Oggi ho avuto modo di provare per la prima volta una Stelvio. Ero molto curioso di testare la nuova maxi Guzzi perché, essendo possessore (del tutto soddisfatto) di una Quota 1000, volevo toccare con mano cosa realmente significassero 13 anni di differenza fra i due modelli. Imposterò quindi queste considerazioni come una sorta di “comparativa”.
Posizione in sella (io sono alto 1,79): più flessibile e globalmente più comoda quella della Stelvio, che è molto ben conformata e imbottita e ha la sella regolabile in altezza e in avanzamento, si poggiano benissimo i piedi a terra, però con la sella tutta avanti è facile che le ginocchia interferiscano con i corpi farfallati, mentre la Quota risente della “mostruosa” altezza della sella, in negativo per il notevole imbarazzo nel poggiare i piedi a terra ma in positivo per la posizione delle gambe molto più distesa causa una maggiore distanza sella/pedane.
Dimensioni e peso: probabilmente a favore della Stelvio giocano sulla bilancia solo pochi kg in meno rispetto alla Quota, però la moto è estremamente compatta e il peso si sente solo nelle manovre da fermo: basta innestare la prima per rendersi conto di quanto sia ben riuscito il lavoro fatto a Mandello per abbassare il baricentro e accentrare le masse: la Stelvio nel traffico sembra uno scooter, al suo confronto la Quota 1000 ha l’agilità di una petroliera nei canali di Venezia.
Alla guida col cardano: accelerando in folle da fermo, la coppia di rovesciamento della Quota 1000 è evidente, la Stelvio ne è virtualmente priva. In movimento il CARC è qualcosa di assolutamente delizioso, non sembra di stare alla guida di una moto con trasmissione ad albero, ovviamente non ho avuto modo di verificarne il comportamento sul bagnato, ma sull’asciutto l’unica cosa che ti fa ricordare il cardano è una certa “durezza” in scalata, quel tipico momento di “mancanza di fluidità”; niente a che vedere, in ogni caso, con il cardano della Quota, che si fa sentire sempre e che in scalata va gestito ammodo per evitare imbarazzanti scompensi di assetto.
Motore: se questo 8 valvole è il nuovo corso Guzzi, che dire, trovo che sia stato fatto un lavoro veramente eccellente; non so come può essere a pieno carico, ma da solo devo dire che ha sfoderato una grinta che non avrei mai immaginato, soprattutto ai regimi medio/alti, dove la moto schizza via come una scheggia in qualsiasi marcia sino al limitatore (la zona rossa comincia a 8000 giri, e a onor del vero mi sembra prudenziale, il motore ha un allungo che sembra non voler finire più); è vero, ho sentito parecchi commenti non proprio positivi sul comportamento ai regimi più bassi (che poi in fin dei conti sono quelli che si sfruttano di più nella guida normale), eppure non si può assolutamente dire che fino ai 5000 la moto sia “vuota”: è semplicemente più lenta a salire di giri, ma mostra una fluidità esemplare, sono andato tranquillamente a spasso in sesta a 30/40 kmh senza alcun problema, cosa che con la Quota 1000 (che ha 5 marce) non riesco a fare con la stessa disinvoltura; in sintesi, il passaggio ai regimi intermedi è sicuramente più agevole con la Stelvio che con la Quota, e la rapidità a salire di giri è sempre a favore della prima. Il problema, in realtà, è il fatto che il gusto di voler sentire la “castagna” dell’entrata in coppia della Stelvio porta inevitabilmente ad adottare una condotta di guida sicuramente troppo “allegra” per i nostri limiti di velocità… bisogna pur tener conto che con la Stelvio in sesta a 3000 giri si è comunque a circa 90kmh, ovvero al limite massimo della velocità “codice” su strada extraurbana. Con la Quota, a 3000 giri in quinta si è anche lì sui 90kmh, ma c’è da dire che oltre i 5000 giri il 954cc di derivazione T5 non ha quasi più nulla da dire (e da dare).
Cambio: quello della Stelvio è ottimo: preciso, secco, corsa breve, si indurisce un po' (ma non in scalata) cambiando ad alto regime, ma niente di che. Rispetto a quella specie di marchingegno montato sulla Quota è tutto un'altro mondo. Ne ho fatto un uso intenso nel traffico, mai nemmeno una sfollata.
Frizione: stacca bene ma è troppo dura, al solito. Proprio come sulla Quota.
Tenuta di strada: interasse da portaerei, anteriore da 21”, peso elevato e baricentro al quinto piano ci dicono che la Quota 1000 non è fatta per i tornanti e per il misto stretto, ma sul misto veloce e sui curvoni autostradali è su un binario, compete tranquillamente con la stabilità da riferimento della Caponord ed è del tutto insensibile al carico; non ho potuto verificare queste condizioni con la Stelvio, ma posso confermare che la nuova nata di casa Guzzi ha sullo stretto l’appoggio e la capacità di tenere la piega da vera sportiva.
Freni: che dire… dalla Stelvio mi aspettavo di più. Il comportamento è del tutto identico a quello della Quota, ovvero, se vuoi decelerare rapidamente devi attaccarti alla leva del freno anteriore con tutte e quattro le dita, e comunque non sono riuscito a provare la rassicurante sensazione di avere “i freni in mano”, non so se mi spiego. Assolutamente indispensabile l’ABS.
Protezione aerodinamica: boh… sono negativamente sorpreso, nonostante un capolino molto più ampio, la Stelvio alla prova dei fatti mi protegge meno della Quota. Si dice che la conformazione del capolino di quest’ultima fosse stato accuratamente studiato all’epoca in galleria del vento, non so se è vero, ma è certo che da questo punto di vista la bilancia tende decisamente a favore della Quota.
Comfort di marcia: corretta la posizione in sella, il manubrio è largo il giusto, il motore scalda veramente poco, ma sulla Stelvio la vera nota dolente sono le vibrazioni, presenti praticamente a tutti i regimi, su sella, pedane e manubrio, e ad una frequenza strana, non alta come quelle di certi pluricilindrici, non bassa e pulsante come quelle della Quota 1000, ma tale da risultare sempre avvertibili in maniera piuttosto fastidiosa… in pratica è come avere l’impressione che le viti di fissaggio di motore e telaio non siano state strette bene!!! Sono molto deluso, mi aspettavo che il comfort globale di marcia fosse buono, almeno in confronto alla Quota 1000, ma purtroppo devo dire che non è così. Ragazzi, ragazzi, ma che avete combinato?