma a volte anche noi motociclisti osiamo troppo .
ciao claudio
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Socio dell'ELIKAETILIKA
Vincitori Rally di Assisi 2005 - '06 - '07 - '08 - '09 -'10 -'11
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17-02-2007, 12:28
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#64
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Mukkista
Registrato dal: 01 Dec 2006
ubicazione: Lazio
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Non a volte...
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R 1150 RT - 04 R 1150 R - 05
non chiamatele ex... R 1200 GS - 10 the warm Ride
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17-02-2007, 14:50
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#65
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Guest
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poissiamo e dobbiamo fare in modo di non arrivare al nostro appuntamento in anticipo
Vediamo solo di non arrivare in anticipo all'appuntamento...
Oddone incontrò la Morte in un gelido e soleggiato sabato di gennaio.
Proprio in uno di quei giorni, così rari durante gli inverni padani, nei quali la nebbia sembra uno spauracchio fantastico, irreale, scacciato da un sole sfolgorante. E quel sole si specchia negli infiniti brillanti di brina che ricoprono come un tappeto campagne e sempreverdi. Uno di quei rari giorni in cui spira il vento gelato che ha ripulito l'aria rendendola cristallina al punto che da Milano sembra di poter allungare la mano e di poter toccare tutto l'arco della Prealpi e delle Alpi coperte di neve.
E' il giorno in cui i motociclisti che non hanno messo in letargo la propria compagna a due ruote non riescono a resistere all'irrefrenabile desiderio di far cantare il motore e di correre sulle strade. Andare, partire, lanciarsi e scivolare in quel nitore in compagnia del vento, verso nord, con le montagne e la neve negli occhi, con qualche eccitante lama di gelo a filtrare negli indumenti pesanti, o ad infiltrarsi dal bordo della visiera pur chiusa, o nel buco del guanto pesante. Ma con la virile smorfia di un sorriso goduto poderosamente scolpita sul grugno da duro biker. Ehi! Basta un'ora, due, e si ritorna rigenerati e vaccinati contro altre settimane di nebbia, neve o pioggia. In pace con se stessi e con il mondo.
Oddone fece " pinpincavalin " per scegliere tra la Yamaha FZR 1000 e l'Harley Electra Glide, entrambe coperte da assicurazione in quel periodo. Vinse la Yamaha, ma lui ci pensò su un po' e decise per una cavalcata custom, lenta e ponderata, per godersi il paesaggio senza doversi troppo concentrare sulla guida e su una esagerata attenzione per eventuali tratti di strada ghiacciati. Inoltre avrebbe molto gradito, vista la temperatura nana, il buon riparo del largo parabrezza dell'Harley.
Scaldò bene il motore e partì alle undici del mattino, prendendo la provinciale verso Trezzo d'Adda. Era ben imbottito, come se avesse dovuto andare a sciare, e non sentiva minimamente freddo.
Andava e motociclettava di gusto.
Si sentì gelare quando La incontrò...Ad un incrocio.
Lì in mezzo al maledetto incrocio con i suoi stupidi ed inutili semafori c'era la maledetta automobile messa di traverso, con la fiancata sfondata. E per terra frammenti di vetro e di plastica ed i pezzi della motocicletta che giaceva distrutta metri più in là. E poi i segni di una impossibile frenata, e quelli di un impatto e di una strisciata sull'asfalto.
Oddone si sentì stringere il cuore come in una morsa, quando vide sul ciglio della strada il corpo coperto dal plaid colorato. Una coperta corta, dalla quale spuntavano due stivaletti neri.
Non vide la gente che si assiepava commentando sottovoce. Vide "Lei", che osservava la forma nascosta sotto la coperta standosene immobile e silenziosa e tenendo piegato il capo nascosto dal cappuccio. Non c'era emozione in quello stare lì, in quell'essere presente. Lei era la Morte. Professionale, distaccata, fredda.
