27-08-2018, 11:50
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Il GPS umano
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PROLOGO – 31 LUGLIO 2018
Verona – da qualche parte sul cielo russo (zero km in moto)
La data della partenza programmata è arrivata, però non posso partire. Gravi problemi familiari da giorni me lo impediscono.
Discuto a lungo con Alberto sul da farsi e l’idea di lasciar perdere ci sfiora. Poi all’ultimo Alberto, da buon friulano di cemento, decide di partire da solo. E così farà.
Alla stazione di Verona, dove arriva, gli consegno il cavetto con la presa di bordo, lo abbraccio e lo saluto.
Disorientamento e amarezza mi pervadono. Ma tengo le dita incrociate…
PROLOGO – 01 AGOSTO 2018
Da qualche parte sul cielo russo – Osh (zero chilometri in moto)
Alberto atterra a Osh e si stabilisce alla Zhukov’s Guesthouse. Altro non può fare che aspettarmi e fare un giro nei dintorni per ambientarsi… per quanto l’ambiente non sembri il massimo, almeno al primo impatto.
Così decide di vedere il tutto da un’altra prospettiva e sale al Trono di Sulaymān (Salomone per noi), un’altura sopra la città e sede di un santuario musulmano. Immeritatamente patrimonio dell’UNESCO dal 2009, si ritiene che Sulaymān (per l'Islam un profeta citato nel Corano) sia sepolto qui.
A parte l’obbrobrio cementifero, la vista consente di rendersi conto dell’estensione di questa anonima città ex sovietica, che conta la bellezza di 250.000 abitanti e un solo meccanico per moto.
Nel frattempo ho cambiato i biglietti di andata, ma tutto è ancora per me incerto e campato in aria. Prego Maometto e tutti i talebani suoi fedeli di farmi partire… intanto per punizione arriva per Alberto il primo squaraus. Ben gli sta!
GIORNO 00 – 2 AGOSTO 2018
Verona – da qualche parte sul cielo russo (zero km in moto)
Alla fine ho deciso: la rischio.
Mentre un familiare entra in sala operatoria per un delicato intervento chirurgico al cuore, faccio il check-in aeroporto. Non è per nulla una bella situazione, credetemi. E se tornassi indietro mille volte non partirei.
Tre interminabili ore e mezzo mi separano da Mosca, dove farò scalo. Solo là avrò notizia che l’intervento è fortunatamente riuscito. Immaginatevi il viaggio, la tensione e tutto il resto, compresa l’eventualità di dover tornare indietro a paletta.
Arrivo che è ormai sera. Pensavo di trovare l’aeroporto di Mosca deserto, e invece è stracolmo di gente di tutte le etnie che vanno e vengono a qualsiasi ora dalle periferie dell’impero russo. Non ci si muove, ma riesco a mangiare una pizza russa e a spendere un po’ di rubli avanzati ancora dal mio viaggio a Murmansk.
E’ arrivata la mezzanotte. Mi imbarco per Osh e mi addormento più sereno…
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Massimo Adami
BMW F800GS Adventure
YAMAHA XT600E
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