Quote:
Originariamente inviata da catb_63
Per quanto riguarda la batteria, il suo ciclo vitale si misura in numero di cariche effettuabili. E' ovvio che parliamo di batterie sane, quelle ciccate sono già messe male fin dall'inizio. Trascurando l'effetto memoria, che si manifesta proprio quando non si lascia scaricare completamente la batteria, quando una batteria è stata caricata "n" volte ed n=numero max di cariche, da quel momento comincia il declino che è piuttosto rapido.
Per evitare l'effetto memoria bisognerebbe ogni tanto far scaricare completamente la batteria che non significa completamente prosciugata, 3 - 4 Volt (in questo caso si rischia di buttarla), ma intorno ai 9,5 - 10 Volt, sufficienti a non far partire la moto e sufficienti a minimizzare l'effetto memoria stessa.
|
Non per sterile polemica, ma per amor di verità mi permetto di dissentire.
Il tuo ragionamento fila solo per le batterie del telefonino!!!
Gli accumulatori al Pb per automobili e motociclette non hanno assolutamente "effetto memoria", non devono essere mai scaricate completamente perchè hanno pochissimi cicli di ricarica prima di rovinarsi. L'utilizzo di questo tipo di accumulatore è il prezzo da pagare per poter ottenere le correnti di spunto elevate che sevono per l'avviamento (circa 300 ampere per i nostri "piccoli" bicilindrici). Esistono in effetti accumulatori in grado di sopportare molti cicli di ricarica (ad esempio quelli dei muletti elettrici), ma non sono in grado di erogare correnti sufficienti per l'avviamento di un motore endotermico di medie dimensioni.
Comunque, se tutto va bene, nella loro vita le batterie non si scaricano mai completamente perchè, dopo la scarica dovuta all'avviamento, cominciano a ricarsi grazie all'alternatore e, se il progettista ha fatto bene il suo lavoro, l'uso normale del veicolo permette una produzione di energia elettrica sufficiente non solo all'alimentazione di tutti gli apparati elettrici, ma anche alla ricarica della batteria.