Lentamente Oddone attraversò l'incrocio, evitando i rottami che giacevano a terra e cercando di non guardare nè il morto, nè gli spettatori che guardavano lui che passava con l'Harley, nè la moto che giaceva a terra, per non essere tentato di volerne riconoscere marca e modello, nonostante la distruzione.
Lo spaventava pensare all'elegante e potente moto sportiva che quel miserevole rottame era stato soltanto pochi minuti prima.
La sirena echeggiò alle sue spalle mentre si stava allontanando. Sirena di che, al diavolo! Polizia, inutile ambulanza? Ormai era fatta... era tutto finito. Il solito automobilista con la testa nelle nuvole, che svolta senza guardare, o frena di colpo, o apre la portiera o... o... o! Cento modi per fracassare testa ed ossa a noi che stiamo sulle moto!
Oddone guidava a bassa velocità, sconvolto da ciò che aveva dovuto vedere. La giornata era diventata intollerabilmente fredda, il piacere della guida invernale si era dissolto, il sole e le montagne coperte di neve sembravano appartenere ad un orizzonte che non era più il suo.
Pregò brevemente per quell'uomo, che era stato un motociclista come era lui, fratello in quella passione travolgente che porta a cavalcare quei meravigliosi cavalli d'acciaio, tanto splendidi quanto vulnerabili, tanto esaltanti quanto pericolosi.
Poi, all'improvviso, Oddone si rese conto di non essere solo, a cavallo della sua Electra Glide. Non riuscì a continuare nel suo vagabondare. Dovette fermarsi su uno spiazzo sterrato vicino ad un prato dall'erba secca coperta di brina. Scese di sella e tolse il casco. Non capì se la causa del brivido gelido che gli scivolò lungo le membra fosse il venticello teso che spirava da nord, oppure la figura incappucciata di nero che sedeva sul sellone posteriore dell'Harley, appoggiandosi rilassata all'alto schienale.
- Mi piace, la tua moto... - disse la Morte, ed aveva la voce dolce e profonda di una bella donna.
Una bella donna sulla quale il Tempo non avesse potere alcuno. Una donna placida, matura, sicura del suo fascino e capace di trasmettere tutto ciò attraverso la sua voce.
Niente roba rantolante, parole secche come il crepitare d'ossa, o sussurri malefici. Tutt'altro: una cosa ammaliante.
- Una grande Harley tutta nera e cromata, con un motore come un grande cuore pulsante. Mi si addice, non trovi? - il cappuccio della Signora in Nero si mosse lentamente, come se lei stesse gustando la vista della moto sulla quale stava seduta.
Oddone se ne stava zitto, con il casco tra le mani.
- Spero di non averti spaventato... quando ti ho visto passare su questo splendore non ho saputo resistere alla tentazione di venire a fare un giretto con te. Il mio lavoro l'avevo finito, ormai, ed avevo ed ho un po' di tempo prima del prossimo appuntamento. -
- Ha fatto bene. - dichiarò Oddone, e si sentì molto stupido, sia perchè si era rivolto alla Morte dandole educatamente del "lei", sia perchè era convinto che le sue parole fossero suonate, come dire? un tantino false.
Il cappuccio della Signora vibrò leggermente, proprio come se lei stesse ridendo.
- Grazie. - disse poi. - La tua moto è anche molto comoda. L'hai chiamata Augusta, no? Bel nome. Dà la giusta idea. -
Oddone non sapeva cosa dire. Quello che gli stava succedendo non era vero, non poteva esserlo. Doveva avere preso un colpo di freddo. Forse una cosa grave, per procurargli una simile allucinazione...
- Beh, se è grave, non lo è al punto da richiedere la mia presenza. - disse la Morte. - Ho ancora un po' di tempo libero, ma se ti spavento posso andarmene subito, se vuoi. -
- Non sono proprio a mio agio, per la verità. -
- Anche se sai che non sono qui per te? -
- Beh, insomma, questo mi tranquillizza un po'. - ammise Oddone, e poi corrugò la fronte cullando un pensiero sgradevole.
