Tinux, mi ricordi me l'anno scorso.
Forse è proprio per questo che ritengo giusto metterti suffcientemente in guardia nei confronti di un viaggio che tutto può esser definito meno che banale o semplice, soprattutto se fatto in solitaria come ho provato a farlo io e come consideri di farlo tu.
Quindici giorni sono pochi, Tinux, fidati di chi se li voleva far bastare a tutti i costi; ti troverai costantemente e sempre più in ritardo su una tabella di marcia che scoprirai solo strada facendo quanto era ottimistica, e questo ti metterà addosso l'ansia di non fare in tempo ad arrivare in cima e tornare giù: una condizione odiosa, quando si è in vacanza.
Non sottovalutare poi assolutamente l'aspetto meteo: nel mio caso fu determinante al punto di farmi desistere a 1500 chilometri dalla rupe e dopo altri 1500 fatti sotto il diluvio. Credimi, sono condizioni che mettono alla prova chiunque, soprattutto se in solitaria e soprattutto dal punto di vista psicologico.
Scegli bene l'itinerario. Io presi il treno da Lorrach, appena fuori Basilea, e secondo me è quello che meglio si concilia con i ritmi serrati di un viaggio come questo. Parti di sera alle nove, dormi (poco e male) in treno e arrivi a Hildesheim la mattina dopo verso le sette: tutto tempo guadagnato, e altro ne potresti guadagnare con il traghetto da Kiel a Gotheborg, ma se ricordo bene costa un occhio della testa.
Salire lungo la E45 in Svezia è relativamente veloce e relativamente più economico che fare andata e ritorno in Norvegia, ma conta che viaggi veramente in mezzo al niente: solo stradoni dritti a perdita d'occhio in mezzo a infinite distese di alberi, e limiti di velocità ai limiti del ridicolo da rispettare religiosamente per non rischiare di farsi sacrificare da un autovelox. Un paesello di poche case ogni 30 chilometri come minimo, un triste market e un distributore. Questo è quello che vedrai in Svezia, ma spenderai un po'meno (non ho detto poco!) che in Norvegia e farai una strada più diretta; però se non puoi divagare perché hai il tempo contato è un tappone assurdo da 2000 chilometri in mezzo al niente. Pensaci...
Quanto all'equipaggiamento, direi che è importantissimo non sottovalutarlo. Parti con un abbigliamento specifico ben collaudato, a partire da una ottima tuta da pioggia, e prevedi di vestirti come faresti a casa in inverno pieno. Considera che io ho rimpianto tantissimo di non essermi portato i paramani pellicciati TucanoUrbano: mi avrebbero salvato le mani da freddo e acqua, al pari di quello che avrebbero fatto con i piedi un paio di soprastivali. Tutta roba che ho lasciato stupidamente a casa per limitare il bagaglio.
Ovviamente poi c'è gente che ha fatto questo viaggio senza beccare una goccia di pioggia, ma è meglio aver paura che buscarne, disse quello...
Io mi ero portato anche il necessario per prepararmi un piatto di pasta, e devo dire che questo mi è tornato utile sia dal punto di vista pratico che da quello economico... però prepararsi la cena stanchi dopo una giornata di guida è veramente una palla. Io cercavo di non fermarmi tardi, diciamo alle sei al massimo, ma tra organizzarmi, fare una doccia, preparare la cena e riordinare tutto per la partenza della mattina dopo facevo appena in tempo per andare a letto a un'ora decente. E la sveglia era sempre alle sei e mezza al massimo: peggio che andare al lavoro!
Conclusione: io dubito che ci riproverò, anche se non voglio escludere niente. Ma se lo farò, farò sicuramente tesoro dell'esperienza fatta. Se vuoi leggere qualcosa di più sulla mia esperienza, qui trovi il link:
http://superpantah.blogspot.it/2012/...i-provato.html
Per il resto, chiedi a Caino: qui dentro è sicuramente quello che di Scandinavia sa di più...