per "sperimentali"... intendevo quando applicate alle moto "di serie" (credo che solo la bimota fosse una moto in vendita al pubblico... ma con tutt'altri costi).
nicola...
appunto... già così era costosa... e credo che quell'anteriore fosse una bella fetta dei costi i produzione. A prescindere da cosa si consideri "meglio", il paradosso sta proprio (IMHO) nel fatto che il monobraccio anteriore ha anch'esso gli aspetti negativi del monobraccio posteriore (più qualche altro forse) a fronte di un "miglioramento" alle quote della ciclistica in movimento.
Mi sembrerebbe "logico" che se tali aspetti negativi siano considerati accettabili all'avantreno, lo siano anche al posteriore.
Magari non è solo questione di costi, ma anche di peso... però a me sembra un qualcosa "incongruente"... IMHO!
x jocanguro
come già detto (quasi) da skito... una
VF750S
(forse lui intendeva la vf750
F come moto sportiva, che usci l'anno dopo)
la vf750S credo fosse la prima commercializzata con il VFour.
ed anche probabilmente la prima con l' "antidive" (un sistema idraulico tarabile per irrigidire la forcella in frenata e limitare l'affondamento)
Il motore era (per me che non ne capisco notoriamente un tubo, e ancora meno all'epoca) un campione di fluidità di funzionamento. Forse è un problema di "ricordi selettivi", ma le bmw che ho avuto dopo (sogliola e boxer) erano trattori a confronto.
la ciclistica... una maledizione, specie per la parte antidive che fu tra le principali cause di due cadute a bassa velocità.
la strumentazione era avveniristica per l'epoca.. robe da "startrek"; funzionava bene... ma dovevi pregare di non romperla... il ricambio esisteva in italia solo come blocco intero a cifre da infarto. Io ruppi la scatola esterna (in una delle cadute di cui sopra) e me la dovetti far mandare dall'inghilterra... perchè la sola scatola non veniva venduta da honda italia.
Stiamo parlando però di anni in cui tutti i ricambi per le giapponesi erano problematici...