- Ti stai chiedendo quanto tempo dovrà passare prima che il nostro appuntamento diventi una realtà compiuta... -
- Lei sa leggere nel pensiero? -
- Puoi darmi del tu. Mi hai portato a spasso sulla tua moto, no? -
- Sai leggere nel pensiero? -
- Che importanza ha? Secondo te un motociclista che ne vede un altro morto in mezzo alla strada riesce a non pensare "Chissà quando toccherà a me?" -
- No, certo. - ammise Oddone.
- Vedi? Non occorre leggerti nel pensiero per sapere che stai pensando se anche a te toccherà incontrarmi in quel modo, o su un'automobile, piuttosto che in un letto... Certo preferiresti che non capitasse con la moto, forse per non dover distruggere uno dei tuoi sette gioielli a due ruote. -
- E' proprio così... Però io detesto la psico-logica. Chi la conosce mi può leggere dentro come in un libro aperto. -
- Su, non te la prendere... E' solo che hai paura delle tue paure. Ed io mi sento di fare qualcosa per te, per ricambiare il piacere che mi hai dato portandomi in moto con te. Vorrei aiutarti ad esorcizzarle, le tue paure. Raccontale a me ed a te stesso, e vedrai che starai meglio. Parlami prima di tutte le cose brutte, e poi lascia che la luce del sole le sbiadisca, intanto che parliamo di tutte le sensazioni meravigliose che le motociclette sanno dare. Alla fine me ne potrò andare... Pensa! Potrai anche fare un paragone fra l'emozione che hai provato ad avere ME seduta sulla tua moto, alle tue spalle, e quella che ti dà una donna con grandi seni morbidi appoggiati contro la tua schiena... -
" Chissà se anche la Morte ha le..." cominciò a pensare Oddone.
- Non essere irrispettoso! - lo rimproverò bonariamente la Morte, e lui si convinse che Lei poteva davvero leggere nel pensiero.
- Dimmi perchè hai sette moto. - sussurrò la Signora, ed Oddone le spiegò:
- Tante me ne sono piaciute, e tante ho avuto la fortuna di potermi permettere di possedere. -
- Dispari di numero... perchè così, se ne distruggerai una incontrandomi, ne resteranno sempre tre per uno per ciascuno dei tuoi figli. -
- E' così. - confessò Oddone, e la prima delle sue paure, quella più grande e potente, uscì fuori.
- La vedo. - disse la Morte. - Vedo la paura per la vita dei tuoi figli... vedo che vorresti poter sfogare la tua passione per le moto più ancora di quanto tu non faccia, e regalare la passione ai tuoi figli come qualcosa di prezioso. Ma vedo che ti odi per questo, perchè temi di dar loro qualcosa che metta in pericolo la loro vita... -
- Arrivo a desiderare che invece di amare le moto quanto le amo io , arrivino ad odiarle proprio in contrapposizione al mio modo di vivere questa passione... e ne sfuggano per sempre i pericoli che ne costituiscono il prezzo. -
- Puoi sempre sperarlo. Puoi sperare che non sentano il richiamo di questa eccitante forma di libertà... Il richiamo dell'andare e dell'andare e dell'andare senza fermarsi... -
- E dei colori e dei profumi, e del caldo e del freddo, e del vento che ti stuzzica o ti rinfresca... Che è lo stesso vento che ora ti accarezza ed ora ti strapazza... che ora ti accompagna ed ora ti perseguita, mentre corri le strade. -
- Sì. Questo e molto altro ancora, che tu conosci. C'è sempre quel prezzo da pagare, che tu conosci... E c'è la paura... Dammene un'altra, delle tue paure! -
- Basta così poco! Un attimo di distrazione. Mio o di chiunque altro... ed arrivi tu. -
- Non è soltanto questo, il prezzo. Non lasciare che le paure restino annidate dentro di te... c'è un prezzo anche più alto. -
- Ma tutto è già scritto? E' inutile lottare, risparmiarsi, essere prudenti? Il nostro appuntamento con te è già fissato, è ineluttabile? Oppure è in nostro potere rimandare l'incontro ad un momento più lontano? - chiese Oddone accoratamente, cercando una risposta che fosse una via d'uscita dal castello di dubbi nel quale a volte si accorgeva di essere rinchiuso.
