Osservo l'integrazione traffico auto / traffico moto in ambito urbano, grazie anche al fatto che faccio sempre le stesse strade. Le auto fanno le loro colonne, le moto viaggiano in corsie virtuali (ma allo stesso tempo ben definite), che si trovano fra due colonne di auto, oppure tra una colonna di auto e il marciapiede, oppure, ovviamente frequente, tra una colonna di auto e la corsia opposta.
Se ci sono due colonne d'auto affiancate, e un automobilista si avvicina alla macchina di fianco impedendo il passaggio dei motoveicoli, anche se lui è correttamente "dentro" le sue strisce, si crea un tappo percepito da chi è su due ruote come un qualcosa di... strano, inaccettabile, come una precedenza non data.
Ciò che conta non è tanto la velocità assoluta dei motoveicoli, ma la loro velocità relativa rispetto a quella delle auto, e spesso quest'ultima è zero...
Gli automobilisti giudicano il traffico che li circonda dalla velocità delle auto che li circondano (e quindi anche la propria), se c'è intasamento non si percepisce alcun pericolo e c'è un calo di tensione e attenzione, dimenticandosi del traffico motociclistico che in alcuni casi resta vivace anche quando le ventole delle auto impazziscono...
Ovviamente tutti devono metterci del loro: se sei in moto e vai a 35 km/h, sei un autentico proiettile se ti stai destreggiando tra auto in coda. Occhio che ti accorgi dei proiettili tendenzialmente quando è troppo tardi.
E scusate se ho scritto banalità.