Dal sito Zandonà:
"La norma europea EN1621-2 prevede vari test (con climatizzazione per 24 ore a +20°C uso moto, -20°C uso sport invernali): prove ergonomiche, prove di efficacia del sistema di fissaggio, prova dell’incudine con relativa verifica di generazione di parti pericolose.
Il test d’impatto prevede che il paraschiena venga adagiato su un piano, su di esso viene lasciato cadere in verticale un percussore dal profilo a cuneo, in modo da riprodurre la condizione più gravosa possibile (ad esempio l’urto contro il bordo di un marciapiede). Si misura quindi quanta parte della forza (50J) viene trasmessa dal paraschiena al sensore sottostante, si misura quindi la capacità del protettore di assorbire. Si eseguono un minimo di cinque impatti lungo tutto lo sviluppo del paraschiena, distanziate di almeno 90mm fra loro, e si valuta la media delle misurazioni di forza. Le omologazioni prevedono due livelli protettivi:
- Livello 1: la forza residua non deve superare un massimo di 18 kN medi senza mai superare i 24 kN;
- Livello 2: la forza residua non deve superare un massimo di 9 kN medi senza mai superare i 12 kN.
Lo scopo della norma è quello di stabilire due livelli di compromesso: nel primo caso abbiamo un prodotto tendenzialmente più flessibile e leggero, nel secondo caso più protettivo ma tendenzialmente più rigido"
Restando a quanto dichiarano sullo stesso sito i loro paraschiena, che sono a "scaglie" utilizzano una tecnologia che limiterebbe schiacciamento e iper-estensione.
Leggendo vari pareri sulla rete però la possibilità di evitare questi problemi con efficacia indossando i paraschiena attualmente in commercio sembra piuttosto scarsa. Mah?
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Ogni minaccia, una promessa.
Ogni promessa... una cambiale.
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