Quote:
Originariamente inviata da Mario Ciaccia
Scusate se non accorcio il quoto, ma col tablet non sono capace.
|
CI divento pazzo anche io, quando capita. Per fortuna ora faccio dal pc.
Quote:
A leggere quanto sopra, si evince che sia scontato, naturale e universalmente accettato che le due comparative precedenti siano state delle puttanate. Ma in base a cosa?
|
No, non funziona così. La mia obiezione è che una professione così influente su passioni del pubblico, contempla una componente di confronto con obiezioni: sensate e deliranti, articolate o stringate. Lo stabilisce il lettore, che non è stipendiato per leggere Motociclismo, ma stipendia il giornale in edicola. (Anche perché se poi scrivi un romanzo di dieci pagine e lo spedisci, come un mio conoscente ktmista fa da anni, ti prendi da Olgiati su fb dello sfigato che altro non ha nella vita da fare che contare i pidocchi a Motociclismo. Cosa che escludo tu faresti mai, per come stai in questa discussione.)
Il secondo passaggio è che se in
tanti sono partiti col dente avvelenatissimo, fino al delirio, contro sta Grecia, una domanda come redazione me la farei. Qualcosa si è seminato, no?
Il terzo, personale, è che a me questo articolo è nell'essenziale piaciuto
molto, ho finalmente ritrovato abbastanza le moto che conosco, e quindi sono portato a credere a quello che riguarda ciò che non conosco. Però sono l'unico che conosco tra quelli "stufi dei precedenti" che se l'è comprato e letto tutto: anche questo mi fa farei una domanda a me su me stesso, sui miei amici, ma anche su cos'ha seminato il giornale.
Sul merito dei precedenti devi darmi il tempo per scendere nel dettaglio, come ti dicevo non mi pagano per scrivere nel migliore dei modi una critica a un giornale.
Ti faccio una sintesi estrema.
Se quest'anno A-B = 3 e A-C=2 e l'anno prima B-C era = 1,
e NON A -1, io penso che l'anno prima mi hai un pochino preso per il culo. Fai che A è la GS a liquido, B la GS precedente, C, la superteneré. Ma con qualche correzione ragionamenti analoghi si possono fare sulla Crosstourer.
Il primissimo articolo sulla XTZ era una comparativa con la GS secondo me con dentro tutta la verità ma detta nel modo che facesse meno male possibile a BMW. mi ricordo una frase come "di ciclistica ottime entrambe, ma dovendo proprio scegliere, meglio Yamaha". Da quel momento in poi si è letta la qualsiasi su sta moto: si poteva accettare che andasse bene solo in off, sul resto "vietato l'accesso". Quest'anno, che è commercialmente blindata in un ridimensionamento certo, e può beneficiare solo di una long-tail di intenditori, si riconosce finalmente la realtà di sta moto. Forse perché effettivamente la regina è cresciuta al punto di ristabilire le distanze. Forse perché, sempre in comunicazione, lodare con piazzamento d'onore una vecchia gloria è un sistema per gettare qualche ombra sui nuovi venuti, "che nemmeno....". Forse perché semplicemente gli anni scorsi non ci avevano fatto caso.
IO non postulo la malafede, né postulo di avere ragione; dico solo che purtroppo in certi lavori hai di fronte gente che paga il biglietto e a volte postula la tua malafede. E' un incomodo del mestiere. Nessuno estraneo all'officina viene al bar a dire al tornitore che quel pezzo di ieri era fatto male.
Quote:
Dall'Aprilia ci aspettavamo di più, in effetti. Raddrizzarsi se si entra in curva coi freni in mano è da moto "antica", non da parente della RSV 4
|
Con quante gomme differenti l'avete provata?
Quello che scrivi qui ha tutto perfettamente senso. Però non si avvita impercettibilmente su nessun asse.
Quote:
A me, personalmente, la Caponord piace. È simpatica. Rispetto alle altre è più piccola, più maneggevole, è facile da guidare, è comodissima, fa un bel rumore e gira bene già a 2.000 giri. Per me, il suo difetto più grosso è che ogni volta che mi superava la confondevo con la Multistrada. Non ho nulla contro questa, è una critica contro la personalità estetica della CN.
|
Né la mia voleva esserne una difesa.
Io non so nulla di chi fa la cucina finale dei testi sulla rivista: penso che ci siano due riunioni, una prima per la collazione di impressioni e o testi, il più possibile vicino alla effettuazione della prova; una dopo, quando la bozza dell'articolo è pronta, per vedere se ognuno concorda nella resa del suo giudizio, e poi forse una cucinina finale per accordare con esigenze grafiche e così via, quella presumo senza sentir nessuno. E' ovvio che un avverbio come impercettibilmente può andare dentro o fuori in qualsiasi fase di lavorazione del testo e diventa impossibile farsi le paranoie da fuori.
Non venivo a spiegarti come lavorate tu e i tuoi colleghi e che hanno ragione quelli che sbraitano le peggio cose. Non sono quel tipo di persona.
Ti illustravo solo il genere di cosa, in ciò che esce da "voi" e arriva a "noi", è più capace di suscitare reazioni di disapprovazione che portano a sospetto, pregiudizio e altre cosacce che un professionista coscienzioso non merita, in astratto. Secondo me.