- Hai troppo ben presente la favola del soldato di Samarcanda! Puoi immaginare quanto io ami una ipotesi tanto suggestiva ed arguta, ma non è così: io arrivo quando è giunto il momento, mai prima! Siete voi uomini che a volte, comportandovi da pazzi, arrivate in anticipo agli appuntamenti, mettendomi fretta e costringendomi a correre. Non è cosa ch'io ami, ma non posso farne a meno. Devo essere sempre dove è richiesta la mia presenza... Tu lo sai, tutti lo sanno: è ineluttabile, tu l'hai detto. -
- Ma sta scritto? -
La Morte allargò le braccia, e sembrò stringersi nelle spalle.
- Sta scritto che io arrivi SEMPRE, non QUANDO io debba arrivare. Però sta scritto ch'io arrivi quando DEVO arrivare. -
- Non capisco. -
- Se sali su una moto da cento cavalli, la lanci alla massima velocità e chiudi gli occhi per venti secondi, stava scritto che tu lo facessi? Stava scritto che io e te avessimo un appuntamento in quel momento? -
- No. -
- Ma se tu fai questo, tu mi dai un appuntamento. E se sta scritto che devo essere presente, io devo essere presente. -
- Chi scrive se devi essere presente? -
- Se fosse scritto che l'uomo debba saperlo, tu lo sapresti già, non credi? -
- Detesto la logica, quando mi si rivolta contro come un serpente! Morde. Fa male. Lascia brutte cicatrici. -
- Su, non fare così... Nulla è scritto "da sempre", altrimenti non esisterebbe la libertà; per contro, nulla è che non venga scritto, o lentamente nel tempo o d'improvviso. Non ha importanza che ciò avvenga in seguito ad un atto di volontà di uno o di altri, oppure in seguito ad una casualità. Non ha importanza quanto di totalmente assoluto sia nella casualità, o quanto parziale o marginale sia la casualità stessa. Quando accade qualcosa per cui io debba essere presente, io lo sono. Così dev'essere. -
Oddone scosse la testa, con la fronte corrugata, come se avesse udito concetti espressi in una lingua sconosciuta. Ma riuscì ugualmente a porgere un'altra domanda:
- Ma tu, quanto tempo PRIMA di un appuntamento sai di doverci andare? -
- Il tempo necessario per arrivarci. -
- Sapevo che mi avresti risposto così... -
- Perchè non c'è altra risposta, non credi? Non arrivo mai in ritardo, nemmeno quando lo sono davvero: l'ora dell'appuntamento è quando arrivo. Nè prima, nè dopo. Nessuno può dire di essere morto nè un minuto, nè un'ora, nè un giorno dopo il momento nel quale avrebbe dovuto morire. Nessuno può dire di avermi aspettato. Si muore quando io arrivo, non quando eventualmente avrei dovuto arrivare. -
Oddone restò muto. Non sapeva cosa dire, annichilito dalla basilarità di questi assunti.
- Su, motociclista, continua: il prezzo può essere più alto. -
- Sì. Continuo. Questo il prezzo: mancare in malo modo all'appuntamento con te! Il nostro corpo è così fragile... Basta poco, e ce ne restiamo qui, con il corpo o la mente devastati, a litigare con la vita nostra e con quella di chi ci sta intorno. Distrutti, inabili . A soffrire o far soffrire. A soffrire "e" a far soffrire. Magari ad aspettare con ansia TE, che non ti decidi ad arrivare, finchè non sta scritto che è arrivata l'ora dell'appuntamento. -
- Non è destino, questo, che sia prerogativa unica di chi ha la passione per le moto. - sussurrò la Signora in Nero, indicando con una manica l'Harley in nero sulla quale continuava a stare piacevolmente seduta. - C'è chi ha subìto quanto temi senza aver neppure in parte goduto le sensazioni che voi godete sulle moto. Il prezzo è alto, è vero, ma parliamo anche della mercanzia che si acquista. Parlamene tu, come ne parli a te stesso quando respiri il piacere che le tue sette amanti sanno darti... -
Oddone esibì un sorriso un po' amaro, chiedendosi se era proprio quello ciò che la Morte voleva da lui. Aveva la voglia e la forza di parlarne, però. Di parlare del piacere della moto.
