Ciao a tutti!
Sono tornato ieri dalla Tunisia ed ho letto quello che avete scritto anche se con un occhio nero ed il setto nasale dolorante (occhio al parabrezza giù per le dune soprattutto se di duna ne manca un pezzo!!!!


).
Penso sia giusto spiegare: nel video Maurizio, che ha fatto il viaggio con me, attribuisce il problema delle difficoltà ai “carburatori” del suo GS più datato. Ho ritenuto opportuno ripetere la cosa senza sottilizzare troppo. Me ne scuso.
Per chi pensa che non abbia conoscenze meccaniche posso aggiungere qualche info, in totale, sincera umiltà, nel senso che non si finisce veramente mai di imparare. A 15 anni mi smontavo da solo il motore e cambio del 48 Benelli (sigh). A 16 sono andato fino a Dubrovnik con il 48 Benelli Trial e, credetemi, per la, diciamo, moto di quelle dimensioni e per l’età era un “viaggio”. Tenda e sacco a pelo. A 12 anni ho iniziato a lavorare d’estate in fabbrica fra le macchine movimento terra. Per la verità ci sono nato in mezzo. Non ho problemi con motori, turbine, sistemi idrostatici a portata variabile e fissa ed impianti idraulici, nè concettuali nè di riparazione. Posso lapparvi un wafer plate di una pompa a portata variabile e controllarne la superfice con il blu di cobalto come facevo, assieme al collaudatore in posti sperduti del mondo mangiando vermi bolliti. Ho prodotto macchine movimento terra, escavatori, dumper, trasmissioni, cilindri idraulici e cambi meccanici fino alla decisione di cessare quella attività. Inutile andare oltre perchè non serve. Questo patrimonio aiuta molto nei viaggi dove può capitare di tutto. Ringrazio ancora Ezio, il collaudatore con cui ho diviso bagni in ATF (fluido idraulico), viaggi stancanti condizioni di lavoro assurde come i -35° al di sopra del circolo polare artico per quanto mi ha insegnato. Ho imparato che per “riparare” in Irak a 58° devi avere il secchio dell’acqua per buttarci le chiavi e non ustionarti quando le riprendi. In somma averi tante storie da raccontare, e tante persone che mi hanno insegnato un’enormità di cose. La “tristezza” è l’elettronica che amo, ma che se ti pianta non ti da grandi possibilità di intervento. In Tunisia, uno dei compagni di viaggio è caduto su una pietra ed ho sistemato la crepa sul coperchio con lo stucco bi-componente che viaggia sempre con me. Smontaggio coperchio, lavaggio con benzina, stuccatura, essiccazione e montaggio. Lavoro semplice se hai lo stucco, se no puoi cementare dall’esterno ho fare una pasta a base di uovo da applicare in esterno. La moto ha fatto altri 2000 km senza perdite. No, non sono un meccanico, ma me la cavo discretamente bene.
Mi scuso per quanto detto nell’intervista. Era errato e spero di aver chiarito la ragione. Aspes, (il 50 dei miei sogni irragiungibili di una volta....) mi pare , ha spiegato meglio. Grazie.
Per chi volesse svalicare passi di quelle altezze e spero che possiate fare prima o poi un viaggio simile perchè è una bellissima esperienza, posso solo aggiungere che il sistema di iniezione del nuovo GS riesce ha compensare il delta pressione/ossigeno dei 5360 mt, mentre le moto più vecchie no. Grazie di nuovo ad Aspes. Aggiungo una informazione che vi potrebbe essere utile: avevo anche chiesto in BMW, prima di partire, quanto avremmo dovuto stimare il calo potenza, in altezza, ma non sono riuscito ad avere una risposta che ho invece avuto da altri ingegneri: circa 10% ogni mille metri (riferisco ciò che mi è stato detto e che non rappresenta una risposta tecnica corretta, ma sufficente per stimare cosa si trova).
Grazie per avermi dato la possibilità di spiegare e di nuovo, umilmente, scusatemi.
Chissà se ho risposto a tutti voi. Non so, ma sono in Italia adesso e quindi vedo QDE.
Se avete bisogno di qualche cosa (tracce, info ecc,) chiedete pure e se avete info le leggo sempre volentieri perchè tutti hanno cose utili da insegnarmi .
Ciao a tutti