Pivello Mukkista
Registrato dal: 06 Jan 2013
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Francamente noto in alcuni post una vena di malcelato terrorismo psicologico, sovente alimentato dal classico sentito dire, scevro da esperienze dirette.
Ora, vero è che in ogni dove vi sono persone buone e meno buone, malintenzionati e disperati, samaritani e profittatori, ma dipingere la Russia come un immenso regno del male, siamo ormai nel 2016, mi pare eccessivo.
Chi vive nelle grandi città, Mosca, S.Pietroburgo, è più a contatto con l'occidente che con il polso reale del paese, dove la condizione generale della popolazione non è minimamente paragonabile a quella della capitale o della ex città di Lenin.
Va da se che i "cittadini" locali abbiano una visione non sempre corrispondente al vero della realtà oggettiva del proprio paese.
C'è tanta miseria, è vero, ma questa miseria spesso nasconde solidarietà e comprensione, semplicità e bontà d'animo.
Personalmente ho incontrato motociclisti, nell'ovest russo ovviamente, che raccontavano di pericoli inevitabili e situazioni dantesche ad est della capitale, di polizia dedita al taglieggio e all'abuso di potere verso i malcapitati utenti della strada, a quanto pare soprattutto stranieri.
Io non ho avuto il minimo problema con i locali, ne con le forze dell'ordine, durante tutta la mia permanenza in Russia, nè ho percepito il pericolo per la mia incolumità.
Ho trovato sempre gente disposta ad aiutarmi, mi hanno ospitato a casa loro, trovandomi, più di una volta, un meccanico dove poter rimediare ai problemi del mezzo, e perlopiù era gente semplice, non abbiente.
La polizia: sono stato fermato una sola volta, per un controllo di routine. Ero da solo e non ho subito nessun "attacco estorsivo" nè ho percepito intenzioni malevole dalle persone in divisa che avevo davanti.
A tal proposito vorrei puntualizzare una cosa: non sono per nulla d'accordo con chi afferma che in caso di incontro ravvicinato con la polizia la prassi consolidata sia quella di imbottire il passaporto per "velocizzare" le cose ed evitare problemi, anche se si è in gruppo, soprattutto se non si è commesso nulla di illecito.
I poliziotti corrotti, o ingordi, conoscono le regole del gioco e paventano sin da subito una inesistente gravità della situazione per mettere in soggezione psicologica il malcapitato e costringerlo a sborsare un dazio non dovuto.
Mantenete la calma, sorridete sempre, e siate determinati nel difendere le vostre posizioni. Loro mirano a farvi inalberare in modo da creare il presupposto per una elargizione on the road o peggio, paventando un trasferimento nella locale centrale di polizia per ulteriori accertamenti e conseguente aumento dell'esborso, a tutto vantaggio della radicalizzazione di questa odiosa dinamica.
Nessuno infatti considera che, il reiterato cedere alle pressioni estorsive di queste mele marce crea il precedente che dà loro l'autorizzazione a perseverare, con i malcapitati che verranno dopo di voi, questo ignobile mercimonio.
In sostanza, se voi pagate, oggi, senza opporre resistenza e abbassando le orecchie, loro si sentirano in diritto, domani, di perpetrare la stessa dinamica con chiunque incroceranno sulla loro strada.
Le strade: non ho fatto quella da Mosca a San Pietroburgo, ma ho percorso chilometri a sufficienza per farmi un'idea delle loro condizioni.
Punto 1: i Russi alla guida. Come in India, tutto quello che si muove nel vostro campo visivo può essere fonte di pericolo. Il vantaggio è che la Russia non ha la densità popolativa dell'India, ma i Russi vanno molto più veloci...
Punto 2: l'asfalto. Confermo la pericolosità dei "binari" scavati dai numerosissimi camion in transito, capaci di lasciare solchi anche di 20/30 centimetri, con conseguenze, e rischi, ben immaginabili da chi viaggia in moto, soprattutto se piove.
Punto 3: la velocità. In Russia scordatevi di impostare velocità medie all'occidentale (tipo 100 km/h e oltre). Per i punti di cui sopra, oltre alla presenza di polizia, armata di telelaser in prossimità dei centri abitati, ed il conseguente aumento della percentuale di rischio, sia di sinistro che di essere pizzicati ad emulare Valentin Rossysky.
Per il resto, si può fare...
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Meglio il rimorso del rimpianto.
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