- C'è il senso di libertà. Ci sono le strade dei boschi e dei monti e quelle della riva dei laghi e dei fiumi. Ci sono i mille paesaggi da conoscere e da vivere. E da... scorrere. C'è la voglia di cavalcare il vento, nei momenti in cui non senti più il canto del motore, quando ti sembra di non essere nemmeno seduto su una moto, ma sull'aria. E l'aria... vola!
Oppure c'è il piacere di guidare, di condurre quella bellissima cosa viva che sta sotto di te. Il piacere di guidare "davvero"... di dovere agire, muoverti, spostarti sulla sella per piegare il tuo mezzo come la strada e la tua velocità richiedono. Con la continua, eccitante sensazione della sfida all'equilibrio, in quel continuo gioco di forze e vettori ed energia. In quel dominare il movimento, gustando le accelerazioni e le decelerazioni mentre le usi per farle partecipare all'insieme di tutti i fattori complessi... eppur dominabili, della guida. Ed intanto la stringi con i pugni e le ginocchia, la tua moto, e lavori con i piedi sui pedali e puoi cavare dal motore tutta una sinfonia di suoni diversi. -
- C'è da dimenticarsi la paura, no? -
- No. Sì. Sì, posso dimenticare, per un po'. Ma c'è, c'è sempre! Basta tanto poco per finire in pezzi! -
- Anche tu hai cercato l'emozione forte, però. L'hai cercata, la paura! Andavi a più di duecento all'ora, quel giorno, ed era una strada provinciale. Stretta, strettissima a quella velocità... e così corta! E allora? -
- Quel rettilineo sembrava finire dieci metri avanti i miei occhi... e stavo così steso sulla moto che mi sembrava di avere il naso a dieci centimetri dall'asfalto della strada. Ho mollato quasi subito. -
- E confessi? -
- Confesso una emozione violenta, e la paura era il suo condimento. -
- E mentre danzi con le stagioni? Hai paura anche allora? -
- No, come potrei? Sei così assorbito da ciò che vedi e vivi! Ancor oggi mi racconto la primavera sulle strade di Normandia, quelle strade lunghe e diritte, immerse in campi verdissimi, sotto un cielo tutto grigio e pigro ed umido... con i pensieri che mi si muovevano nella mente in volute lente, torpide... un torpore soltanto a tratti scosso dalle macchie di colore del violento giallo dei campi di colza in fiore. Ricordo i sospiri che mi sfuggivano dentro il casco, incontro al profumo esalato da quel verde umido e corroborante. E mi racconto la primavera sulle strade verso Mantova, con gli occhi pieni del colore dei fiori degli alberi di Giuda e di quelli delle forsizie, che imbrogliano, con una gioia priva di pudore, esplodendo i fiori quando gli altri vegetali si stanno ancor dando da fare ad emettere le foglie.
Ed intanto ogni altro albero ed arbusto si sforza di mostrarsi con il verde più tenero e brillante, per competere con ogni altro albero ed arbusto per conquistare la meraviglia del verde più fresco. -
- Ma...? -
- Ma non puoi non vedere quel lungo, infinito guard rail... paziente ed instancabile nell'attendere di affettarti un braccio, o una gamba, o il collo... come una lama ben affilata. Con cento occasioni perchè tu e la tua moto andiate a fare la quella spiacevole esperienza. -
- Non ci pensare. Dimmi dei profumi, invece. -
- Ci sono i profumi della primavera avanzata, quando si va in giro con la visiera del casco semiaperta, per lasciarli penetrare ed affondarvi il viso... il profumo delle ginestre delle isole, quello della lavanda di Provenza! Le dolcissime robinie di Lombardia, le glicini, i tigli!
