abii, non so chi ti abbia detto che fuori asfalto si frena sempre e solo col posteriore, ma di sicuro nessuno che ne capisca.
qui per esempio levrieronero sfata questa follia
certo, a infime velocità e quindi con esigenze di rallentamento modeste, usare solo il posteriore aiuta a prevenire l'inconveniente numero uno che solitamente colpisce il "pivello" in preda al terrore perché è finito l'asfalto: la chiusura secca dello sterzo.
se ho capito bene di quale parli, la salita al lago di martignano la fai con una qualsiasi stradale. l'unico guaio è quanti sassetti e sassotti ti spara (e dove) la ruota davanti.
il fatto è che quando sei completamente vergine di questo tipo di fondi, la tensione ti invita a fare ogni possibile errore, e tutto il movimento della moto appare un mostruoso complotto per buttarti in terra. se è questo il tuo punto di partenza...
comincia con pendenze scarse e fondi asciutti. in curva vai piano piano, prima prendi confidenza con la moto che si muove sulle uova sul dritto. non cominciare colla sabbia, perché non si può andare piano. fango e acqua, chi più chi meno, fregano tutti, figurati i principianti totali. la bianca è tanto più facile quanto meglio è battuta, quanto più solidali sono al suolo gli spuntoni sassosi, e - in caso siano totalmente liberi - quanto più sono piccoli e quanto meno è profondo lo strato. lo sterro terroso secco è la cosa più facile di tutte quando non ci sono megabuche e umidità. però proprio per questo è meglio non cominciare da lì.
fai un po' di semplici bianche asciutte non troppo pendenti, poi falle meno semplici (per curvosità, pendenza, fondo), poi falle semplici a una velocità appena decente, poi meno semplici a una velocità decente, dopodiché rivolgiti a qualcuno che diversamente da me è oltre l'ABC. quella guida di levrieronero che ho linkato, benché pensata sul GS, è utile cmq, ma parte da un livello minimo che è quello di chi una bianca qualunque se la fa, magari piano e da pivello ma senza terrori. se il punto di partenza è ancora più basso, tieni solo conto che devi avere fiducia, andare abbastanza piano e trasformare te stesso in un ammortizzatore di sterzo: correggere morbidamente quando l'autonomo movimento della moto sotto di te è esagerato, per il resto incassare il movimento dello sterzo e non disturbare la moto.
p.s.: le foto di cui sopra ti fanno vergognare di essere nato, ai primi tempi. la mia prima moto è stato un kle. entrai per curiosità in una traversa bianca ghiaiosa e prima di cominciare lo sterzo era chiuso. sono passati tre anni prima di rimettere le ruote fuori dall'asfalto. ogni aspetto della guida della moto si apprende meglio con umiltà e serenità, e ogni aspetto della guida fuori strada amplifica enormemente quelli della guida su asfalto, compresa la platealità nella differenza tra diversi livelli di abilità, anche livelli che tra loro differiscano solo di piccole sfumature. quindi fuori dall'asfalto più che mai non c'è da avere fretta e bisogna evitare l'istintivo "va che incapace che sono, chissà come fanno quelli, non ce la farò mai"

secondo me.