Nel frattempo, le università indiane sfornano ogni anno più di due milioni e mezzo di laureati fra ingegneri e scienziati di vari campi, “cervelli” che vengono assorbiti da istituzioni come l’Indian Institute of Technology o l’isro, l’Organizzazione indiana di ricerca spaziale. Ma secondo Angela Saini “non è lontano il giorno in cui anche i giovani neolaureati europei sceglieranno di lavorare in India. È un paese molto stimolante, in crescita. Un’opportunità importante”.
http://www.italicnews.it/2011/08/19/...iati-in-india/