Ti ritrovi a guidare nell'estate, e non ti sei neppure accorto di quando ci sei entrato.
Trovi l'alito caldo ed umido dei campi strapieni di mais, e l'aroma fragrante del fieno appena tagliato, e l'odore irruente del letame che nutre la terra, ed i vapori bollenti delle erbe che cuociono al sole. -
- Ma... ma? -
- Ma come fai ad ignorare quei muretti infiniti di cemento , quelle grigie meraviglie componibili che separano le carreggiate, e che ti aspettano? Un sasso schizzato da una ruota d'auto, una vespa che ti s'infila nel casco... oppure un piccolo urto, una ruota che perde aderenza. Tu lo sai, ci sono ampie possibilità di scelta: grattugiarsi fino alle ossa strisciando il muretto o l'asfalto... oppure giocare a carambola restando al di qua... - e qui Oddone gesticolò, mimando un tragico flipper. - O saltare di là per spiaccicarsi meglio. Senza sapere chi sceglie quale sia il tuo gioco... Forse senza nemmeno il tempo di capire quale sia, il dannato gioco! -
Oddone chinò il capo e tacque.
Il venticello gelido gli passò sulle orecchie, teso come un rasoio.
- Ma, nonostante tutto, il bagnato, o il ghiaccio, o il terriccio viscido che sporca l'asfalto non ti fermano, d'inverno. Eppure l'unico profumo che senti è quello del freddo... E sei qui con la moto, e ti porti a spasso un'ospite. -
- Avrei preferito farti correre su monti e colline, in mezzo ai colori ed ai profumi dell'autunno. - Oddone sbirciò la Signora, che contemplava le montagne imbiancate, e si rese conto di ciò che aveva appena detto. - Ma tu li conosci da sempre, dall'alba dei tempi... -
- Dimmeli tu... è tanto tempo che non ci penso più. Forse me ne sono scordata. Racconta, su. -
- Non è possibile raccontare tutte le sfumature del verde, del marrone, del giallo e dell'arancio che si affollano nei boschi dell'autunno! Magari lo sapessi fare! Dimentico perfino i primi due o tre degli infiniti rossi degli aceri, non appena è passato un po' di tempo, quando i miei occhi non ne sono più riempiti... Ogni bosco ha un profumo diverso, e questo profumo cambia, se lo respiri al mattino, piuttosto che a metà del giorno o al tramonto. E poi cambia ancora al variare dell'umidità... e dopo una notte umida respiri fragranze che ti allargano i polmoni e la mente... -
- Continua... -
- ... -
- Continua, su, non essere ritroso. Io sono... -
- Non dirlo! E' soltanto nel cuore dell'autunno che i colori ed i profumi ora ti imbaldanziscono, quando il sole è caldo e l'aria asciutta, ora ti commuovono, quando tramonta il sole. Ed infine ti riempiono di dolcezza e tristezza e rimpianto, quando rinfresca ed è più umido, e molte sono le foglie già cadute ed i profumi sono quelli che sentivi da bambino nei boschi e nelle campagne e tra i cespugli delle rive dei fiumi. -
- E dov'è la paura? -
- Mah! - ammise Oddone, dopo averci pensato su un po'. - Forse non è davvero paura, quella di volare via insieme alle foglie e di perdersi nei boschi dell'autunno... Forse non c'è paura di finire tra alberi e cespugli. O forse non è il momento di pensarci, o il caso di continuare a farlo. -
- E' così. Alla fine le paure sono consumate, sbiadite, ridotte. E ti resta così tanto in cambio! -
- Davvero? -
- Tu lo senti. Io mi porto via le tue paure , ed il piacere di tutte le cose belle che mi hai raccontato . Continua a goderne. Continua! -
- Con minor paura? -
- Sì, o no. Non importa, se continui a goderne. Con prudenza, se vuoi, perchè lo devi. -
Oddone restò in silenzio, fissando la Signora in Nero, che se ne stava ancora seduta sull'Harley, rilassata, con il vestito ed il cappuccio che ondeggiavano con grazia, e compostamente, al soffio del vento dell'inverno.
