ogni volta che leggo questi post ci penso parecchio, spesso non dico niente, a volte devo dir la mia.
Io fino ai 25 anni ero come il ragazzo morto.
E a partire dai 14, e senza casco come usava allora.
Andavo in pista da cross, ma su strada avevo lo stesso furore agonistico.
Era irresistibile , come una droga.
facciate su facciate, poi a 18 una parentesi con l'auto, mi comportavo allo stesso modo, ne ho sfasciato una cappottando in citta'.
Fortuna vuole che non ho mai coinvolto nessuno, e che le moto erano molto piu' piccole e meno potenti di oggi.Ho il corpo costellato di cicatrici e di ossa rotte.
Poi e' iniziato un lento processo di maturazione, vi assicuro molto travagliato.
Perche' ancora oggi spesso son tentato di esagerare.Non parlo di guida brillante ma sicura, con margine, quella mi piace e mi sento di farla nei luoghi adatti e in solitudine, e per quella non sono MAI caduto.Parlo di andare a solleticarlo il limite.
Parlo di ignorare la provocazione del t-maxista col casco momodesign, quando te lo mena a sangue e vorresti dargli una spazzolata all'esterno con 30 km in piu'.
A volte e'' una lotta interiore quella di resistere alla tentazione.Ma i miglioramenti sono consistenti.Mi vesto adeguatamente, guido in maniera molto sensata nel traffico etc.
Mio figlio mi consente un gran sollievo morale trasmettendolgi l'esperienza.Non gli ho mai detto un generico "vai piano". So bene che parte del divertimento e' guidare brillantemente. Ma gli ho trasmesso banali sacri principi che salvano la pelle:
1)mai trovarsi in condizione di passare la riga bianca.
2)distanze di sicurezza
3)nel traffico piano e non accettare sfide da ragazzini o chiunque.
Cresce bene e mi aiuta a scaricarmi un po' di fantasmi che tutt'ora mi assalgono.
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