Sono un C1 speriamo che mi passi!
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E' sempre interessante leggere i commenti che il "popolo della rete" esprime sul nostro lavoro. In fondo, noi ci mettiamo la nostra faccia e il nostro impegno, per cui, se la maggior parte delle volte è piacevole sentirsi fare dei complimenti, altre bisogna abbozzare e accettare qualche critica.
Nel caso specifico di questa comparativa fra maxi enduro, tuttavia, mi sembra che abbia prevalso il gusto per la pura polemica e non un giudizio basato su fatti oggettivi.
C'è chi si lamenta perché trova fuori luogo definire queste moto come capaci di "Far sognare viaggi interminabili in territori selvaggi". Bene. BMW GS è da anni fra le moto di grossa cilindrata più vendute in mezza Europa, spesso la più venduta in assoluto, come qui da noi, se si ha solo l'elasticità mentale di sommare versione Standard e versione Adventure...
Se questa moto non ha in sé la capacità di far sognare, perché tanta gente decide di farle spazio nel proprio garage? Perché ha il simbolo BMW sul serbatoio? Perché è grossa e costosa? Perché è uno Status Symbol?
Be', in questo caso, mi chiedo se sia più di parte (o meno oggettivo) il giudizio che può scaturire da una community che si riunisce sotto il simbolo di una casa motociclistica, oppure quello di una testata giornalistica, per la quale difficilmente è possibile individuare un'unica bandiera...
Allo stesso modo, KTM non è in grado di suscitare la voglia di prendere e partire? E Yamaha? Al di là delle dichiarazioni di cartella stampa, pensate davvero che la prima Super Ténéré stradale fosse la copia conforme della moto da gara di Franco Picco? Perché questa dovrebbe essere diversa, considerando poi che la percorrenza media annua del motociclista italiano è clamorosamente bassa e per nulla avventurosa?
L'intento del nostro servizio era quello di calare le tre contendenti in una situazione reale: un weekend di viaggio, nel quale inserire il maggior numero di percorsi e di fondi stradali. Da qui sono usciti i giudizi dei tre tester, che hanno riportato le proprie sensazioni, derivate dal proprio bagaglio di esperienza e dal proprio stile di guida.
Se 600 chilometri in 36 ore possono sembrare pochi, la realtà è che per noi non rappresentano una vacanza di piacere, ma un lavoro, che suddivide (anche in maniera abbastanza rigida...) le ore di luce in momenti dedicati alle fotografie, ai video e a tutte quelle incombenze che sono necessarie per "portare a casa" il servizio.
Se rimanete male perché le moto del test hanno consumato tanto, sappiate che disturba anche noi, salvo non averlo sottolineato troppo, perché i momenti di trasferimento, durante i test, non sempre avvengono sotto il segno del Codice della Strada... Forse qualcuno potrebbe pensare che per noi ci sia la possibilità di "gestire" il tempo e la fatica diversamente da un motociclista "normale". Nella realtà è proprio l'opposto, salvo che il "backstage" non sempre è fatto di sole gag divertenti. Oltretutto, non potete pensare che una comparativa di questo tipo possa essere realizzata in tempi "vacanzieri": uno o due giorni al massimo il lavoro va fatto. Questo è valido per Motorbox, come per la maggior parte delle testate di settore. Con la differenza che l'aggiornamento di un sito è ben più frequente di quanto accada su qualunque periodico (ergo, va bene guidare, ma poi devi anche scrivere...).
Stupisce un po', quindi, leggere che qualcuno non apprezzi lo sforzo di raggiungere in una comparativa un giudizio il più possibile oggettivo, e lo metta a disposizione di chi non ha la fortuna (ma anche l'onere) di poterlo fare.
36 ore comprendono l'organizzazione del viaggio, i passaggi davanti a fotografo e cameraman, la ricerca della location adatta e così via. Comprendono anche i piccoli intoppi cui può andare incontro ogni motociclista, come appunto la pioggia, che tanto ha fatto sorridere qualcuno di voi. Quello che non capisco è perché, se dal nostro punto di vista "professionale", aver dovuto anche gestire questo lieve contrattempo sia un plus per i lettori (tanto è vero che vi si fa cenno nell'articolo), per qualcuno che legge assuma il carattere di un'inutile enfatizzazione.
Motorbox da sempre dà la possibilità di commentare i suoi articoli e di interagire con gli autori.
Basta andare a leggere i commenti a questa comparativa, però, per cogliere quanto, a volte, l'amore per una moto porti a fare delle dichiarazioni difficilmente provabili. Noi della redazione non ce lo possiamo permettere, perché il nostro lavoro si basa proprio sull'imparzialità e sull'oggettività, che non è una scenza infusa ma va ricercata, proprio attraverso comparative complicate da realizzare come questa.
Ciao
Michele Losito
Motorbox.com
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