- Ti saluto, ora. E' tempo ch'io vada. -
- Arrivederci, Morte. -
- Arrivederci, motociclista. Sii prudente. Cerca di non arrivare in anticipo al nostro appuntamento! -
- InchAllah. - disse Oddone, come suo solito.
Ma la Signora in Nero era già svanita.
Lui si mise a cavallo dell'Harley ed avviò il motore. Sospirò. Si sentiva più tranquillo. Rasserenato. Beh, anche rassegnato. Stette ad ascoltare il canto del motore. Il poderoso ronfare lo cullò, e le vibrazioni lo riscaldarono.
Il sole continuava a splendere, in quel bellissimo, gelido sabato. Oddone considerò che la Morte appariva ora qui, ora là, ma la Vita era dappertutto. Era il caso di vivere. Infilò il casco e riportò la moto sulla strada, dirigendosi a nord.
Le montagne coperte di neve scintillavano incoronando l'orizzonte, ed era uno spettacolo bello da piangere.
Oddone incontrò la Morte in un gelido e soleggiato sabato di gennaio.
Ultima modifica di net; 17-02-2007 a 14:52
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17-02-2007, 16:18
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#66
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Mukkista doc
Registrato dal: 19 Feb 2005
ubicazione: COSENZA
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paaaaaaaaaaaaaaaura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bel racconto,un pò prolisso ma bello! Non sono d'accordo con quelli cui dà fastidio parlare di incidenti in moto,magari per scaramanzia.......Io non sono per niente scaramantico, e ringrazio tutti quelli che mi ricordano che la MOTO E' PERICOLOSA,in modo che non me ne scordi mai e centuplichi le mie attenzioni per evitare gli incidenti.Certo questa paura toglie un po' di gusto nell'andare con una moto,ma tant'è..........Meglio questo che cadere.
Io so solo che ogni volta che prendo il mio GS se non fossi attento a schivare quà e là GL'IMBECILLI e le RAGAZZE GNE' GNE', sarebbe una scivolata continua.
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1200 GS---GELANDE---STRUDEL---"frau Berthe"
1200 GS lc---"schnell Dorthe"
Tifoso interista da sempre
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17-02-2007, 16:34
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#67
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Guest
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eh si ... solo un poco prolisso.... :-)
scusante la lunghezza...e cmq sono d'accordo, anzi meglio parlarne, per poi ricordarsi di tutto quello che può succedere
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18-02-2007, 01:19
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#68
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 29 Aug 2003
ubicazione: valtellina libera
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sorpassi
nella mia lunga carriera motociclistica una delle cose che ho imparato e che faccio sempre,sorpassi o incroci che siano,è quella di usare sempre e dico sempre gli avvisatori acqustici,sulla mia adv è gia il secondo che cambio,ogni tanto mi sento maledire o tirare qualche cristone,ma secondo mè è il metodo piu efficace per evitare collisioni con automobili o camion! Ragazzi suonate e poi ancora suonate la vita è una sola !
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18-02-2007, 10:12
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#69
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Mukkista doc
Registrato dal: 12 Aug 2005
ubicazione: Dolomiti (BL)
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Robe che succedono...
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21-06-2007, 09:28
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#70
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Mukkista doc
Registrato dal: 01 Jun 2006
ubicazione: Roma
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DaveR, che ne e' poi stato del ragazzo? Ho rintracciato il tuo post, perche' la tua esperienza mi frulla spesso nella mente.
Spero di avere buone nuove.
Ciao
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1200 GS ADV '06 (The Tank)
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21-06-2007, 10:22
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#71
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Mukkista doc
Registrato dal: 25 Oct 2005
ubicazione: FORT WILLIAM alle pendici delle Highlands
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eh già...cose che succedono
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SARO' PER SEMPRE UN GOONIE
KTM1290 SUPERADVENTURE DETTO "ARNOLD"
MOTOGUZZISP1000MY'80 DETTA"VIRNA"
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21-06-2007, 11:16
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#72
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Mukkista doc
Registrato dal: 12 Aug 2005
ubicazione: Dolomiti (BL)
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Un pò di sana strizza ci deve sempre essere.
Io ce l'ho, forse perchè ho soccorso già molte volte per primo motociclisti appena caduti, messi molto male ed uno non ce l'ha fatta.
Una cosa è certa: i sorpassi in corrispondenza di accessi ed intersezioni non li faccio e se vivessi in città forse la moto nemmeno ce l'avrei...troppo pericoloso...
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21-06-2007, 11:21
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#73
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Mukkista doc
Registrato dal: 01 Jun 2006
ubicazione: Roma
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sono stato vittima di un bruttissimo incidente 20 anni fa, ma la passione per la moto e' stata piu' forte, ancora oggi la uso, con 1000 attenzioni, ma non nascondo che a volte mi chieda chi me lo faccia fare. Oni giorno si rischia sulle strade di Roma.
__________________
1200 GS ADV '06 (The Tank)
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21-06-2007, 12:20
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#74
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Mukkista doc
Registrato dal: 12 Nov 2005
ubicazione: Castellarano (RE)
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X daver
Il tempo cancella tutto, è normale che tu abbia avuto quella reazione.
La cosa più importante è che il ragazzo non si sia fatto niente di grave.
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Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte, e la notte sta finendo.
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07-02-2008, 18:36
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#75
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Mukkista in erba
Registrato dal: 25 Jan 2008
ubicazione: RHO
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Quote:
Citazione:
Originale inviato da DaveR Mostra messaggio
So che se non fosse arrivato nessuno avrei dovuto soccorrerlo...
E avresti sbagliato alla grande!!!
Andrò avanti a ripeterlo all'infinito: se per il ferito non c'è un imminente pericolo di vita (moto sopra di lui che va a fuoco o altro), va lasciato dove si trova...eventualmente si prova a contattarlo per saper dire ai soccorsi (118) se risponde o no (stato di coscenza)!!!
Dave, stai tranquillo, ogni tua reazione dal momento dell'incidente è perfettamente normale.
Ognuno di noi reagisce in maniera diversa, tu hai vissuto quegli attimi in diretta e se confrontiamo 100 persone in quel momento, avremmo 100 comportamenti diversi.
Hai fatto benissimo a chiamare subito il 118 e a non toccarlo, vista la giustificata impreparazione su certe cose è meglio non peggiorarle.
Quella scena ti resterà impressa negli occhi a lungo e spesso ti porterà a riflettere un pochino di più quando magari vorresti azzardare...meglio cosi.
Siccome cmq avrai a che fare ancora con quel ragazzo (se devi testimoniare), quando lo vedrai in via di guarigione (da quel che ho capito dovrebbe essere il suo caso), ti sentirai molto meglio e risollevato di morale.
Cmq secondo me, per fare tutto quel disastro, non era proprio ai 50 orari eh?!
p.s.
Hai fatto bene a "svuotare il sacco"...tenerlo pieno è peggio!
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un mio amico e' appena morto dopo un incidente stradale. La cosa e' talmente assurda quanto angosciante. Ha chiamato lui l'ambulanza, e' stato portato all'ospedale, e' uscito lui dalla macchina sulle sue gambe, ha parlato per oltre un'ora con suo fratello sulla barella ma..... i medici non hanno fatto nulla per capiure se aveva una emoragia interna e cosi...se n'e' andato!!! a 36 anni in procinto di sposarsi...ad aprile!
quindi figurati se dovevi fare qualcosa tu. Hai fatto bene a lasciar stare. spero che quei bastardi non la passino liscia ora sono stati denunciati ma il mio amico non c'e' piu'!!
L
__________________
Ducati Hypermotard 796EVO
R1150GS,HondaDomi650,R6Blu, Genesys600,HondaCBFOUR,CagivaAR,MalancaOBOne
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